L’Islanda è una terra selvaggia e primordiale, dove la natura incontaminata regna sovrana. Sul suo territorio si contano ben 140 vulcani, che rendono l’isola una delle regioni terrestri più attive sotto questo punto di vista. Tra questi c’è il Fagradalsfjall, che nelle ultime ore sta decisamente facendo parlare di sé dopo la sua terza, spettacolare eruzione in tre anni.
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Islanda cosa vedere: il vulcano Fagradalsfjall
Rimasto quiescente per 815 anni, il Fagradalsfjall si è improvvisamente risvegliato nel marzo del 2021. Si è trattato ovviamente di un evento storico, che peraltro si è protratto per diversi mesi, con colate di lava sporadiche che sono andate avanti fino al mese di settembre.
Nell’agosto del 2022, dopo diverse settimane di attività sismica nella regione di Reykjanes, il Fagradalsfjall ha eruttato nuovamente, dando spettacolo per tutto il mese con continue eruzioni di lava fresca. L’eruzione è stata ben cinque volte più potente rispetto a quella dell’anno precedente, e ha destato quindi una certa preoccupazione. Il mondo era in trepidante attesa per capire se anche per il terzo anno consecutivo questo bizzarro vulcano avrebbe conquistato il suo posto tra i titoli di giornale, e di certo ha rispettato le aspettative!
Vulcano Islanda: la nuova eruzione
Erano ormai diversi giorni che gli esperti registravano attività sismiche sempre più intense, supponendo che il vulcano si stesse finalmente preparando per la terza eruzione. E alla fine è successo, con una densa nube di fumo che si è alzata in cielo il 10 luglio, accompagnata da una spettacolare – anche se fortunatamente non troppo violenta – colata di lava ma soprattutto dalla nascita di un nuovo vulcano. I danni causati da questo incredibile evento si sono limitati a qualche cancellazione nei voli, dal momento che il vulcano si trova piuttosto vicino alla capitale Reykjavìk e all’aeroporto di Keflavìk.
Fagradalsfjall trekking
Durante il viaggio in Islanda fatto con alcuni amici lo scorso maggio siamo stati proprio sul sito dell’eruzione del 2022, circa due mesi prima quindi del recentissimo evento. Il vulcano si trova nella penisola di Reykjanes, circa 40 chilometri a sud della capitale, e dal centro città si raggiunge in appena cinquanta minuti di auto seguendo le indicazioni per Keflavìk e dopo aver superato la cittadina di Grindavìk. Il parcheggio, posto proprio alle pendici del vulcano, è a pagamento (come per la maggior parte dei parcheggi islandesi, l’importo può essere pagato via app).
Nel sito del vulcano sono disponibili numerosi itinerari di trekking, i cui dettagli sono riportati e tenuti aggiornati sul sito ufficiale del turismo islandese. Alcuni percorsi arrivano fino in cima al vulcano, con un dislivello di circa 300 metri, mentre quelli più semplici e accessibili raggiungono le ultime colate di lava senza arrivare fino alla vetta. Bisogna camminare per circa sette chilometri nel primo caso, mentre nel secondo il sentiero è di soli pochi chilometri e l’escursione può essere fatta in poco tempo. Non si tratta inoltre di un trekking impegnativo, anzi: la salita è molto contenuta e il sentiero ampio e comodo.
A prescindere dal sentiero scelto, lo spettacolo è assicurato: lo scenario apparirà quasi irreale, mistico e desolante. Una volta guadagnata un po’ di quota si avrà una vista molto suggestiva sulla penisola di Reykjanes e sulle sue brulle e aride colline ricoperte di muschio lavico, quasi sicuramente immerse in un denso strato di foschia.
Vedere da vicino la colata di lava del 2022, ancora fumante dopo quasi un anno, è stato molto emozionante. Riuscirete a distinguere la lava più vecchia, ormai compatta e di colore più chiaro, da quella più fresca e ancora fumante. I piccoli blocchi di lava solidificata sono come pietre porose e leggermente appiccicose.
Resterete affascinati dalle tracce della colata lavica sulle pareti rocciose del vulcano, sporcate come da un fiume di catrame che è scivolato giù fino a formare quello che, da lontano, sembra a tutti gli effetti un lago nero. Solo avvicinandosi a sufficienza (ma non troppo), noterete che si tratta di un’impressionante distesa di materiale scuro ancora incandescente sotto un primo strato di superficie solidificata: il calore proveniente dagli strati sottostanti fa risalire il fumo verso l’alto, creando uno scenario semplicemente unico e suggestivo.
L’escursione al vulcano Fagradalsfjall è quindi indubbiamente un must se vi trovate in viaggio in Islanda, specialmente se a ridosso di un’eruzione come quella che si è appena verificata: nelle prossime settimane e forse mesi chi avrà la fortuna di trovarsi nella terra del fuoco e del ghaccio potrà godersi uno spettacolo privilegiato!
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