Questo articolo potrebbe contenere link affiliati. Se clicchi su uno di questi link è possibile che percepisca una piccola commissione, senza che ci sia alcun costo aggiuntivo da parte tua. Tutti i prodotti e le esperienze consigliati sono stati direttamente provati da me oppure sono organizzati da società fidate di cui io stesso mi avvalgo. Buona lettura!
Il Lago di Antermoia, nel cuore delle Dolomiti della Val di Fassa, è uno dei luoghi più incantevoli e affascinanti in cui sia mai stato. Di origine glaciale e protagonista di numerose leggende che raccontano di misteriosi incontri tra streghe, il lago sorge a 2496 metri sul livello del mare, incastonato in una conca nel massiccio del Catinaccio: una cornice in grado di lasciare chiunque senza fiato!
Le vie di accesso a questo piccolo angolo di paradiso sono molteplici, ciascuna con diverse caratteristiche e livelli di difficoltà: in questo articolo ti spiego le tre principali, quindi continua a leggere!
Indice dei contenuti
Dove si trova il Lago di Antermoia
Il Lago di Antermoia è incastonato tra le desolate pietraie del Gruppo del Catinaccio, una delle zone più suggestive delle Dolomiti, nel cuore della spettacolare Val di Fassa. Sorge all’interno del Vallone di Antermoja, a quasi 2500 metri di altitudine, in un contesto quasi “lunare”, contraddistinto da roccia grigia e dalla totale assenza di vegetazione. Lo specchio d’acqua è circondato da tre imponenti pinnacoli: la Torre del Lago, la Cresta del Lago e la Croda del Lago. Nelle sue vicinanze si trova il Rifugio Antermoia, che può essere un ottimo punto di appoggio nel caso volessi pernottare in prossimità del lago e goderti da qui tramonto e alba.
Come raggiungere il Lago di Antermoia
Lo spettacolare Lago di Antermoia può essere raggiunto attraverso le seguenti vie:
- Attraverso l’incantevole Valle del Vajolet e il Passo di Antermoia (2770 mslm), partendo dall’altopiano di Ciampedie;
- Attraverso la Val Duron e il Passo di Dona (2516 mslm), partendo da Campitello di Fassa;
- Attraverso la Val di Dona, partendo dal paese di Fontanazzo;
- Attraverso la Val Udai, sempre partendo da Fontanazzo;
- Attraverso i passi Tires, Duron e Dona partendo dall’Alpe di Siusi.
In questo articolo ti spiego come raggiungere il Lago di Antermoia attraverso la Valle del Vajolet, la Val Duron o la Val di Dona – a mio avviso le tre vie più interessanti.
Lago d’Antermoia per la Valle del Vajolet
Quella che da Vigo di Fassa (o Pera di Fassa) risale verso la Valle del Vajolet e dunque supera il Passo di Antermoia è senza ombra di dubbio la via più spettacolare ed entusiasmante tra quelle che portano al Lago di Antermoia: scegliendo questa opzione godrai di paesaggi veramente incredibili e arriverai ad altitudini importanti (il passo è a quota 2770 mslm) passando anche, nel mezzo, per il suggestivo Passo Principe (2601 mslm) con il suo celebre rifugio incastonato nella roccia.
Scegli questa via solo ed esclusivamente se: hai molto tempo a disposizione (almeno 8/9 ore andata e ritorno, pause escluse), hai dimistichezza con escursioni in ambienti di alta montagna, non hai problemi di vertigini e se sei confidente e a camminare su sentieri esposti e potenzialmente con presenza di neve anche in estate. Assicurati inoltre di avere con te la giusta attrezzatura (ramponcini da neve e bastoni da trekking).
Prima di partire, scarica la traccia gpx che ho messo a tua disposizione! Ecco i dati tecnici della salita al Lago di Antermoia per la Valle del Vajolet:
SVILUPPO | 10 chilometri |
DISLIVELLO POSITIVO | 840 metri |
DISLIVELLO NEGATIVO | 310 metri |
TEMPO DI SALITA | 4 ore / 4 ore e 30 minuti |
DIFFICOLTÀ | E (Escursionistico) EE (Escursionistico Esperto) – tra Passo Principe e Passo di Antermoia |
Dal Ciampedie al Rifugio Gardeccia
Il punto di partenza vero e proprio dell’escursione è la località Ciampedie, un altopiano situato a 2000 mslm – una vera e propria terrazza panoramica che gode di viste eccezionali sulle Dolomiti della Val di Fassa. Al Ciampedie (il cui nome significa letteralmente Il campo di Dio) si sale tramite sentieri nel bosco che salgono da Vigo di Fassa, Pozza di Fassa, San Giovanni di Fassa o Pera di Fassa, oppure tramite la comoda funivia del Catinaccio che, in pochi minuti, porta all’altopiano.
