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Un viaggio on the road è senza alcun dubbio il modo migliore e più entusiasmante per vivere appieno il fascino unico e irresistibile dell’Islanda, terra lontana caratterizzata da una natura selvaggia e incontaminata. Vero paradiso per i viaggiatori all’avventura, l’Islanda è uno scrigno di bellezze naturali tutte da scoprire.
Viaggiare in Islanda on the road richiede un grande spirito di adattamento ed è sicuramente una sfida! In questo articolo ti suggerisco un itinerario di viaggio di 10 giorni, sufficienti a girare per intero l’isola, con l’esclusione dell’impervio e quasi inaccessibile interno, andando a visitare la maggior parte delle attrazioni che questa terra può offrirti.
Prima di tutto, però, ti consiglio di leggere questo articolo dove racconto più in generale tutte le cose che è meglio sapere prima di iniziare a pianificare il tuo viaggio in Islanda: quando andare, come spostarsi, dove dormire e tanto altro!
Indice dei contenuti
Islanda on the road: l’itinerario in sintesi
L’Islanda è servita da due aeroporti principali: quello di Reykjavík, usato quasi esclusivamente per i voli interni, e quello internazionale di Keflavík, dove con ogni probabilità atterrerai. Quest’ultimo si trova a circa 50 chilometri dal centro città della capitale.
Direttamente al terminal dell’aeroporto potrai recuperare l’auto a noleggio: da qui comincia la tua avventura on the road in Islanda!
Se devi ancora prenotare la tua auto, ti consiglio di affidarti a DiscoverCars.com, la piattaforma di noleggio auto più affidabile e flessibile. Così facendo troverai le tariffe più basse, avrai a disposizione un servizio di assistenza 24×7 in lingua italiana e la possibilità di cancellazione gratuita fino a poche ore prima del ritiro: viaggiando tantissimo ho avuto modo di provare molti servizi simili e posso affermare che nessuno di questi offre i vantaggi di DiscoverCars.com.
Giorno 1: la penisola di Reykjanes
La penisola di Reykjanes si trova solamente pochi chilometri a sud della capitale Reykjavík ed è in assoluto una delle cose da vedere in Islanda. Caratterizzata da un territorio selvaggio e inospitale, è recentemente salita alle luci della ribalta grazie alle continue eruzioni del vulcano Fagradalsfjall, cominciate nel 2021 dopo un periodo di quiescenza durato addirittura otto secoli e che sono tuttora in corso …
Giorno 2: Il circolo d’oro
Dedica il secondo giorno al famoso itinerario del circolo d’oro, o golden circle. Ho raccontato di questa famosa rotta turistica in questo articolo, al quale ti rimando per tutti i dettagli che ti servono per affrontare la giornata al meglio!
Visiterai il parco nazionale di Þingvellir, l’area geotermica di Haukadalur (dove sorgono gli impressionanti geyser di Geysir e Strokkur), la bellissima cascata di Gullfoss (la cascata d’oro) e infine la spettacolare caldera di Kerið con l’omonimo lago vulcanico.
In zona esistono diversi campeggi, ad esempio questo, dove passare la notte.
Giorno 3: le grandi cascate e la spiaggia di Vík
In questa giornata visiterai alcune tra le più famose cascate islandesi: Seljalandsfoss, Gljúfrabúi e Skógafoss! Inoltre farai tappa a Vík í Mýrdal, celebre per la sua affascinante spiaggia di sabbia nera e per i suoi suggestivi faraglioni.
Come prima cosa, dirigiti però verso le cascate di Hjálparfoss. Si tratta destinazione non molto conosciuta, ma che merita assolutamente una visita: è un luogo pittoresco e poco frequentato in cui due fiumi confluenti danno origine a una doppia cascata! Puoi lasciare l’auto in un comodo parcheggio sterrato a poche centinaia di metri dall’imbocco del facile sentiero, che in appena un centinaio di metri scende al punto panoramico sulla cascata.
Fatta questa dovuta deviazione, torna a guidare in direzione di Selfoss, una piccola cittadina dove ti consiglio di fermarti a fare provviste al supermercato: per oggi questa è l’ultima occasione per farlo, a meno di fare ulteriori deviazioni, perché per tutta la giornata non passerai per altri grandi centri abitati! Da Selfoss, imbocca la Ring Road (strada 1) e continua a guidare fino alla cascata di Seljalandsfoss.
Seljalandsfoss è considerata, a ragione, una delle più spettacolari cascate d’Islanda e del mondo. Già avvicinandoti, lungo la strada, riuscirai a vederla in lontananza e ti renderai presto conto del motivo. È veramente incredibile: la cascata è alimentata da un glaciovulcano e il suo salto è di ben 60 metri! Inoltre, la sua peculiarità è il sentiero, scavato nella roccia, che consente ai visitatori di camminare dietro al suo potentissimo getto di acqua!
Il parcheggio, posto praticamente a lato della strada, è a pagamento (700 ISK, circa 6€). Per arrivare alla cascata bisogna camminare solo pochi minuti su un agevole sentiero. La parte nella roccia che passa dietro alla cascata va affrontata con un po’ di attenzione perché il posto è sempre molto frequentato e le rocce sono costantemente bagnate (e rese scivolose) dall’acqua della cascata stessa. A proposito: non dimenticare una mantella o una giacca impermeabile, perché ti bagnerai completamente! La potenza della cascata è infatti tale da inondare completamente il sentiero e gli escursionisti che lo percorrono!

