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La particolare chiesa nera di Buðir, detta Búðakirkja.

Viaggiare in Islanda: tutto quello che c’è da sapere prima di partire!

L’Islanda, terra lontana e misteriosa, con il suo irresistibile fascino attira ogni anno milioni di turisti da tutto il mondo. Visitare questa assurda isola, le cui bellezze naturali sono nude, crude e sconvolgenti, è un’esperienza veramente incredibile che ogni viaggiatore dovrebbe fare almeno una volta nella vita.
Quando partire? Quanti giorni sono necessari? Dove e come dormire? Come spostarsi? Cosa portare? Quanto costa?
Ecco tutto ciò che dovresti sapere prima di partire per l’Islanda!

La spettacolare cascata di Gullfoss, nel circolo d'oro d'Islanda.

Il circolo d’oro d’Islanda: Gullfoss, Geysir e il Parco Nazionale di Þingvellir

Un viaggio on the road in Islanda è una delle esperienze più incredibili e appaganti che si possano fare: la natura potente, selvaggia e incontaminata, il clima imprevedibile, i netti contrasti e l’alternarsi di innumerevoli e assurdi paesaggi rendono indimenticabile ogni singolo istante del viaggio.

Tra queste le zone più gettonate ma spettacolari c’è sicuramente quella che viene spesso definita il Circolo d’Oro, o Golden Circle, dove sorgono alcune tra le più famose attrazioni islandesi.

La spiaggia di Vík í Mýrdal con la sua sabbia nera. Sullo sfondo i faraglioni di Reynisdrangar.

La spiaggia nera di Vík: l’Islanda tra malinconia e suggestione

Il freddo è pungente e il vento soffia forte. Un leggero strato di foschia riveste ogni cosa, rendendo l’atmosfera intrigante e misteriosa. Cade una pioggerellina leggera, quasi nebulizzata, persino piacevole.
La vastità dell’oceano davanti agli occhi. Scuro, tetro. Il colore dell’acqua che varia tra il grigio e il blu, senza soluzione di continuità, mentre onde violente si abbattono sulla spiaggia di Vík í Mýrdal.

La cascata Slap Kozjak in Slovenia, nei pressi di Kobarid.

Cosa vedere in Slovenia: trekking alla cascata segreta del Kozjak

Avete mai visto una cascata alta quindici metri gettarsi in uno specchio d’acqua color verde smeraldo all’interno di una cavità calcarea ricoperta di muschio? No, non è un film fantasy, ma la descrizione di un luogo reale e molto speciale: la cascata Slap Kozjak.
Ci troviamo nella valle del Soča, in Slovenia, ai confini meridionali del Parco Nazionale del Tricorno (Triglav), unico parco nazionale del Paese, che tra i suoi gioielli nasconde la cascata del fiume Kozjak, da molti considerata la più bella dell’Europa dell’Est.

Il lago di Sardegnana in Val Brembana.

Trekking in Val Brembana: il tour dei 7 laghi delle Orobie

Caratterizzata da una sconvolgente alternanza di paesaggi bucolici e aspri, la Val Brembana conta un gran numero di bacini artificiali realizzati a seguito della costruzione di dighe da parte della società Enel. Tra questi, i più celebri sono sicuramente i Laghi Gemelli (serviti anche dall’ominimo rifugio) che tuttavia non sono probabilmente i più spettacolari della vallata. A fare da contorno a tutti questi laghi sono imponenti cime, che riflettendosi nelle loro acque rendono lo scenario da cartolina.

La cascata Slap Virje in Slovenia, nei pressi di Bovec.

La cascata Slap Virje: escursione nel cuore verde della Slovenia

La Slovenia, terra di confine tra l’Italia e l’Europa dell’Est, è un vero e proprio polmone verde.
Letteralmente immersa nel verde, la cascata Virje è alta 20 metri e larga 12. Si origina da un freddo torrente chiamato Glijun, il quale scorre per chilometri e chilometri nel ventre delle vette della catena montuosa del Kanin e sgorga, impetuoso, nelle immediate vicinanze di Bovec, fuoriuscendo con forza dalle rocce ricoperte di muschio verdissimo in un punto che i local chiamano Izvir Glijuna.

Il Ghiacciaio Fellaria, in Alta Valmalenco.

Il Ghiacciaio Fellaria: una goccia d’Islanda in Valmalenco

In Alta Valmalenco, a 3500 metri di altitudine, sorge uno dei ghiacciai più spettacolari dell’intero arco alpino: si tratta del Ghiacciaio Fellaria, situato nell’omonimo altopiano. Temibile e imponente, questo ghiacciaio si mostra purtroppo anche nella sua grande fragilità: in sofferenza come quasi tutti i ghiacciai, anche il Fellaria arretra sempre di più e rischia di scomparire. Attualmente il ghiacciaio è diviso in due lingue distinte, in mezzo alle quali spicca la vetta del Sasso Rosso (3488 mslm).

Segnaletica della Via degli Dei.

La Via degli Dei: il cammino in 5 tappe

Bologna e Firenze, due tra le più importanti e affascinanti città italiane, sono unite tra loro da importanti legami storici e culturali. Ma non solo: una rete di antiche vie, strade storiche e sentieri collega le due città dando vita a un importante cammino lungo circa 130 chilometri che si snoda su e giù per l’Appennino Tosco-Emiliano. Sto parlando ovviamente della Via degli Dei!

Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria a Firenze, punto di arrivo della Via degli Dei.

La Via degli Dei, Tappa 5: Fiesole, Firenze e l’arrivo in Piazza della Signoria

Dopo quattro intensi giorni di cammino, finalmente stiamo per approcciare l’ultima tappa della Via degli Dei, il cammino che in 130 chilometri attraverso i sentieri dell’Appennino Tosco-Emiliano collega le città di Bologna e Firenze.
L’ultimo giorno di cammino prevede una lunghissima discesa verso Firenze: camminerai per 23 chilometri circa, risalendo un dislivello positivo di 500 metri ma perdendo oltre 1300 metri di quota.

Tratto della Via degli Dei che unisce Scarperia con San Piero a Sieve.

La Via degli Dei, Tappa 4: da San Piero a Sieve a Bivigliano

Quarto giorno sulla Via degli Dei. Stai per affrontare una tappa di media difficoltà, senza alcun dubbio meno impegnativa rispetto alla terza. Partirai da Sant’Agata del Mugello, oppure da Galliano o Gabbiano, a seconda di dove hai pernottato la notte precedente, e ti dirigerai verso San Piero a Sieve. Da qui dovrai iniziare a risalire le alture che circondano la Valle del Mugello per arrivare in vetta a Monte Senario, un luogo suggestivo dove sorge anche un convento di frati eremiti a 800 metri di altitudine.