Se vuoi raggiungere il Lago di Antermoia ti consiglio di optare per la funivia, perché l’escursione è molto lunga e impegnativa già partendo dal Ciampedie; salendo a piedi dovresti aggiungere altri cinquecento metri di dislivello e 2,5 – 3 chilometri aggiuntivi (la salita richiede almeno un’ora).
Arrivato al Ciampedie, individua l’omonimo rifugio e dunque il Rifugio Nigritella. Al bivio prendi la destra, ignorando le indicazioni per il Prà Martin (altro incantevole punto panoramico sulla vallata) e imbocca quindi il comodissimo Sentiero delle Foreste 540 che si inoltra in un bellissimo bosco di aghifogli e che prosegue per quasi tre chilometri salendo pochissimo prima di giungere all’ex rifugio del Catinaccio e successivamente al Rifugio Gardeccia – uno dei più importanti della zona – inserito in un contesto da cartolina.
Attraverso la Valle del Vajolet
Da qui in avanti l’escursione si fa via via più difficile e impegnativa: nei successivi due chilometri guadagnerai quasi 300 metri di altitudine! Imbocca il sentiero 546. Salendo, la vegetazione di pini e abeti si fa sempre più rada, lasciando spazio al tipico ambiente dolomitico di alta quota, roccioso e quasi lunare. Il fondo è prevalentemente ghiaioso; il sentiero è ampio, molto panoramico e mai esposto – ma in costante e ripida salita. La bellezza del paesaggio, tuttavia, è tale da far dimenticare la fatica!
Finalmente, circa cinque chilometri dopo la partenza dal Ciampedie, guardando verso l’alto noterai il maestoso Rifugio Preuss comparire a strapiombo in corrispondenza delle Torri del Vajolet (2821 mslm). Con un ultimo sforzo, risalendo con fatica, giungerai all’altopiano dove sorge anche il Rifugio Vajolet (2243 mslm). Le Torri del Vajolet sono così imponenti da incutere timore! Approfittane per una pausa, idratati e consuma qualche snack: l’escursione è ancora molto lunga – e ti aspetta ancora la parte più impegnativa!
I successivi due chilometri di sentiero risalgono la Valle del Vajolet attraversando un ambiente unico e affascinante, arido e roccioso, fino al Passo Principe (2601 mslm). Lasciati il Rifugio Vajolet sulla destra, imboccando il sentiero che si diparte sulla sinistra – seguendo le indicazioni per il Passo di Antermoia. In lontananza vedrai già il possente Kesselkogel (Catinaccio d’Antermoia), cima che domina la vallata con la sua altitudine di 3002 mslm! Anche questa volta il sentiero, sebbene sia duro e ripido, non è mai esposto.
Il Rifugio Passo Principe e il Passo di Antermoia
Il Rifugio Passo Principe, presso l’omonimo passo, è costruito in legno ed è letteralmente incastonato nella roccia, addossato alla parete della Cima Piccola di Valbona (2802 mslm). Si tratta di un’ottima occasione per recuperare il fiato e riposarsi dopo la dura e ripida salita che ti ha condotto fino a qui. Dalla partenza avrai camminato per oltre sette chilometri risalendo quasi 700 metri. Il Kesselkogel, minaccioso, ora è proprio davanti a te. Il Lago di Antermoia si trova praticamente alle sue spalle, all’interno del cosiddetto Vallone di Antemoja (Valon de Antermoa).
Per arrivare al lago devi svalicare il Passo di Antermoia, situato a 2770 mslm. Dal Passo Principe, imbocca il sentiero che sulla destra inizia a risalire la parete del Kesselkogel.
Presta molta attenzione: sebbene sia eccezionalmente panoramico – una vera goduria per chi come me ama la montagna e gli scenari dolomitici – è anche molto stretto ed esposto sul precipizio. Cammina quindi con molta attenzione e cerca di non sbilanciarti. Sappi che anche nei mesi estivi è probabile trovare la neve e residui di ghiaccio – quindi tieni a portata di mano i ramponcini da neve, da calzare se necessario per proseguire in sicurezza. Per fortuna, il tragitto fino al passo è molto breve (meno di un chilometro).