Subito dopo aver visto da vicino Seljalandsfoss, continua a camminare lungo il sentiero che si spinge verso nord e che arriva a quella che alcuni chiamano la cascata segreta. Il suo vero nome è Gljúfrabúi e non puoi perdertela: è parzialmente nascosta all’interno di uno strettissimo canyon, e dà origine a una piscina naturale altamente spettacolare.
Per accedere all’interno della cavità bisogna attraversare il corso d’acqua del fiume che scende dalla cascata, camminando sulle rocce. Ti consiglio delle scarpe impermeabili, perché il rischio di bagnarsi i piedi è molto alto! Inoltre anche qui ti servirà una mantella, perché gli schizzi d’acqua sulle pietre all’interno della cavità ti bagneranno: sarà come stare sotto la pioggia battente!
Nella stessa zona sorge anche la meno nota cascata di Drífandi. Se hai del tempo visitala, ma sappi che non si tratta di una tappa irrinunciabile. Subito dopo rimettiti in auto e dirigiti verso Skógafoss, probabilmente la madre di tutte le cascate islandesi!
Skógafoss è alta, imponente, quasi mostruosa! Sebbene il salto sia di 60 metri, al pari di Seljalandsfoss, questa cascata è molto più larga, addirittura 25 metri, e impone molta soggezione! Durante le giornate di sole è molto comune assistere a un doppio arcobaleno che si manifesta di fronte all’impressionante muro d’acqua.
Se hai la fortuna di visitare Skógafoss con il cielo sereno, dunque, approfittane per scattare delle fotografie super; ma non disperare se invece dovesse piovere (probabilissimo!) o se le nuvole dovessero farla da padrona: anche in queste tetre condizioni climatiche questo luogo è assolutamente affascinante!

