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La Val Grande è nota per essere la zona selvaggia più estesa delle Alpi e d’Italia: un polmone verde nel cuore della Alpi Lepontine che si affaccia sul meraviglioso Lago Maggiore. Sebbene la valle offra un ampio ventaglio di possibili escursioni, molte delle quali anche molto ardue, oggi ti parlo di un trekking molto semplice che parte da Miazzina, un piccolissimo comune del Verbano-Cusio-Ossola, e che porta fino al Pian Cavallone (1564 mslm) e alle cime del Monte Todano (1634 mslm) e del Pizzo Toden (1644 mslm). Le modeste altitudini e il dislivello contenuto la rendono un’escursione adatta davvero a tutti!
Indice dei contenuti
L’escursione in sintesi
L’escursione che ti propongo in questo articolo è molto semplice: di seguito trovi tutti i dettagli tecnici come dislivello, sviluppo e tempi di percorrenza!
DISLIVELLO COMPLESSIVO (POSITIVO E NEGATIVO) | 550 metri |
ALTITUDINE DI PARTENZA | 1100 mslm (Cappella Fina, Miazzina) |
ALTITUDINE DI ARRIVO | 1644 mslm (Pizzo Toden) |
SVILUPPO (ANDATA E RITORNO) | 12 km |
TEMPI DI PERCORRENZA | Tempo di salita: 2 ore circa Tempo di discesa: 1 ora e 45 circa |
DIFFICOLTÀ | E (Escursionistico) |
Ho messo a tua disposizione anche la traccia gpx dell’escursione: scaricala qui e usala come riferimento durante la tua escursione, ad esempio utilizzando un’app come Outdooractive.
Da Miazzina al Pian Cavallone
L’escursione ha inizio da Miazzina, un comune di appena 300 abitanti che si trova nella vasta provincia del Verbano Cusio Ossola. Dopo aver parcheggiato l’auto nell’ampio spiazzo sterrato della località Cappella Fina (il parcheggio è gratuito), ci sono due possibilità: iniziare a salire per il sentiero che passa per l’Alpe Cavallotti e che si snoda prevalentemente nel bosco con una bellissima vista sul Lago Maggiore, oppure salire per la strada gippabile in ghiaia che aggira il suddetto Alpe e che arriva direttamente al bivio con l’Alpe Curgei, punto di incontro delle due varianti citate. Ti consiglio la prima opzione (che troverai anche nella traccia gpx), perché è molto più panoramica e piacevole!
Il sentiero inizia a salire inoltrandosi nel bosco per il tratto iniziale, raggiungendo e superando l’Alpe Cavallotti, ma uscendone quasi subito per regalare dei bellissimi colpi d’occhio sul lago. Dopo una salita iniziale, superato l’alpe e una fontanella di acqua potabile, la traccia si fa molto stretta, diventa prevalentemente pianeggiante e prosegue sul fianco della montagna: continua a seguirla e, al bivio con i cartelli in legno, svolta a destra seguendo le indicazioni per “Pian Cavallone/Rifugio CAI”.
Ben presto, di fronte a te, vedrai l’altura del Pian Cavallone, completamente ricoperta di vegetazione e ben riconoscibile dalla sua forma “a panettone”, mentre alla sua destra noterai già le cime del Monte Todano e del Pizzo Toden – tuttavia ancora lontane.
Il percorso, almeno fino al bivio per l’Alpe Curgei, è molto semplice e panoramico. Dopo un ultimo tratto nella boscaglia che passa alle pendici del Monte Pernice, arrivati al detto bivio, la visuale si apre completamente regalandoti un panorama mozzafiato su alcune delle impressionanti montagne che dominano la zona: la Cima Cugnacorta (1894 mslm), il Pizzo Marona (2051 mslm) e il Monte Zeda (2156 mslm). Sotto di loro ecco invece il Pian Cavallone: è lì che sei diretto! Dalla parte opposta ecco invece svettare il Monte Rosa.
Prosegui tenendo la destra rispetto al bivio per il Monte Pernice e il bivacco dell’Alpe Curgei: ti aspetta una salita abbastanza ripida, ma breve, su un fondo di pietre che ricoprono il sentiero che si inerpica sulla montagna. Ben presto vedrai la croce del Pian Cavallone e, in lontananza, l’iconica Cappella della Vergine delle Grazie, che è un po’ il simbolo di questa montagna. La cappella – e il rifugio che sorge poco più in là – si raggiungono in appena dieci minuti di agevole camminata in cresta al pendio, attraverso uno stretto sentiero costeggiato da bassi arbusti: il paesaggio è davvero suggestivo!
Eccoti arrivato al Pian Cavallone dopo circa un’ora di cammino dalla Cappella Fina di Miazzina: approfittane per fare una pausa e fare uno spuntino prima di affrontare la breve – ma ripida – salita che ti porterà fino ai Balmit e, successivamente, al Monte Todano e al Pizzo Toden.