Svalicato il Passo di Antermoia, ecco la prima incantevole vista dall’alto sull’omonimo lago: uno spettacolo che ti lascerà senza parole! L’azzurro intenso delle sue acque, tra il grigio delle rocce dolomitiche e il bianco del ghiaccio che ancora non si è completamente sciolto, sono i protagonisti di un vero e proprio quadro! Di fronte a te si estende anche l’immensità del desolato Vallone di Antermoja, all’interno del quale dovrai ora scendere per giungere sulle sponde del lago.
La discesa al lago e il Vallone di Antermoja
La discesa è di circa 300 metri in poco meno di 1,5 chilometri e non presenta rischi o criticità particolari; inoltre la vista del lago ti galvanizzerà, rendendo molto più leggero l’avvicinamento. Le acque del lago sono gelide anche in piena estate, con grossi blocchi di ghiaccio sulle sue rive che faticano a sciogliersi persino nei mesi più caldi, ma questo non impedisce ai più temerari di farci il bagno …
Il Lago di Antermoia è sovrastato da tre iconici pinnacoli dolomitici, chiamati: Torre del Lago, Cresta del Lago e Croda del Lago. Ti consiglio di seguire la traccia che gira intorno allo specchio d’acqua per avere la visuale migliore, ovvero quella che guarda i tre pinnacoli frontalmente. Proseguendo oltre il lago, invece, si giunge al Rifugio Antermoia.
La salita al lago dal Ciampedie, nel complesso, si sviluppa in 10 chilometri e comporta un dislivello positivo di 840 metri e un dislivello negativo di 310 metri. Se per la discesa deciderai di scendere per la stessa via, presta moltissima attenzione alla discesa che porta dal Passo di Antermoia al Passo Principe – l’unico vero punto critico di questa escursione.
Lago d’Antermoia per la Val Duron
La seconda opzione per raggiungere lo spettacolare Lago di Antermoia è farlo partendo da Campitello di Fassa, risalendo la bellissima e selvaggia Val Duron. In questo caso, rispetto al percorso che risale la Valle del Vajolet di cui ti ho parlato prima, l’escursione è più semplice (i sentieri sono sempre di difficoltà E e mai esposti), anche se la lunghezza è molto simile (9,5 chilometri) e il dislivello è molto maggiore (1130 metri). Devi infatti considerare che non c’è alcun impianto di risalita che ti permette di risparmiare tempo e fatica, al contrario di quanto avveniva per salire al Ciampedie.
Il tempo di percorrenza è di almeno 3 ore e mezza pause escluse, anche se escursionisti molto allenati possono impiegare anche 3 ore.
Scegli questa via solo ed esclusivamente se hai molto tempo a disposizione (almeno otto ore per l’intera escursione, andata e ritorno, pause escluse) e se sei confidente a camminare in ambienti di alta montagna con dislivelli importanti (oltre il chilometro). Sebbene le altitudini siano più contenute rispetto alla prima variante, è sempre una buona idea portare nello zaino dei ramponcini da neve da utilizzare in caso di necessità (il Passo di Dona è comunque a 2516 mslm).
Risalendo la Valle del Vajolet si cammina per la maggior parte del tempo in ambienti rocciosi e privi di vegetazione; per la Val Duron, invece, si attraversano paesaggi molto verdi e rigogliosi, almeno fino al Passo delle Ciaregole – punto oltre il quale la vegetazione sparisce e si inizia a risalire sulla roccia fino al Passo di Dona e dunque a scendere nel Vallone di Antermoja.
Anche in questo caso, non partire senza aver scaricato la traccia gpx che ho preparato per te! In sintesi, ecco i dati tecnici di questa variante per la Val Duron:
SVILUPPO | 9,5 chilometri |
DISLIVELLO POSITIVO | 1133 metri |
DISLIVELLO NEGATIVO | 37 metri |
TEMPO DI SALITA | 3 ore e 30 minuti / 4 ore |
DIFFICOLTÀ | E (Escursionistico) |
Da Campitello di Fassa al Rifugio Micheluzzi
Il punto di partenza dell’escursione è il centro del bellissimo ed elegante paese di Campitello di Fassa, uno dei centri più importanti dell’omonima valle. Imbocca la Strèda de Salin, che costeggia il Ruf de Duron sulla sua sponda destra prima di lasciare il posto alla strada forestale Pian de Rucenaes. Circa un chilometro e mezzo dopo sarai arrivato al ristorante Baita Fraines.