Dopo aver parcheggiato l’auto (questa volta il parcheggio è gratuito), potrai arrivare fino ai piedi della cascata camminando solo pochi minuti. Potrai arrivare proprio fino al muro d’acqua, anche se ovviamente ciò è praticamente impossibile a causa degli spruzzi che, a un certo punto, ti investiranno come una vera e propria bomba d’acqua! Inutile dirti che anche qui devi essere equipaggiato con vestiti impermeabili e una mantella!
Se non hai paura di avventurarti lungo una scalinata di quasi 500 scalini, puoi inoltre salire fino a una terrazza panoramica che si sporge proprio sul salto della cascata, garantendoti una vista sensazionale: vedrai da vicino la potenza incredibile dell’acqua e le scogliere, popolate da centinaia di gabbiani, che fanno da contorno a Skógafoss!
In cima alla scalinata si trova anche il punto di partenza di un lungo itinerario di trekking, noto come Fimmvörðuháls: un sentiero di quasi 26 chilometri che si spinge tra i ghiacciai Eyjafjallajökull e Mýrdalsjökull. Questo percorso è riservato a escursioni molto esperti! E quando gli islandesi dicono di fare attenzione c’è da credergli, dal momento che tendono molto spesso a sottovalutare il pericolo!
Ti manca ancora un’ultima, fondamentale tappa: la spiaggia nera di Vík í Mýrdal. Da Skógar, questo piccolo villaggio si raggiungere un circa mezz’ora sempre procedendo sulla Ring Road. A circa metà strada potresti voler fare una fermata intermedia per andare a vedere con i tuoi occhi i resti di un aereo statunitense schiantosi sulla spiaggia di Sólheimasandur nel 1973. Una volta lasciata l’auto in un parcheggio vicino alla strada, dovrai camminare per diversi chilometri sulla spiaggia fino a raggiungere i resti del velivolo, divenuto oramai un’attrazione fin troppo turistica. In questo caso metti in conto almeno due ore tra andata e ritorno. Se non hai molto tempo, ti consiglio di saltare questa tappa e dedicare piuttosto più tempo alla successiva!
Quando arrivi a Vík, dirigiti verso la spiaggia e verso i faraglioni di Reynisdrangar. Non si tratta di una spiaggia qualsiasi: ne ho parlato in questo articolo che ti consiglio di leggere prima di visitare il villaggio! Le emozioni che è in grado di regalarti e le sensazioni che ti trasmette sono semplicemente uniche e molto intense. Recati anche alla vicina spiaggia di Reynisfjara per vedere con i tuoi occhi anche la scogliera di basalto con la relativa grotta!
È stata una giornata molto intensa e le tappe di oggi sono terminate, ma il tuo viaggio in auto ancora no: per guadagnare tempo per le prossime giornate ti consiglio di tenere duro e continuare a guidare un’altra ora fino a Kirkjubæjarklaustur. In questa località dal nome impronunciabile si trova un ottimo campeggio dove ti suggerisco di fermarti per la notte!

Giorno 4: il grande ghiacciaio, Múlagljúfur e Diamond Beach
Tieniti pronto, perché stai per vivere una giornata indimenticabile tra ghiacciai, canyon e laghi glaciali! Lascia di buon’ora Kirkjubæjarklaustur, se come ti ho suggerito hai pernottato qui, e riprendi a guidare sulla Hringvegur. Dovrai percorrere poco più di settanta chilometri prima di arrivare alla tua prima tappa, che raggiungerai in circa un’ora: stai per vedere con i tuoi occhi il ghiacciaio Svínafellsjökull, lingua del grande Vatnajökull, così spettacolare da essere stato scelto da Christopher Nolan come set di alcune scene del colossal Interstellar!
Ho parlato del ghiacciaio Svínafellsjökull e di questa indimenticabile escursione in questo articolo, al quale ti rimando per tutti i dettagli che ti servono!
Dopo la visita al ghiacciaio, dirigiti verso il canyon Múlagljúfur, che si trova a una quarantina di chilometri da Skaftafell sempre procedendo sulla Ring Road. Quest’escursione è un altro must di ogni viaggio in Islanda e sono sicuro sarà uno degli highlights della tua avventura! Ne ho parlato in questo articolo, dove troverai informazioni dettagliate su come arrivare, dove parcheggiare e come affrontare il breve ma stupendo trekking che ti porterà fino alla sommità del canyon!
Prenditi un attimo per riprenderti dalla bellezze sconvolgenti a cui hai appena assistito … ma sappi che la giornata non è ancora finita! Ad appena quindici chilometri di distanza dal canyon si trovano la laguna glaciale di Jökulsárlón e la famosissima spiaggia di Diamond Beach! In circa venti minuti arriverai al parcheggio (gratuito) e potrai ammirare i giganteschi iceberg muoversi lentamente verso l’oceano, proprio come ho raccontato in questo articolo!
Come punto di sosta per la notte ti consiglio la città di Höfn, che dista ottanta chilometri circa da Diamond Beach, dove puoi trovare un buon camping o una comoda guesthose. Höfn è una piccola cittadina, ma è comunque uno dei centri abitati principali della costa orientale islandese: qui avrai modo di fare rifornimento all’auto, fare scorte di cibo e molto altro, e se lo desideri anche di cenare in qualche locale tipico.

