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La traversata Lema-Tamaro è uno dei trekking più celebri e scenografici delle Prealpi Luganesi: si tratta di un’escursione che collega il Monte Lema (1624 mslm) con il Monte Tamaro (1962 mslm), passando per altre importanti cime come il Monte Polà (1742 mslm) e il Monte Gradiccioli (1936 mslm). La traversata, eccezionalmente panoramica, si sviluppa sul confine tra Italia e Svizzera regalando scorci incredibili sul Lago Maggiore e sul Lago di Lugano, nonché su vette vicine e lontane fino alla catena del Monte Rosa.

Come organizzare la traversata Lema-Tamaro e cosa sapere prima di affrontarla? Se ti stai ponendo queste domande ti trovi nel posto giusto: in questo articolo ti spiegherò tutto il necessario per compiere questa piccola ma incredibilmente suggestiva impresa escursionistica!

Il Monte Tamaro visto dalla cima del Monte Gradiccioli (Traversata Lema-Tamaro).
Il Monte Tamaro visto dalla cima del Monte Gradiccioli (Traversata Lema-Tamaro).
Tamaro (sulla sinistra) e Gradiccioli (sulla destra) visti dal Monte Lema.
Tamaro (sulla sinistra) e Gradiccioli (sulla destra) visti dal Monte Lema.
Il Monte Gradiccioli si mostra in tutta la sua imponenza.
Il Monte Gradiccioli si mostra in tutta la sua imponenza.
Vista dalla vetta del Monte Gradiccioli.
Vista dalla vetta del Monte Gradiccioli.
Vetta del Monte Tamaro.
Vetta del Monte Tamaro.
L'Alpe di Neggia, nella parte ticinese della Val Veddasca.
L’Alpe di Neggia, nella parte ticinese della Val Veddasca.
Il Monte Lema visto dal sentiero che si inoltra lungo la dorsale Lema-Tamaro.
Il Monte Lema visto dal sentiero che si inoltra lungo la dorsale Lema-Tamaro.
Traversata Lema-Tamaro.
Traversata Lema-Tamaro.
Panorama dal Monte Lema.
Panorama dal Monte Lema.

Traversata Lema-Tamaro: i dati tecnici

Partiamo dal presupposto che esistono diverse varianti della traversata Lema-Tamaro, a seconda del versante da cui si vuole salire e scendere e dalla volontà o meno di sfruttare la funivia per salire in quota. Ecco quali sono!

Salita e discesa dal versante orientale

Esiste la possibilità di prendere una funivia da Miglieglia che porta sulla cima del Monte Lema e di riprenderla sotto la vetta del Monte Tamaro (Alpe Foppa) per scendere a Rivera. In questo caso, quindi, si sale e si scende dal versante svizzero della dorsale e il trekking si riduce alla traversata Lema-Tamaro da vetta a vetta. Questa è la variante più semplice di questa escursione, che prevede uno sviluppo di 12 km con 800 metri di dislivello positivo e altrettanti di dislivello negativo.

Chiaramente è anche possibile salire da Miglieglia e scendere a Rivera evitando le funivie. In questo caso, però, l’escursione diventa tecnicamente molto lunga e impegnativa: 21 chilometri totali con oltre 1500 metri di dislivello positivo e 1800 negativi.

Il Monte Lema visto dal sentiero che si inoltra lungo la dorsale Lema-Tamaro.
Il Monte Lema visto dal sentiero che si inoltra lungo la dorsale Lema-Tamaro.

Salita e discesa dal versante occidentale

La seconda macro-variante della traversata Lema-Tamaro è quella che prevede di salire e scendere dai versanti occidentali, dunque partendo dall’Alpe Pradecolo, in Val Dumentina (Italia), per giungere in vetta al Monte Lema e scendendo poi dal Monte Tamaro all’Alpe di Neggia (Val Veddasca, Canton Ticino). In questo caso non sono presenti funivie che possono alleggerire il percorso, né bus navetta che effettuino il collegamento tra i due punti di partenza/arrivo. Si tratta tuttavia di una versione della traversata Lema-Tamaro piuttosto accessibile, perché si sviluppa in 15 km, con un dislivello positivo di 1200 metri e con un dislivello negativo di 1000 metri.

Quest’ultima è proprio la versione del trekking che descrivo in questo articolo e per la quale puoi scaricare qui anche la traccia gpx da usare come riferimento durante l’escursione. Il tempo totale di cammino va dalle 6,5 alle 7 ore includendo le pause lungo il percorso – ma non le soste in vetta. In tutti i casi, la difficoltà dell’itinerario è classificabile E (Escursionistico): non sono presenti tratti attrezzati o che richiedano attrezzatura o abilità specifiche, se non comode scarpe da trekking e, possibilmente, dei buoni bastoncini da trekking.