Tramite un ampio sentiero in parte sterrato, che sale molto dolcemente, raggiungerai infine – dopo un’ora e mezza di salita da Campitello – il Rifugio Micheluzzi (1860 mslm), considerato la porta di accesso alla Val Duron. Il rifugio si trova in una vallata ai piedi del Sassopiatto (2958 mslm), una delle montagne più importanti della Val di Fassa insieme al Sassolungo (3181 mslm) – cime di confine con l’altrettanto spettacolare Val Gardena.
Al Rifugio Micheluzzi la visuale si apre completamente, mostrandoti enormi spazi verdi, pinete e ovviamente le imponenti montagne. Questa vallata è un ottimo punto di sosta, perché da qui in avanti comincia la parte impegnativa dell’escursione! Inoltre il paesaggio che offre è veramente eccezionale e rilassante, quindi ti consiglio di fermarti qui per riprendere il fiato e riposarti un po’. Sulla sinistra si nota immediatamente il gruppo del Catinaccio, che è proprio la tua destinazione: il punto di accesso sarà il Passo di Dona!
Il Passo delle Ciaregole
Continua a camminare sul sentiero in ghiaia che oltrepassa il Rifugio Micheluzzi e che passa per la Baita Lino Brach, proseguendo in falsopiano fino alla località Zopei (1890 mslm), crocevia di sentieri: qui devi svoltare bruscamente a destra sul sentiero 578, seguendo le indicazioni per il Passo delle Ciaregole e per il Passo di Dona. Da questo punto, per il Lago di Antermoia, ti aspetta una salita di 2 ore e mezza!
La salita verso il Passo delle Ciaregole è di circa 400 metri in poco meno di due chilometri. Il sentiero è molto piacevole, risale tra arbusti e vegetazione bassa e offre una visuale sempre molto aperta. In un’ora e venti minuti sarai arrivato al passo, dal quale si gode di una bellissima vista sulla verdeggiante valle e sulle montagne: ben riconoscibili sono, ovviamente, il Sas de Dona – sotto al quale passerai tra poco – e più in lontananza il Sassopiatto e il Sassolungo.
Il Passo di Dona e la discesa al lago
Segui il sentiero che si inoltra in direzione del Sas de Dona. Da qui in avanti, la vegetazione lascia il posto all’ambiente arido e roccioso che ormai ben conosciamo e che è tipico delle Dolomiti oltre una certa altitudine. Ti trovi oramai a circa 2300 mslm. Il sentiero transita alle pendici del Sas de Dona, inerpicandosi con pendenza sempre maggiore fino al Passo di Dona (2516 mslm). La traccia, costituita da ghiaino, è molto stretta ma sempre ben visibile e mai esposta. Il paesaggio è lunare, quasi surreale: una bellezza da togliere il fiato!
Svalicato il Passo di Dona, non ti resta che scendere e addentrarti verso il Vallone di Antermoja, che oramai è vicinissimo: in 10 minuti sarai arrivato al Rifugio Antermoia, che è già ben visibile da lontano, e pochi minuti dopo al Lago di Antermoia!
Lago d’Antermoia per la Val di Dona
La terza e ultima variante che voglio proporti per raggiungere il Lago di Antermoia è tramite la Val di Dona. Si tratta di una valle molto verde e incontaminata, molto meno turistica e frequentata rispetto alla Val Duron e, anche per questo, gode di un fascino che definirei “selvaggio”.
Delle tre varianti descritte in questo articolo, questa è la più breve in termini di sviluppo: la salita al lago, partendo dal paese di Fontanazzo, è di appena 8 chilometri. Il dislivello, tuttavia, è importante: oltre un chilometro, il che rende l’escursione piuttosto impegnativa e lunga anche in termini di tempo (bisogna considerare dalle 4 ore alle 4 ore e mezza per la salita). I sentieri non presentano mai difficoltà tecniche né tratti esposti.
Scegli questa via solo ed esclusivamente se hai molto tempo a disposizione (almeno otto ore per l’intera escursione, andata e ritorno, pause escluse) e se sei confidente a camminare in ambienti di alta montagna con dislivelli importanti (oltre il chilometro).
Ecco per te anche la terza traccia gpx: scaricala qui e utilizzala durante la tua escursione!
