Vai al contenuto

Articoli

Il laghetto artificiale in località Passeggere lungo la Via degli Dei, tra i Piani di Balestra e il Passo della Futa.

La Via degli Dei, Tappa 3: il Passo della Futa e la Valle del Mugello

Riprendiamo il cammino verso Firenze lungo la Via degli Dei: siamo alla terza delle cinque tappe in cui suggerisco di dividere questa via storica che unisce Bologna con il capoluogo toscano, culla del Rinascimento. La terza tappa è quella che ci farà salutare l’Emilia-Romagna ed entrare in Toscana attraverso il celebre Passo della Futa per poi scendere nella spettacolare Valle del Mugello. In totale dovrai percorrere 32 chilometri e camminare per circa otto ore.

Il Parco Eolico del Monte Galletto scendendo verso Madonna dei Fornelli.

La Via degli Dei, Tappa 2: nel cuore dell’Appennino Bolognese

Dopo esserci fermati a Brento per la prima notte, la seconda tappa della Via degli Dei ci porterà fino a Madonna dei Fornelli, un piccolo ma grazioso paesino nel cuore dell’Appennino emiliano situato nella Val di Sambro. La seconda tappa della Via Degli Dei è meno impegnativa e meno lunga rispetto alla prima: dovrai percorrere 20 chilometri e coprire un dislivello positivo di 800 metri. Il dislivello negativo è invece di 400 metri.

Il Monte Adone, uno dei simboli della Via degli Dei. travel blogger

La Via degli Dei, Tappa 1: da Bologna a Brento passando per Monte Adone

La Via degli Dei è un cammino di circa 130 chilometri che si snoda da Bologna a Firenze, passando per l’Appennino Tosco-Emiliano. La prima tappa della Via degli Dei è quella che da Piazza Maggiore, a Bologna, porta fino a Brento. Opzionalmente si può includere nella giornata iniziale anche la salita a Monte Adone. Il chilometraggio complessivo è di 31 chilometri e il dislivello positivo da coprire è di 1100 metri circa, mentre quello negativo è di circa 800.

L'imponente Ghiacciaio dei Sabbioni in Alta Val Formazza.

Val Formazza, Punta Lebendun: andiamo a sfiorare il Ghiacciaio dei Sabbioni!

Il Ghiacciaio dei Sabbioni, o del Sabbione, sovrasta la Val Formazza e l’omonimo lago. Il colore turchese delle acque di quest’ultimo è dovuto proprio al fatto che queste sono alimentate dallo scioglimento del ghiacciaio.
Seppure in sofferenza, per fortuna negli ultimi anni sembra che il ghiacciaio abbia smesso di arretrare. Gigantesco e imponente, quello dei Sabbioni è un ghiacciaio in grado di far sussultare chiunque: con la sua maestosità vi lascerà senza parole.

GeoResQ

GeoResQ, l’app che può salvarti la vita in montagna

In montagna la sicurezza, propria e degli altri escursionisti, deve essere sempre una priorità. GeoResQ nasce da un progetto di CNAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) e CAI (Club Alpino Italiano) con il supporto del Ministero del Turismo. L’impegno congiunto di questi enti ha dato luce a un’applicazione totalmente gratuita e priva di costi aggiuntivi.

Il Lago del Vannino visto dal sentiero che sale verso la diga del Lago Sruer.

L’Alta Val Formazza: escursione ai laghi Vannino e Sruer

La Val Formazza è situata all’estremo nord del Piemonte, nelle Alpi Lepontine al confine con la Svizzera. Dalla Formazza si diparte una valle laterale denominata Valle Vannino, che ospita diversi bacini artificiali: l’escursione che ti propongo in questo articolo parte da Canza e risale fino alla diga del Lago Vannino, per poi risalire fino al Lago Sruer, uno dei laghi più spettacolari di questa valle: il colore delle sue acque ti lascerà a bocca aperta!

Iceberg nella laguna di Jökulsárlón.

Jökulsárlón e Diamond Beach: il più grande ghiacciaio d’Islanda incontra l’oceano

Sulla costa sud-orientale dell’Islanda sorge uno dei luoghi più suggestivi e fotografati in assoluto dell’isola. Ed è perfettamente comprensibile, perché lì accade qualcosa di decisamente unico e incredibile: il più grande ghiacciaio d’Islanda, il Vatnajökull (che è anche il più esteso d’Europa) incontra l’Oceano Atlantico. Immensi blocchi di ghiaccio si staccano dalla lingua del ghiacciaio e vengono trascinati all’interno di una laguna glaciale chiamata Jökulsárlón.

Salita verso il Passo del Monte Moro.

Quanto è dura la salita: 5 consigli per faticare meno in montagna

La sensazione di aver raggiunto l’agognata vetta, di poter finalmente respirare a pieni polmoni e gettare lo zaino in terra per godersi la vista mozzafiato: questo è senza dubbio il momento più bello delle nostre escursioni in montagna! Già, ma generalmente la bellezza del panorama è direttamente proporzionale alla fatica che abbiamo dovuto fare durante la salita per arrivare fino a quello sperdutissimo e impervio punto panoramico che avevamo individuato sulla mappa prima di partire! E la salita, a volte, può essere davvero dura.

Vista dalla sommità del canyon Múlagljúfur.

Cosa vedere in Islanda: Il canyon Múlagljúfur, un trekking da non perdere

L’escursione al canyon Múlagljúfur ti catapulterà in un mondo fantasy, tra vallate verdissime, muschio lavico, strapiombi vertiginosi, cavità levigate dallo scorrere di torrenti e ruscelli e assurde cascate. Raggiungerai un punto panoramico che ti lascerà senza fiato, dal quale la vista potrà spaziare libera dai vertiginosi salti delle cascate Múlafoss e Hangandifoss, alla cime delle alte montagne che dominano il canyon, fino alla lingua del ghiacciaio Vatnajökull.

Saliti al Passo del Monte Moro la vista spazia dal Monte Rosa al Lago Smeraldo.

Trekking da Macugnaga al Passo del Monte Moro, al cospetto del Rosa

Il Passo del Monte Moro, posto a un’altitudine di 2863 mslm, è un famoso passo alpino che collega la Valle Anzasca con la Saastal, una valle svizzera situata nel Canton Vallese. Dal passo si gode di una vista mozzafiato sull’imponente Monte Rosa, che con i 4634 metri di altitudine della Punta Dufour è il secondo massiccio delle Alpi per altezza dopo il Monte Bianco. Al passo sorge anche un piccolo laghetto, chiamato Lago Smeraldo, ed è possibile raggiungere la statua dorata della Madonna delle Nevi, alta cinque metri.