Giorno 5: Seyðisfjörður, guidando verso nord
Le precedenti giornate sono state all’insegna di tante e incredibili bellezze naturali, che ti hanno riempito occhi e mente. Questa quinta giornata di viaggio sarà invece un po’ meno ricca di attrazioni e più dedicata alla guida lungo la costa orientale dell’Islanda! Le tappe principali sono il villaggio vichingo e il promontorio di Stokksnes, la bellissima e caratteristica cittadina di Seyðisfjörður e l’incredibile canyon di basalto di Stuðlagil!
Da Höfn rimettiti sulla Ring Road e procedi verso nord, costeggiando l’oceano. Parti molto presto, perché dovrai guidare a lungo oggi! La prima fermata, tuttavia, si trova ad appena venti minuti dalla città: segui le indicazioni per il villaggio vichingo e prendi la deviazione che vi ci porta. Dovrai percorrere un tratto di strada sterrato in discesa per arrivare fino al Viking Cafè, un locale tipico dove puoi acquistare il biglietto di ingresso per visitare il villaggio (la tariffa è di 800 ISK, circa 6€).
Questo villaggio vichingo altro non è che il set di un film che non è di fatto mai stato girato, ma per il quale sono state ricostruite le tipiche abitazioni in legno con il tetto in torba e persino una nave vichinga. Pur essendo una tappa estremamente turistica, il posto merita una visita, non fosse altro per andare a vedere il promontorio di Stokksnes, un luogo mistico e molto suggestivo! Qui, alle pendici dell’imponente monte Vestrahorn, l’oceano incontra una piccola baia dalla spiaggia nera. Lo scenario è pazzesco! Inoltre, questo può essere un buon punto per osservare le foche!

Riprendi a guidare sulla Hringvegur: stai procedendo verso Seyðisfjörður, che tuttavia è ancora molto lontana. Ti consiglio di fare una sosta intermedia, ad esempio a Breiðdalsvík, che dista 150 chilometri (2 ore e 15 circa) e dove puoi pranzare prima di rimetterti in viaggio. Inoltre, un altro suggerimento è di fare delle brevi soste lungo la strada (sempre e solo in sicurezza) in prossimità dei bellissimi fari che punteggiano la costa o dei vari punti panoramici indicati dalla segnaletica e da qualsiasi mappa.
Da Breiðdalsvík (cittadina che ha ben poco da offrire) hai due possibilità per raggiungere Seyðisfjörður: la prima è continuare a seguire la Ring Road per altri 120 chilometri, seguendo per un tratto la costa per poi puntare verso Egilsstaðir. La seconda opzione, leggermente più breve (110 chilometri) ma meno spettacolare, è quella di prendere la strada 95 che taglia verso l’interno e giunge più rapidamente a Egilsstaðir.
In entrambi i casi, da questa cittadina si deve prendere poi la bellissima strada 93, unica via di accesso a Seyðisfjörður. Questa strada, altamente scenografica, ricorda moltissimo i passi di montagna alpini: si inerpica con una serie di tornanti attraverso le alture dei fiordi orientali per poi ridiscendere verso l’oceano.
Seyðisfjörður è un piccolo villaggio, celebre per le sue coloratissime case e per la sua fotografatissima chiesa Seyðisfjarðarkirkja, di color celeste e preceduta da una lunga camminata arcobaleno. Ti trovi infatti in una nazione incredibilmente aperta alle diversità e che le sostiene usando in abbondanza i colori dell’arcobaleno.