SVILUPPO | 8 chilometri |
DISLIVELLO POSITIVO | 1156 metri |
DISLIVELLO NEGATIVO | 27 metri |
TEMPO DI SALITA | 4 ore / 4 ore e 30 minuti |
DIFFICOLTÀ | E (Escursionistico) |
Da Fontanazzo al Rifugio Dona
Il punto di partenza dell’escursione è la Chiesa della Madonna del Carmine di Fontanazzo di Sotto (Mazzin). Prendi la Strèda Dolomites, che termina con l’imbocco di un sentiero (parte della Via Alpina) che esce dal centro abitato e che si inoltra dapprima in un prato e poi nel bosco, iniziando a salire molto ripidamente – seppur per un breve tratto. In circa un chilometro il sentiero incrocia una strada gippabile: attraversala e imbocca subito la traccia che si diparte a destra (indicazioni per Rifugio Dona).
Continua a salire nel bosco, che essendo fresco e ombreggiato allevia la fatica della ripida salita. A poco meno di due chilometri dalla partenza, ecco che il sentiero nel bosco lascia spazio a una stretta strada lastricata in cemento. La cattiva notizia è che la strada non smette di salire, anzi, la pendenza in alcuni tratti è veramente importante!
Una volta uscito dai boschi, la visuale si apre sulla spettacolare vallata: la Val di Dona è davvero suggestiva e il panorama è bucolico! Supera la località Fostiac, continuando a seguire le indicazioni per il Rifugio Dona (2100 mslm), che raggiungerai dopo circa quattro chilometri dalla partenza. Ti consiglio di fare una sosta al rifugio per riprendere fiato e riposarti un po’ prima di proseguire: sei circa a metà percorso e ti manca ancora molta salita prima di arrivare a destinazione!
Il Passo delle Ciaregole e il Passo di Dona
Superato il rifugio, il sentiero continua a salire mantenendo una pendenza sempre costante. La vista è sempre molto aperta e appagante, motivo per il quale, nonostante la fatica, la passeggiata è sempre piacevolissima. Dal Rifugio Dona devi camminare per altri due chilometri prima di giungere al Passo delle Ciaregole, un crocevia che interseca diversi sentieri – tra cui quello che ti ho descritto più in alto e che sale dalla Val Duron. Al passo devi puntare verso il Sas de Dona, seguendo le indicazioni per il Passo di Dona (2516 mslm): qui la vegetazione sparisce completamente lasciando il posto alle rocce dolomitiche!
La discesa al Lago di Antermoia
Tieni duro: oramai sei quasi arrivato, anche se la parte conclusiva (che è la medesima di cui ho parlato prima raccontandoti l’escursione dalla Val Duron) è la più estenuante a causa dell’esposizione al sole e della mancanza di vegetazione. Raggiunto il Passo di Dona, scendi nel Vallone di Antermoja fino al Rifugio Antermoia, e dunque finalmente fino al lago.
La leggenda delle streghe del Lago di Antermoia
La leggenda delle streghe del Lago di Antermoia è molto affascinante e suggestiva. Si dice che ogni anno, in occasione del plenilunio del mese di luglio, le streghe si radunino qui e accendano grandi fuochi intorno ai quali danzare, accompagnate da musica e canti che durano fino all’alba. Secondo la leggenda, i canti e le risate delle streghe risuonerebbero attraverso le montagne e sarebbero udibili persino da valle!
Si dice inoltre che le streghe di Antermoia abbiano il potere di controllare il meteo, e che usino questa loro abilità per proteggere la valle da eventi climatici disastrosi e avversi. Come puoi ben capire, quindi, al contrario di quanto spesso accade, nella cultura locale le streghe sono figure benevole, guardiane e protettrici della valle e dei suoi abitanti.
Trekking in Trentino Alto Adige: conclusioni
Quello di cui ti ho parlato in questo articolo è uno dei trekking più affascinanti, soddisfacenti e appaganti che si possano fare in Trentino Alto Adige. Le acque azzurre e limpide del Lago di Antermoia, che riflettono la maestosità e l’eleganza dell’ambiente dolomitico di alta quota, sono in grado di lasciare esterrefatto chiunque abbia avuto la pazienza e la passione necessari per raggiungerle.
Ho voluto descriverti tre differenti vie di accesso al lago, in modo tale che tu sappia quali sono le loro diverse caratteristiche e che tu possa così scegliere quella più congeniale alle tue esigenze e capacità.
Se vuoi lasciarti ispirare dai miei racconti di trekking ed escursioni, leggi anche tutti gli altri miei articoli al riguardo e continua a seguirmi anche sui miei canali social 🙂