Io utilizzo ormai da diverso tempo questi bastoncini da trekking, che sono realizzati in fibra di carbonio e che sono ultraleggeri per garantire le massime prestazioni in montagna.

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Aggirare le vette della dorsale Lema-Tamaro

I sentieri che vanno dal Monte Lema al Monte Tamaro sono tali da consentire ogni volta la scelta tra raggiungere le cime oppure evitarle. Lungo la dorsale Lema-Tamaro, infatti, si incontrano in ordine:

  • Poncione di Breno – 1654 mslm
  • Monte Zottone – 1569 mslm
  • Monte Magno – 1636 mslm
  • Monte Polà – 1742 mslm
  • Monte Gradiccioli – 1936 mslm
  • Monte Tamaro – 1962 mslm

Una curiosità: sapevi che il Monte Polà è la vetta più elevata della provincia di Varese?

Ciascuna delle cime elencate può essere evitata, anche se una traversata che si rispetti dovrebbe toccare almeno la vetta del Monte Gradiccioli – oltre che quella del Tamaro, ovviamente!

Traversata Lema-Tamaro.
Traversata Lema-Tamaro.

Lema-Tamaro: come organizzare la traversata

Traversata Lema-Tamaro con funivia

Se dovessi scegliere la variante della traversata Lema-Tamaro che sale e scende dal versante orientale avvalendoti della funivia, sappi che è possibile acquistare i biglietti esclusivamente in loco alle rispettive stazioni di Miglieglia o Rivera, entro le 11:30 del mattino, a un costo di 42 CHF per tratta – con tariffa ridotta a 21 CFH per i ragazzi sotto i 16 anni.

Nei mesi estivi è inoltre presente un bus navetta che collega i punti di partenza e arrivo, che effettua un solo passaggio da Miglieglia a Rivera alle 17:15 e in direzione opposta alle ore 18:00. Il costo del bus navetta è di 15 CFH a tratta per gli adulti e di 10 CFH per i ragazzi al di sotto dei 16 anni. Anche in questo caso bisogna comprare i biglietti entro le 11:30 del mattino alle stazioni di Miglieglia o Rivera. Trovi le tariffe aggiornate su questo sito.

Traversata Lema-Tamaro con due auto

L’altra opzione, meno comoda ma più economica, è quella di impiegare due auto: la prima dovrà essere lasciata al punto di arrivo, la seconda invece al punto di partenza della traversata. Bisogna quindi essere almeno in due ad affrontare la traversata Lema-Tamaro, cosa comunque che ti consiglio in ogni caso.

Personalmente, ho affrontato la traversata Lema-Tamaro con un amico salendo e scendendo dal versante occidentale e sfruttando due auto: ne abbiamo lasciata una al parcheggio gratuito dell’Alpe di Neggia, dopodiché con l’altra abbiamo raggiunto l’Alpe Pradecolo (Dumenza) parcheggiando nei pressi del Rifugio Campiglio. Una volta terminata la traversata e scesi all’Alpe di Neggia siamo quindi tornati all’Alpe Pradecolo per recuperare la seconda auto.

Panorama dal Monte Lema.
Panorama dal Monte Lema.

Consigli per affrontare la traversata Lema-Tamaro

La traversata Lema-Tamaro è moderatamente impegnativa dal punto di vista tecnico, ma non proibitiva: richiede solamente un po’ di allenamento e molta motivazione, soprattutto in occasione delle salite ai monti Gradiccioli e Tamaro – che sono indubbiamente i punti più difficoltosi del trekking.

Ti consiglio di scegliere i mesi che vanno dalla tarda primavera all’autunno, assicurandoti che non vi siano residui di neve sulle cime. Al contempo, cerca di evitare i periodi più caldi dell’anno perché l’intero percorso, ad eccezione della salita al Monte Lema da Dumenza, è completamente esposto al sole.

Parti molto presto, in modo da concederti più tempo possibile per completare la traversata con la luce del sole. Affronta questo trekking con la giusta calma: non strafare, soprattutto se le temperature sono alte.

Per quanto riguarda lo zaino, segui i consigli che ho elencato in questo articolo in cui ti parlo delle 10 cose da non dimenticare mai e assicurati di avere con te una quantità sufficienti di liquidi. Lungo la traversata è presente solamente una fontanella d’acqua alla Forcola d’Arasio, poco dopo aver superato la cima del Monte Lema. Un’altra fontanella è disponibile al parcheggio dell’Alpe di Neggia. Ti segnalo la presenza di una cabina in legno alla Bassa di Indemini, poco prima di iniziare la salita per il Monte Tamaro, all’interno della quale è stato collocato un frigorifero contenente acqua e bibite fresche che si possono acquistare in modalità self-service lasciando i contanti in una cassettina di metallo.