Il villaggio non è molto grande, ma dedicagli ugualmente del tempo e perditi tra le sue stradine lasciandoti affascinare dai colori accesi delle abitazioni tipiche e dalla vista sensazionale sul fiordo. A Seyðisfjörður puoi approfittarne anche per acquistare maglioni e cappellini in lana, articoli tipici islandesi e fatti rigorosamente a mano da anziane e gentilissime signore. Unica nota: sono prodotti di altissima qualità ma molto, molto costosi!
La giornata è ancora molto lunga: riprendi la strada 93 e torna indietro verso Egilsstaðir. Da qui dirigiti verso il canyon di basalto di Stuðlagil, che dista un centinaio di chilometri da Seyðisfjörður. L’ultimo tratto di strada è sterrato e molto sconnesso, quindi dovrai procedere lentamente e con attenzione! Del resto, la visita al canyon non porta via molto tempo ed è parecchio soddisfacente, dunque ne vale la pena!
Stai per lasciare la costa orientale dell’isola e i suoi fiordi (l’itinerario che ti sto proponendo non si addentra nei fiordi orientali solo per una questione di tempo, ma avrai modo di vedere invece quelli occidentali che sono persino più spettacolari). Punta quindi verso nord, dirigendoti verso la città di Húsavík, ai margini della penisola di Tjörnes. Il tragitto è lungo: ti aspettano 190 chilometri che percorrerai in circa due ore e mezza in auto!
Un camping eccezionale in cui dormire è il Camping 66.12 NORTH, il cui nome è ispirato dal fatto che sorge in prossimità del sessantaseiesimo parallelo (ovvero … il circolo polare artico!). Altrimenti, a Húsavík puoi scegliere di dormire in un albergo o in una guesthouse.
Riposati: è stata una giornata massacrante con oltre otto ore di guida!

Giorno 6: Goðafoss, la regione di Mývatn e Akureyri
Ti aspetta un’altra giornata di guida: quella di oggi sarà una vera e propria traversata dell’Islanda del nord puntando verso occidente e facendo tappa, nel mezzo, alla magnifica cascata di Goðafoss e nella magica città di Akureyri.
La penisola di Tjörnes è considerata un ottimo punto di osservazione per foche e balene: dedica del tempo ad esplorarla e cerca tutti i punti panoramici sull’oceano e sul faro che domina la baia. Scendi poi, seguendo la strada 85, verso Dettifoss. Si tratta della cascata più potente d’Islanda e d’Europa, con una portata di oltre 200 tonnellate d’acqua al secondo che si gettano all’interno di un canyon: numeri impressionanti e inimmaginabili! La cascata è larga 44 metri e alta 100.
Si accede a Dettifoss tramite un sentiero ben segnalato che si inoltra per alcuni chilometri all’interno di un ambiente lunare: ti sembrerà di avere di fronte agli occhi un filtro in scala di grigi! Già a distanza potrai sentire il boato impressionante della cascata, e una volta di fronte alla sua imponenza assisterai a uno spettacolo spaventoso: l’acqua resa grigiastra dai sedimenti glaciali precipita con una potenza inaudita all’interno della gola!

