Riprendiamo il cammino verso Firenze lungo la Via degli Dei: siamo alla terza delle cinque tappe in cui suggerisco di dividere questa via storica che unisce Bologna con il capoluogo toscano, culla del Rinascimento.
Nel corso della prima tappa siamo partiti da Piazza Maggiore a Bologna e abbiamo pernottato a Brento, per poi riprendere il cammino il giorno successivo e risalire l’Appennino Bolognese fino al paesino di Madonna dei Fornelli, tra le valli del Setta e del Savena. La terza tappa è quella che ci farà salutare l’Emilia-Romagna e che ci farà entrare in Toscana attraverso il celebre Passo della Futa, per poi scendere nella spettacolare Valle del Mugello.
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La Via degli Dei: la guida al cammino
“Il Bigino della Via degli Dei” è il mio manuale al cammino storico che collega le città di Bologna e Firenze passando per gli antichi sentieri dell’Appennino Tosco-Emiliano. Attingendo dal mio diario di viaggio e dai miei ricordi, ho cercato di raccogliere nelle pagine di questa guida tutte le informazioni che avrei voluto avere e che mi avrebbero notevolmente semplificato la vita in svariate occasioni, rendendo il mio viaggio molto più agevole. Impreziosito da meravigliose illustrazioni, questo piccolo libretto ti darà tutte le informazioni che ti servono per affrontare il cammino, ti guiderà nella tua preparazione e ti accompagnerà lungo il percorso, tappa per tappa!
La terza tappa della Via degli Dei in sintesi
Dal punto di vista fisico questa tappa è sicuramente la più dura dell’intera Via degli Dei, ma secondo me è anche la più spettacolare per la varietà dei paesaggi che attraverserai e per la bellezza semplice e pura di questa zona d’Italia. Sicuramente è quella che ho amato maggiormente durante il mio cammino e che ricordo con più nostalgia!
Ti consiglio quindi di partire molto presto, alle prime luci del giorno, e di affrontare la tappa con molta calma anche per poterti godere al massimo il cammino e i panorami bucolici che ti troverai di fronte. In totale dovrai percorrere 32 chilometri e coprire un dislivello non indifferente: 950 metri positivi e 1400 negativi. Il tempo di percorrenza della tappa è di sette ore e mezza o otto a seconda del passo e dell’andatura, quindi molto lunga!
Partirai da Madonna dei Fornelli e dovrai risalire fino ai Piani di Balestra prima di inoltrarti verso il Monte Bastione e il Monte Luario. Qui incontrerai il selciato originale della Flaminia Militare, riportato alla luce solo recentemente, sul quale potrai camminare per alcune centinaia di metri lungo il sentiero! Toccherai la massima altitudine del cammino, 1200 mslm, a Le Banditacce, prima di ridiscendere verso il Passo della Futa ed entrare finalmente in Toscana.
Dal Passo risalirai nuovamente verso il Monte Gazzaro, che ti regalerà una vista mozzafiato, e infine ti muoverai verso valle. Qui ad accoglierti troverai le colline della stupenda Valle del Mugello, in grado di farti dimenticare istantaneamente tutte le fatiche della giornata.
Nota importante: il percorso descritto fa riferimento alla situazione antecedente gli eventi climatici che hanno colpito Emilia-Romagna e Toscana nella primavera del 2023. Nonostante la situazione attualmente (agosto 2023) sia tornata quasi completamente alla normalità, consulta sempre il sito ufficiale del cammino per avere gli ultimi aggiornamenti o usa l’app ufficiale walk+.
Assicurati di partire con una sufficiente riserva di acqua perché in questa tappa le fontanelle scarseggiano. Inoltre è bene che tu abbia con te anche una mappa cartacea del cammino.
I Piani di Balestra e la Strada di Toscana
Prima di lasciare Madonna dei Fornelli ti consiglio di fare provviste per il pranzo, perché fino al termine della tappa di oggi non incontrerai più altri centri abitati! Una volta fatto ciò segui la segnaletica del cammino e riprendi la strada asfaltata che inizia a salire. Entra nel bosco, fresco e ombreggiato, che ti farà compagnia per molto tempo.
Dopo una lunga salita, dapprima dolce e poi più ripida, in prossimità dei Piani di Balestra esci momentaneamente dalla vegetazione per poi ritornarci subito dopo. Questo punto segna il confine tra Montefredente e Castel dell’Alpi, e la strada sterrata che lo attraversa è anche detta Strada di Toscana. Di fatto è proprio qui che ricade il confine tra Emilia-Romagna e Toscana!
Poco più avanti ti ritroverai a camminare sui resti originali del selciato della via Flaminia Militare, un’antica strada romana che collega Bologna con Arezzo risalente ai tempi dell’Impero Romano e riportata alla luce solo recentemente. Camminare su queste antiche tracce è una sensazione molto strana!
A questo punto il sentiero, ampio e sterrato, ti conduce in una bellissima faggeta che scende con dolcezza fino alla Piana degli Ossi, dove sorgono i resti di alcune vecchie fornaci, e termina quasi in prossimità del bacino artificiale della località Passeggere. Stai camminando alle pendici di due monti importanti: il Monte Bastione e il Monte Luario. Fai una pausa e recupera le energie: tra poco dovrai affrontare una dura salita verso Le Banditacce!
