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La Val Formazza
Insieme alle bellissime Valli dell’Ossola, la Val Formazza è indubbiamente una delle valli alpine più famose e spettacolari del Piemonte.
Riale, la frazione più settentrionale della regione e centro principale della valle, è un antico insediamento walser che oggi si presenta ai turisti come un grazioso paese di montagna dove le tradizioni di un tempo sono ancora ben radicate. Celebre è l‘Oratorio di Sant’Anna, una bellissima chiesetta che svetta imponente su una verde collina e che sembra dominare l’intero paese.
Da Riale partono numerosi itinerari di trekking, che vanno dalle semplici passeggiate adatte a tutta la famiglia fino ai sentieri escursionistici di varie difficoltà.
I laghi della Val Formazza sono tra i più spettacolari e accessibili di tutto l’arco alpino. L’escursione proposta in questo articolo porta a visitare ben cinque laghi:
- Il Lago di Morasco
- Il Lago del Toggia
- Il Lago Kastel (Kastelsee)
- I due laghi del Boden
Proseguendo oltre il Lago Kastel è possibile raggiungere un altro specchio d’acqua, il cosiddetto Lago Nero. Un altro celebre lago, quello dei Sabbioni (il più grande bacino artificiale del Piemonte) può essere invece raggiunto tramite un’escursione classica della Val Formazza e moderatamente impegnativa, descritta in questo articolo.
Come arrivare
In auto si percorre l’autostrada A26 Genova-Gravellona Toce in direzione Gravellona Toce, si prosegue poi lungo la SS 33 del Sempione in direzione Valico di Iselle e si prende l’uscita Crodo. Da qui si segue la strada principale fino a Baceno, e superato il centro abitato si svolta a destra in direzione Formazza. Si risale quindi fino a Riale, ultima frazione e punto di partenza della nostra escursione.
È possibile parcheggiare l’auto all’ingresso del paese (di fronte al ristorante Aalts Dorf) oppure sotto alla diga di Morasco.
Nota: entrambi i parcheggi sono a pagamento. La tariffa giornaliera, a giugno 2023, è di 5€.
L’escursione in sintesi
L’escursione è di difficoltà medio-facile. Non è richiesta alcuna attrezzatura ma sono consigliati, come per ogni escursione, scarponi da trekking comodi. Si raccomanda inoltre l’utilizzo dei bastoni da trekking.
La copertura telefonica lungo il tragitto è limitata: indicativamente dal Rifugio Maria Luisa in avanti si interrompe. Trovandoci molto vicini al confine svizzero può essere una buona idea disattivare in anticipo il roaming sui nostri cellulari per evitare costi aggiuntivi indesiderati.
Scarica qui la traccia gpx dell’escursione.
DISLIVELLO IN SALITA/DISCESA | 770 metri |
ALTITUDINE DI PARTENZA | 1730 (Riale) |
ALTITUDINE DI ARRIVO | 2348 (Laghi del Boden) |
SVILUPPO (ANDATA E RITORNO) | 20 chilometri circa |
TEMPO DI SALITA | 2 ore e 15/2 ore e 30 |
TEMPO DI DISCESA | 2 ore circa |
DIFFICOLTÀ | E (Escursionistico) |
Il Lago di Morasco
La diga di Morasco è sicuramente la meta più accessibile dell’escursione di oggi: se abbiamo parcheggiato sotto alla diga ci basteranno appena quindici minuti di salita per arrivare al lago, che resta comunque uno dei laghi più spettacolari che abbia mai visto: il colore delle sue acque è incredibilmente intenso, e soprattutto nei mesi estivi è ancora più suggestivo in quanto il verde delle montagne che lo circondano vi si riflettono.
Dal parcheggio, procedendo verso la diga, possiamo scegliere se dirigerci a destra (in direzione Lago del Sabbione/Rifugio Claudio e Bruno/Rifugio 3A) oppure a sinistra (in direzione Rifugio Bim Se). In entrambi i casi arriveremo in pochi minuti alla diga; scegliendo la destra potremo sfruttare dei sentierini che tagliano i tornanti della strada asfaltata che risale verso la diga, mentre scegliendo la sinistra dovremo seguire la strada fino al Rifugio Bim Se e dunque prendere il sentiero che poco dopo giunge alla diga.
Per chi volesse ammirare lo splendore del lago da più prospettive, sappiate che esiste un sentiero che ne fa il giro costeggiandolo per intero. Il sentiero è pressoché in piano ed è quindi adatto anche a famiglie e bambini di ogni età. Se avete intenzione di proseguire con l’escursione proposta e raggiungere gli altri laghi, il consiglio è invece quello di non intraprendere l’anello e riprendere il cammino.
Una curiosità: le acque del lago celano il vecchio paese di Morasco, che è stato allagato quando la società Enel iniziò i lavori di costruzione della diga negli anni ’30.
Lago del Toggia e Lago Kastel
Ci lasciamo alle spalle il Lago di Morasco: scendiamo nuovamente ai parcheggi e torniamo verso la chiesetta di Riale. Qui, tra alcune bellissime baite in stile walser, cerchiamo l’imbocco del sentiero G20 che sale verso il Rifugio Maria Luisa (2160 mslm) e dunque all’Alpe Toggia (dove sorge l’omonimo lago artificiale), per raggiungere poi il Passo di San Giacomo (2313 mslm).