Dopodiché, dirigiti verso Húsavík, cittadina portuale molto graziosa che merita assolutamente di essere visitata! Da qui partono inoltre le escursioni in barca che ti portano al largo per tentare l’osservazione delle balene, nel caso ti interessasse provarci! Tieni in considerazione che queste escursioni sono costose e portano via molto tempo!
Da Húsavík è il momento di puntare verso sud e tornare sulla strada 1, la Ring Road, per andare a visitare la regione del lago Mývatn! Si tratta di una zona particolarmente interessata da fenomeni di vulcanismo, trovandosi vicinissima al temibile vulcano Krafla, e geotermali.
La strada che scende verso Mývatn è in assoluto una delle più belle e spettacolari su cui ti troverai a guidare in questo viaggio, quindi goditela! Tra saliscendi vertiginosi e panorami da togliere il fiato, la Ring Road ti porterà in prossimità del lago Mývatn.
A rapirti e lasciarti letteralmente sconvolto, già a distanza, sarà il cosiddetto Lago Blu: uno specchio d’acqua il cui colore azzurro è così intenso da dare l’impressione di essere illuminato artificialmente! Non riuscirai a credere ai tuoi occhi! L’acqua è molto calda, a 45 °C, e il bagno è vietato proprio per questo motivo, oltre che per la presenza di hot spot dovuti al vulcanismo della zona.

Visita poi la zona geotermica di Hverir, ennesima dimostrazione dell’eccezionale diversità dei paesaggi islandesi! A stupirti saranno i colori, così accesi e intensi, oltre all’odore di zolfo che ti entrerà nei polmoni e alla fine polverina gialla che ti annebbierà la vista. Cammina tra le pozze di fango caldo, le fumarole e le solfatare di Hverir, mentre senti il calore del terreno attraverso la suola delle scarpe: è un’esperienza bellissima!
Spostati poi verso la caldera del vulcano Krafla, che ospita al suo interno un bellissimo e azzurrissimo lago. La sommità della caldera si raggiunge in auto, in pochi minuti da Hverir. Il lago può essere ghiacciato fino alla primavera inoltrata: nel mese di maggio lo era, ma non per questo è stato meno spettacolare!

Visita brevemente la grotta chiamata Grjótagjá, un’antica cava lavica con fonte geotermale dove l’acqua appare di un colore blu intenso ed è ovviamente calda! Questo luogo è celebre perché qui sono state girate alcune scene della serie TV “Il trono di spade”. Purtroppo oggi questa grotta non è balneabile a causa del rischio crolli e anche per un motivo prettamente turistico. È comunque possibile scendere fino alla superficie dell’acqua per ammirarne il colore.
Lungo la strada puoi fermarti inoltre alla cosiddetta Hot Spring Shower, una trovata sicuramente turistica e commerciale ma comunque interessante: si tratta di una vera e propria doccia nel bel mezzo del nulla, con acqua calda geotermale che fuoriesce dal terreno!
Fai infine una tappa al lago Mývatn, che ha la particolarità di ospitare piccoli isolotti di lava. Il lago è molto grande e ci sono molti spot panoramici. Per quanto sia bello, ti consiglio però di non perdere troppo tempo: rimettiti piuttosto in marcia verso la cascata di Goðafoss, alla quale dovresti cercare di arrivare per pranzo.
Goðafoss dista 55 chilometri da Hverir, e si raggiunge in meno di un’ora guidando sulla Ring Road. Si tratta di una meta particolarmente turistica, una delle poche del nord, perché è ritenuta una delle grandi cascate islandesi. A tutti gli effetti, questa cascata è enorme e imponente. Il suo nome, non a caso, significa La cascata degli Dei.