Le Banditacce: il punto più alto del cammino
Poco dopo aver superato il laghetto artificiale, al bivio con il sentiero 735 mantieni la destra e inoltrati nuovamente nel bosco. Il sentiero inizia a risalire, con molta decisione, guadagnando 200 metri in soli due chilometri. Quando sarai arrivato in prossimità della cima troverai una piccola radura e, poco più avanti, la località detta Le Banditacce. Si tratta del punto più alto della Via degli Dei, a 1204 metri sul livello del mare. Qui, appesa a un albero, trovi una piccola campana: secondo la tradizione è di buon auspicio suonarla per festeggiare questo traguardo!
Da qui, ovviamente, inizierai a perdere quota. Dopo qualche centinaio di metri sarai arrivato al Poggiaccio (1194 mslm), che rappresenta indicativamente la metà della distanza tra Bologna e Firenze: sei a metà del cammino!
Il Passo della Futa
Superati Le Banditacce e il Poggiaccio, il sentiero continua inesorabilmente a scendere. Continua quindi a camminare nel bosco fino a raggiungere dapprima Poggio Castelluccio e poi, dopo aver attraversato un bel bosco di conifere, a incrociare la strada SP59 che porta al Passo della Futa. Poco prima del Passo troverai sulla tua destra il cimitero militare germanico, tra i più grandi d’Italia.
Al Passo della Futa sorgono camping, ristoranti e bar: si tratta di una buona occasione, oltre che per rifocillarti, per impreziosire le tue credenziali con un importante timbro! Se invece hai con te un pranzo al sacco, ti suggerisco di portare pazienza e attendere un po’: manca ancora un tratto di salita importante, quello che sale al Monte Gazzaro, e non è l’ideale affrontarlo a stomaco pieno!
Fai attenzione al traffico e soprattutto alle motociclette quando cammini sui tornanti della strada del Passo. Questo tratto del cammino è molto delicato anche perché la segnaletica scarseggia o è mal posizionata: assicurati di imboccare il sentiero 00-GEA-VD che trovi sulla tua sinistra dopo alcuni tornanti e di non prendere né il numero 52 né proseguire sulla strada del Passo, che ti porterebbe molto fuori zona rispetto alla Via.
Monte Gazzaro e Passo dell’Osteria Bruciata
Superato il Passo della Futa, il sentiero 00-GEA-VD sale con decisione fino ad arrivare alla cima del Monte Gazzaro (1125 mslm). La vetta offre uno dei panorami più belli del cammino, ma a condizione di percorrere un sentiero di difficoltà EE (Escursionistico Esperto). Questo tratto, l’unico difficoltoso che troverai in tutto il cammino, è in realtà percorribile da chiunque non soffra di vertigini e abbia una piccola esperienza di hiking. Il sentiero è molto ripido, esposto a tratti, e attrezzato con funi di acciaio.
Se non te la senti di affrontare questa parte del cammino, non c’è alcun problema! Puoi prendere, poco prima di arrivare alla croce del Monte Gazzaro, la deviazione per le mountain bike che sostanzialmente aggira la vetta del monte (sentieri 50a e 50-SOFT12) passando alla sua destra e si ricongiunge poi con il principale all’altezza del Passo dell’Osteria Bruciata. Nonostante sia meno panoramica, questa variante ha il vantaggio di passare per una fonte d’acqua, della quale probabilmente a questo punto della giornata avrai bisogno!
Il Passo dell’Osteria Bruciata non è altro che uno spiazzo dove sorgono dei tavolini da pic-nic. Se non hai pranzato al Passo della Futa, come ti ho suggerito, questo è il punto ideale per farlo! Da qui in avanti, infatti, il cammino scenderà e basta.
C’è una curiosa e terribile leggenda legata al Passo dell’Osteria Bruciata: si racconta infatti che qui sorgesse, un tempo, una locanda malfamata che attirava i viandanti come uno dei pochissimi punti di ristoro e di riposo della zona. I gestori, tuttavia, avevano la macabra abitudine di uccidere nella notte gli ospiti della locanda e di servire la loro carne come pasto ai clienti del giorno successivo!
La Valle del Mugello
La tappa di oggi è estenuante: ti restano ancora 10 chilometri da percorrere, ma la buona notizia è che non dovrai più salire ma solo scendere verso valle! Per i primi chilometri procedi, nel bosco, praticamente in piano; poi il sentiero, abbastanza repentinamente, inizia a perdere quota. Man mano che scenderai, di fronte a te inizierà ad aprirsi un panorama stupendo che farà passare in secondo piano stanchezza e dolori: quello della Valle del Mugello con le sue verdi colline, i celebri cipressi e i campi coltivati.
Dopo quasi otto ore di cammino giungerai finalmente a Sant’Agata del Mugello, primo paese della valle e punto di arrivo per questa lunghissima ma stupenda tappa della Via degli Dei!
Dove pernottare
Se stai affrontando il cammino in tenda, la soluzione migliore è chiedere ospitalità presso il centro sportivo di Sant’Agata (Centro Sportivo Polivalente). Potrai pernottare gratuitamente e avrai a disposizione, solo nell’orario di apertura del centro, anche i servizi igienici.
Ricordati infatti che il campeggio libero è vietato.
Se invece soggiorni in B&B o alberghi, trovi alcune strutture tra Sant’Agata, Galliano e Gabbiano, che si trovano nelle sue vicinanze.
Sono sicuro che ricorderai anche tu questa tappa come una delle più belle del cammino! Firenze è sempre più vicina: ti restano due giorni di viaggio prima di poter vedere in lontananza la celebre cupola!