Sappi che durante la traversata la copertura telefonica può essere assente o soggetta a roaming, perché la maggior parte del percorso si sviluppa in territorio svizzero (il confine si trova proprio sul Monte Lema). Proprio per questo potrebbe tornarti utile un comunicatore satellitare, come ad esempio il modello inReach di Garmin, che ti consente di essere sempre rintracciabile e di poter chiamare i soccorsi in ogni evenienza, anche in totale assenza di campo: io non parto mai senza, perché in montagna la sicurezza – la nostra e quella di chi ci accompagna – deve essere sempre la priorità!

Descrizione della traversata Lema-Tamaro

Salita al Monte Lema dall’Alpe Pradecolo

Dopo aver lasciato un’auto all’Alpe di Neggia, raggiungi l’Alpe Pradecolo (1173 mslm), località di Dumenza in provincia di Varese. Risali gli stretti e ripidi tornanti fino al Rifugio Campiglio e parcheggia in sua prossimità. La salita al Monte Lema, da qui, è la medesima che ho descritto in questo articolo e passa per l’Alpe Pian di Runo (1349 mslm).

In condizioni estive si sale in vetta in circa 60-70 minuti a seconda del passo e il sentiero è reso fresco e molto ombreggiato dalla fitta vegetazione. Dal rifugio segui le indicazioni per il Monte Lema imboccando il sentiero 3V (Via Verde Varesina). Nella parte finale, la traccia esce dalla vegetazione risalendo il pendio erboso che giunge in cima al monte e alla sua celebre croce.

Dalla vetta del Monte Lema (1624 mslm) potrai godere di una bellissima vista, che spazia dal Lago di Lugano al Lago Maggiore, dalle principali montagne delle Prealpi Luganesi/Varesine alla Val Grande, fino alla catena del Monte Rosa in lontananza. A catturare la tua attenzione saranno però, inevitabilmente, i monti Gradiccioli e Tamaro – già ben visibili e imponenti, che presto dovrai raggiungere!

Tamaro (sulla sinistra) e Gradiccioli (sulla destra) visti dal Monte Lema.
Tamaro (sulla sinistra) e Gradiccioli (sulla destra) visti dal Monte Lema.

Dal Monte Lema al Monte Gradiccioli

Dalla stazione meteo del Monte Lema, prendi la scalinata che scende verso l’arrivo della funivia che sale da Miglieglia e imbocca il sentiero 108D seguendo le indicazioni per il Monte Gradiccioli e per il Monte Tamaro. Continuando a scendere arriverai ben presto alla Forcola d’Arasio (1485 mslm), dove troverai una fontanella d’acqua potabile. Da qui, crocevia di sentieri, inizia la segnaletica svizzera che sostituisce quella del CAI (Club Alpino Italiano). Segui quindi la cartellonistica gialla e prosegui sul sentiero 52 (Sentiero Lago di Lugano) che si dirige verso il Monte Zottone.

La traccia torna a salire di circa 150 metri su fondo di ghiaia e roccette in direzione del Poncione di Breno – vetta che potrai scegliere di raggiungere o evitare. Superato questo tratto, a filo di cresta prosegui in falsopiano, con pochissimi saliscendi, su un sentiero molto panoramico e davvero suggestivo che giunge fino al Monte Zottone (1543 mslm). Anche in questo caso, scegli tu se aggirare la vetta oppure allungarti di poco per raggiungerla.

Proseguendo costeggerai il versante orientale della dorsale Lema-Tamaro su uno stretto sentierino che offre bellissime viste panoramiche sul Malcantone, regione del Canton Ticino. La cima successiva che incontrerai è il Monte Magno (1636 mslm) prima di arrivare al Passo d’Agario (1549 mslm), crocevia di sentieri che salgono da Monteviasco e Arosio per raggiungere il Monte Gradiccioli. Qui sorge anche il Bivacco Alpe Agario.

Il Monte Gradiccioli si mostra in tutta la sua imponenza.
Il Monte Gradiccioli si mostra in tutta la sua imponenza.

La salita al Monte Polà e al Monte Gradiccioli

Ecco la prima grande fatica dopo la salita al Lema: dovrai affrontare dapprima il Monte Polà e poi il Gradiccioli! Dopo aver costeggiato il Monte Magno, la visuale ti si aprirà completamente su questo gigante, che con la sua imponenza ti metterà persino un po’ di soggezione. La salita al Gradiccioli dal Passo d’Agario è complessivamente di circa 500 metri: ciò include anche il passaggio per il Monte Polà, che lo precede. Il sentiero è particolarmente impegnativo per il fatto che sale e scende ripetutamente prima di toccare la vetta. La salita è ripida ed è costituita da rocce e massi su cui è necessario inerpicarsi, ricorrendo a volte anche alle mani – ma non presenta tratti esposti o pericolosi.