Il Monte Todano e il Pizzo Toden
Alla cappella del Pian Cavallone troverai un bivio: sulla destra ecco il Rifugio CAI del Pian Cavallone; sulla sinistra si diparte invece il sentiero (EE, per escursionisti esperti, te ne parlo tra poco) che scende fino al Colle della Forcola per poi risalire verso il Pizzo Marona e il Monte Zeda. Infine, proseguendo dritti e continuando a salire, il sentiero conduce ai Balmit. Segui quest’ultima traccia faticando per appena una decina di minuti prima di raggiungere la vetta (1667 mslm), dove sorge una croce di ferro posta dall’AVIS.
Ti trovi ai Balmit, località da cui è ancora possibile scendere al Colle della Forcola per un ripidissimo e stretto sentiero (EE, escursionisti esperti). Proseguendo verso destra, invece, il sentiero prosegue in cresta, con qualche leggero su e giù, andando a toccare le vette del Monte Todano e, infine, del Pizzo Toden dopo circa 15 minuti. Avrai raggiunto la cima dopo circa 2 ore – o poco meno – dalla partenza dalla Cappella Fina.
Dalla vetta del Pizzo Toden la vista è davvero suggestiva: verso sud il protagonista è senza dubbio il Lago Maggiore, circondato dalle Prealpi Varesine/Luganesi. In lontananza, se la giornata è tersa, potrai vedere persino Milano e gli Appennini! Ben distinguibile è il Campo dei Fiori, così come i monti Chiusarella e Martica, il Monte Orsa, il Poncione di Ganna, il Monte San Giorgio e, ovviamente, il Monte Generoso. Alle sue spalle le Grigne e, spostandosi ancora verso est, il Monte Legnone. A ovest regna ancora il Monte Rosa, mentre a nord svettano con imponenza Cima Cugnacorta, il Pizzo Marona (con il suo bivacco ben visibile sul fianco della montagna) e il Monte Zeda.
Sebbene esista una traccia che scende, proseguendo oltre la vetta del Toden, verso il Rifugio CAI del Pian Cavallone, ti sconsiglio di seguirla in quanto davvero poco agevole e poco visibile. Torna invece indietro seguendo la stessa strada fatta all’andata fino ai Balmit e, dunque, scendendo verso la Cappella del Pian Cavallone. Tornando verso Miazzina avrai la possibilità di fare delle deviazioni per modificare il percorso che torna verso il parcheggio:
- Al bivio per l’Alpe Curgei, puoi prendere la destra e raggiungere dapprima il bivacco Alpe Curgei e poi la cima del Monte Pernice (1506 mslm). Il sentiero si ricongiunge poi con quello già seguito all’andata e che passa per l’Alpe Cavallotti.
- Lungo la discesa, superato il bivio per l’Alpe Curgei e prima di raggiungere l’Alpe Cavallotti, puoi prendere la strada gippabile in ghiaia che scende direttamente al parcheggio della Cappella Fina aggirando l’Alpe (quella di cui ti parlavo all’inizio dell’articolo come variante per salire).
Per i più esperti: Pizzo Marona e Monte Zeda
Come ti ho anticipato in precedenza, arrivato al Pian Cavallone – oppure dalla cima dei Balmit – è possibile prendere il sentiero che raggiunge le cime del Pizzo Marona e del Monte Zeda. Attenzione: questi sentieri sono difficili, riservati ad escursionisti esperti (difficoltà EE) e attrezzati con catene. I tempi di percorrenza sono inoltre lunghi: dal Pian Cavallone si impiega un’ora e mezza circa per salire fino al bivacco del maestoso Pizzo Marona e quasi tre ore per raggiungere la cima del Monte Zeda.
Per raggiungere il bivacco del Pizzo Marona si deve scendere dapprima al Colle della Forcola (1518 mslm) per un sentiero esposto e con presenza di tratti franati, per poi risalire verso il Passo del Diavolo (o Ponte del Diavolo) – anch’esso molto esposto – fino alla cima. Si prosegue poi per il Monte Zeda, sempre su sentiero attrezzato con catene e di difficoltà EE.
Trekking Val Grande: conclusioni
Quello che ti ho proposto in questo articolo è un trekking molto semplice in Val Grande, che può essere affrontato senza troppi problemi da chiunque. La vista a trecentosessanta gradi dalle cime del Monte Todano e del Pizzo Toden è davvero mozzafiato e spazia dal Lago Maggiore al Monte Rosa, dalle Prealpi Varesine alle vette della valle come il Pizzo Marona e il Monte Zeda.
Se sei appassionato di escursioni in montagna, leggi anche i miei racconti di altri trekking: troverai sicuramente ciò che fa per te! Continua a seguirmi su questo blog e su tutti i miei canali social per non perderti contenuti sempre nuovi!