Akureyri è l’unica grande città dell’Islanda del nord, e la città più grande dopo la capitale. Dista appena mezz’ora di auto da Goðafoss. Tornare ad affrontare il traffico di una città dopo aver guidato per centinaia di chilometri nel selvaggio e spoglio nord-est, seppur molto contenuto e per nulla caotico, può essere un discreto shock!
Nota: per arrivare ad Akureyri la strada più breve prevede il passaggio all’interno di una galleria a pedaggio, l’unica che troverai in tutta l’isola
Il pagamento deve essere effettuato online e in anticipo da questo sito. Esiste però una deviazione, che ti consiglio di prendere perché non ti farà perdere troppo tempo, che aggira il tunnel e ti consente di arrivare in città senza pagare pedaggi.
Ciò che subito appare chiaro è come Akureyri sia una città a misura d’uomo, che riesce a vivere in modo lento e rilassato nonostante il suo status di “capitale del nord”. Gli edifici storici e caratteristici si mischiano con elementi più moderni, come ad esempio la chiesa luterana che domina la città e che è denominata Akureyrarkirkja. Dedica del tempo all’esplorazione della città: ne vale la pena!

La traversata di oggi prevede ancora un discreto chilometraggio da percorrere in auto: è necessario che tu raggiunga un buon punto di partenza per poter affrontare con tranquillità, domani, la regione dei fiordi occidentali. Ti suggerisco quindi di continuare a guidare, dopo Akureyri, per altri 200 chilometri verso ovest, sempre seguendo la Ring Road, fino ad arrivare il più vicino possibile all’imbocco della strada per i fiordi (che si diparte proprio dalla Strada 1). Puoi ad esempio soggiornare nei pressi di Borðeyri, dove sorge un bellissimo camping con possibilità anche di dormire eventualmente in un cottage per una notte più comoda dopo le fatiche degli ultimi giorni.
Prima di arrivare a Borðeyri, fai una breve tappa intermedia alla Grafarkirkja, la chiesa più antica d’Islanda! Si tratta di una costruzione in legno risalente addirittura al 1200 e con il particolarissimo tetto in torba. Non è possibile purtroppo accedere all’interno della chiesa.

Giorni 7-8: i fiordi occidentali
La regione dei fiordi occidentali islandesi è tra le più remote e selvagge di tutta l’isola: se vuoi scoprire come visitarla e quali sono le sue attrazioni principali (inclusa la spiaggia più bella d’Islanda e il punto più a ovest del continente europeo), leggi l’articolo dedicato!
Giorno 9: La penisola di Snæfellsnes
Da Búðardalur mettiti in viaggio sulla strada 54 in direzione del Monte Kirkjufell, uno dei luoghi più celebri e fotografati di tutta l’Islanda! Stai per entrare nella bellissima regione di Snæfellsnes, caratterizzata da paesaggi molto diversi da quelli che hai visto fino ad ora …
Giorno 10: il centro di Reykjavík
Eccoti di nuovo a Reykjavík, punto di partenza e di arrivo di questa assurda avventura in Islanda! La scelta migliore per gestire l’ultimo giorno di viaggio, in funzione del tempo che avrai a disposizione (che probabilmente dipenderà in larga misura dall’orario del tuo volo di rientro), è di rimanere in città e scoprire cosa ha da offrirti: ecco cosa fare e cosa vedere a Reykjavík in un giorno!

Dopodiché potrai spostarti verso l’aeroporto di Keflavík.
Conclusioni
L’itinerario che ti ho proposto e che ho descritto in questo articolo ti permette di vedere gran parte di ciò che l’Islanda ha da offrirti in 10 giorni di avventura on the road. Ovviamente non è possibile pensare di non tralasciare nulla: quest’isola meriterebbe sicuramente molto più tempo per essere esplorata in ogni suo aspetto. Tuttavia, 10 giorni sono sufficienti per cogliere la sua natura selvaggia, violenta e aspra, per vivere le sue terre desolate e per avventurarsi anche nelle zone più remote. Come già detto, l’interno dell’Islanda non può invece essere visitato in modo semplice e richiede preparazione e mezzi appropriati.
Se stai per affrontare un viaggio in Islanda e hai dubbi o domande, fammelo sapere nei commenti oppure contattami direttamente! Posso aiutarti a organizzare il tuo viaggio: scrivimi e stenderemo insieme il tuo itinerario su misura!