Circa 3 ore dopo aver lasciato la cima del Monte Lema (quindi dopo 4 ore/4 ore e 15 di traversata) avrai raggiunto la sommità del Monte Gradiccioli. Qui sono presenti una croce in pietra e una panchina. La vista dalla cima è completamente aperta a 360 gradi e in bella mostra c’è il Monte Tamaro – caratterizzato da una bellissima vetta a punta.

Vista dalla vetta del Monte Gradiccioli.
Vista dalla vetta del Monte Gradiccioli, posto lungo la traversata Lema-Tamaro.

Dopo aver recuperato un po’ di fiato e fatto una sosta in vetta, inizia la discesa dalla parte opposta in direzione del Tamaro. Il sentiero scende molto ripidamente ed è necessario fare attenzione per non scivolare soprattutto nella parte iniziale.

Il Monte Tamaro

La ripida discesa dal Gradiccioli porta dapprima alla Bassa di Montoia, punto dove si incrociano diversi sentieri, e successivamente alla Bassa di Indemini – dove sorge la casetta in legno di cui ti ho parlato prima e dove potrai acquistare delle bibite fresche.

Visto da qui, il Tamaro incute timore: la salita sembra davvero ripida e impervia. In realtà è piuttosto breve, seppur impegnativa. In soli 30 minuti giungerai in cima (60 minuti dalla cima del Gradiccioli, 4 ore dal Lema, 5 ore/5 ore e 15 dall’inizio della traversata). Il sentiero è in effetti ripido, dapprima costituito da stretti tornantini e poi da un ultimo tratto che strappa fino alla vetta in modo diretto, ma decisamente non impossibile, quindi non preoccuparti. Si cammina su ciottoli e piccole rocce, con l’aiuto di qualche gradino in legno soprattutto nella parte iniziale della salita.

Il Monte Tamaro visto dalla cima del Monte Gradiccioli (Traversata Lema-Tamaro).
Il Monte Tamaro visto dalla cima del Monte Gradiccioli (Traversata Lema-Tamaro).

La vetta è molto più ampia di quanto sembri guardandola dal basso ed è prevalentemente rocciosa. Svetta una croce in ferro, ma a contraddistinguerla sono sicuramente i ciottoli impiegati anche per costruire tanti piccoli ometti. Ce l’hai fatta: goditi la vista sul Gradiccioli, sull’ormai lontano Lema, sulle vallate italiane e svizzere, sull’Alpe di Neggia e sul Lago Maggiore – che si estende fino a Locarno e Magadino.

Vetta del Monte Tamaro.
Vetta del Monte Tamaro.

La discesa verso l’Alpe di Neggia

Ti resta solamente un ultimo sforzo per concludere la traversata Lema-Tamaro: la discesa da quest’ultimo fino all’Alpe di Neggia. Fai attenzione soprattutto nel primo tratto, perché è estremamente ripido e in alcuni brevi frangenti esposto (è presente una fune di acciaio per motivi di sicurezza in un brevissimo tratto). Dopo esserti lasciato alle spalle la parte più impervia, la discesa prosegue molto più tranquillamente immergendosi di tanto in tanto in piccoli boschi di larici e giungendo al Tamaretto (1604 mslm), che funge da antivetta al Tamaro e che nasconde alla vista l’Alpe di Neggia.

In circa 60 minuti sarai tornato quindi all’Alpe, concludendo così una magnifica traversata durata circa 6 ore e 30 e che ti ha portato a toccare alcune delle cime più importanti delle Prealpi Luganesi!

L'Alpe di Neggia, nella parte ticinese della Val Veddasca.
L’Alpe di Neggia, nella parte ticinese della Val Veddasca, conclusione della traversata Lema-Tamaro.

Traversata Lema-Tamaro: conclusioni

In questo articolo ti ho parlato di una delle traversate più iconiche delle Prealpi Lombarde e Svizzere, quella cioè che mette in collegamento il Monte Lema con il Monte Tamaro attraverso una spettacolare dorsale che gode di viste eccezionali. Il trekking è moderatamente impegnativo e richiede allenamento, ma non è di certo proibitivo ed è alla portata di qualunque appassionato di escursionismo che possieda la giusta motivazione per farcela.

Organizzare questo trekking può essere complesso perché ci sono una serie di fattori da considerare, come ad esempio gli spostamenti in auto o con i mezzi pubblici, ma spero di averti chiarito le idee e che tu ora sappia come affrontare la celebre traversata. Se hai altre domande o curiosità in merito, non esitare a contattarmi sui miei canali social o lasciando un commento qui sotto!

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