Il sentiero G20, di fatto, taglia i tornanti della strada gippabile che risale fino al rifugio. Si tratta di un sentiero molto facile e molto scenografico che in meno di quattro chilometri ci porta all’Alpe Toggia. Se si vuole salire in mountain bike bisogna invece seguire la gippabile. Tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate, i verdissimi prati che ci circondano, ricoperti di rododentri selvatici, sono punteggiati di moltissimi fiori diversi e diventano una vera esplosione di colori!
Una volta raggiunto l’Alpe Toggia, il sentiero si biforca incrociando il G24 sulla destra. Noi proseguiamo a sinistra verso il rifugio e verso la diga del Toggia. L’ultimo tratto, sostanzialmente in piano, ci porta direttamente al Maria Luisa. Lasciandoci il rifugio sulla sinistra proseguiamo per poche centinaia di metri per ritrovarci sul muro della diga, all’incirca un’ora dopo la partenza da Riale.
Il Lago del Toggia (2191 mslm) ci sorprende subito per la sua placidità e per il colore scuro delle sue acque. Lo scenario che ci si pone dinnanzi è quasi nordico: il lago è circondato da montagne basse per lo più rivestite da verdi prati. A inizio estate è possibile trovare ancora qualche chiazza di neve sulle pareti.
Sulla sinistra del lago il sentiero G20 prosegue fino a raggiungere il Passo di San Giacomo. Noi attraversiamo invece la diga e andiamo a destra. Costeggiamo per un breve tratto il lago sulla sua sponda destra e seguiamo un sentiero non segnalato ma ben battuto che ci porta ad attraversare prati verdissimi e a passare per alcune pozze d’acqua decisamente suggestive. Il loro aspetto varierà in base alla stagione e alle piogge, con colori che variano dal turchese all’ocra. Questi piccoli laghetti sono alimentati da una parte dall’acqua proveniente dal Toggia, e dall’altra da quella proveniente dal Lago Kastel, che è la nostra prossima meta.
Proseguiamo fino a quando non incrociamo il sentiero G24 (notate che siamo tornati in prossimità del bivio che abbiamo affrontato in precedenza all’arrivo all’Alpe Toggia). Se lo percorriamo arriviamo direttamente al Lago Kastel (2224 mslm), con un dislivello pressoché nullo e su ampio sentiero sterrato.
Come subito appare evidente, la diga del Kastel (o Kastelsee in tedesco) è molto atipica: il bacino infatti non è artificiale, e la costruzione della diga fu un tentativo di contenere e controllare le sue acque. L’operazione non andò a buon fine: ci furono ben due crolli a distanza di qualche anno uno dall’altro, dovuti alle caratteristiche carsiche del terreno, tanto che la diga venne rinominata dagli abitanti del luogo “la diga di cartapesta”. Il progetto venne quindi abbandonato, e quello che vediamo oggi è ciò che rimane dell’ultimo e vano tentativo dell’uomo di controllare questa meraviglia della natura.
Il Lago Kastel è incredibilmente scenografico: il suo colore azzurro intenso e le imponenti cime che vi si riflettono lo rendono sicuramente uno dei posti più suggestivi e fotogenici della Val Formazza. Tra le vette che dominano il lago la più importante è sicuramente il Kastelhorn (Corno Castello) con i suoi 3128 metri di altitudine.
In prossimità dei resti della diga troviamo le indicazioni per i laghi del Boden, raggiunti sempre dal sentiero G24. Se invece alla diga decidiamo di proseguire costeggiando il lago, prendiamo il sentiero G22 e in circa un’ora di cammino possiamo arrivare al Lago Nero. Noi ignoriamo quest’ultimo e proseguiamo dirigendoci a sinistra.
I laghi del Boden
Inizia qui la parte più interessante, tecnicamente parlando, dell’escursione di oggi. I due specchi d’acqua che dobbiamo raggiungere si trovano a un’altitudine di 2348 mslm. Il sentiero sale molto dolcemente e si sviluppa per poco più di due chilometri. Dalla diga del Kastel all’omonimo alpeggio il sentiero è ben marcato e agevole. Superato l’alpeggio la traccia diventa invece più stretta, meno evidente e richiede il passaggio su piccole rocce. In generale si tratta comunque di un percorso molto facile e adatto a chiunque. Non appena si inizia a guadagnare un po’ di altezza, la vista che abbiamo è magnifica: vediamo da una parte il Lago del Toggia e dall’altra il Kastel.
Una volta giunti in cima troviamo i due tetri laghetti, circondati da imponenti cime. Non è raro che anche nei mesi estivi si possa trovare, intorno ai laghi, neve e ghiaccio. Il più grande dei due laghi è sovrastato dalla Rupe del Gesso (2438 mslm). Se non c’è troppo ghiaccio (in caso contrario prestate molta attenzione o evitate del tutto) è possibile costeggiare il maggiore dei due laghi e raggiungere, salendo ancora un po’, la Bocchetta del Gesso. Da qui si ha una visuale incredibile sui due laghi e sulla valle.
La discesa
La discesa avviene per la stessa via seguita per l’andata. Una volta scesi alla diga del Kastel è possibile congiungersi direttamente con il sentiero G20 che scende verso Riale senza passare di nuovo per il Lago del Toggia e per il Rifugio Maria Luisa.
Quella proposta è una delle escursioni più classiche e accessibili, ma al contempo scenografiche e appaganti, dell’intera Val Formazza. Qui trovi tutte le altre escursioni che puoi fare in valle!