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Alpe Veglia: escursione al Lago Bianco da Ponte Campo NUOVO CONTENUTO

A quasi 2200 metri sul livello del mare, adagiato in una splendida conca naturale dominata da vette di quasi 3000 metri, sorge il Lago Bianco – gioiello dell’Alpe Veglia – nelle cui acque si riflettono il maestoso Monte Leone e l’imponente Cima di Terrarossa. Caratterizzato da un fondo limaccioso e da acque limpidissime, il Lago Bianco è una delle destinazioni escursionistiche più affascinanti nel territorio dell’Alpe Veglia: in questo articolo ti racconto tutto sulla salita al lago!

Il Lago Bianco, gioiello della Val Divedro e dell'Alpe Veglia.
Il Lago Bianco, gioiello della Val Divedro e dell’Alpe Veglia.
Alpe Veglia: le baite di Cianciavero e il Monte Leone in sfondo.
Alpe Veglia: le baite di Cianciavero e il Monte Leone in sfondo.
Panorama dall'alto sull'Alpe Veglia: ben visibili la piana e il villaggio di Cianciavero.
Panorama dall’alto sull’Alpe Veglia: ben visibili la piana e il villaggio di Cianciavero.
Veduta sul Lago Bianco, lago di origine glaciale della Val Divedro.
Veduta sul Lago Bianco, lago di origine glaciale della Val Divedro.

Alpe Veglia Lago Bianco: l’escursione in sintesi

L’escursione che da Ponte Campo (San Domenico di Varzo) porta dapprima alla piana dell’Alpe Veglia e poi al Lago Bianco è di livello escursionistico. Non presenta difficoltà tecniche particolari, ma è abbastanza lunga e presenta un dislivello considerevole: occorre essere allenati, ma con pazienza e con i propri ritmi è assolutamente fattibile per chiunque.

Il punto di partenza dell’escursione è il parcheggio di Ponte Campo, località di San Domenico di Varzo. Ci troviamo in Val Divedro, non distanti dal confine svizzero e dalla piana dell’Alpe Devero, altra celebre località della zona. Il parcheggio costa 5€ per l’intera giornata (tariffa di giugno 2024), quindi è possibile lasciare l’auto nello spiazzo erboso e iniziare a risalire la Val Cairasca fino al gruppo di baite che costituisce il piccolo paese di Cianciavero.

In seguito si arriva alla Piana del Veglia, dove è possibile fare una deviazione per i laghi della Fate e delle Streghe e dove è possibile fermarsi per una pausa in uno dei suoi molti rifugi. Da qui si imbocca il sentiero che sale infine al Lago Bianco. Il dislivello totale è di poco meno di 1000 metri positivi per una distanza complessiva di 16,5 chilometri andata e ritorno. La copertura telefonica è limitata e potrebbe essere assente specialmente oltre la Piana del Veglia.

Veduta sul Lago Bianco, lago di origine glaciale della Val Divedro.
Veduta sul Lago Bianco, lago di origine glaciale della Val Divedro.

Prima di partire, non dimenticare di scaricare la traccia gpx che ho preparato e messo a disposizione per te: clicca qui per scaricarla! Ecco qualche dato, in sintesi, su questa escursione:

DISLIVELLO POSITIVO970 metri
DISLIVELLO NEGATIVO1000 metri
ALTITUDINE DI PARTENZA1319 mslm (Ponte Campo)
ALTITUDINE DI ARRIVO2157 mslm (Lago Bianco)
SVILUPPO (ANDATA E RITORNO)16,5 km
TEMPI DI PERCORRENZA (Pause escluse)Tempo di salita: 3 ore e 30 circa
Tempo di discesa: 3 ore circa
DIFFICOLTÀE (Escursionistico)
L’escursione in sintesi

Da Ponte Campo alla Piana dell’Alpe Veglia

Dal parcheggio di Ponte Campo, supera il ponte sul torrente Cairasca e subito dopo svolta a destra per imboccare il sentiero sterrato F10 (Sentiero Italia) che si inoltra verso la Val Cairasca. La traccia è abbastanza stretta e, in estate, la vegetazione la invade restringendola ulteriormente. Continua a seguirla, risalendo fino a incrociare la strada gippabile, che si sviluppa dapprima su cemento e poi su fondo sterrato. Supera qualche cascatella e attraversa diversi rivoli d’acqua che bagnano il sentiero (meglio avere scarpe impermeabili, soprattutto a seguito di piogge).

Il sentiero inizia finalmente a spianare dopo circa 2,5 chilometri, punto oltre il quale procede in piano costeggiando lo strapiombo sulle gole scavate dal torrente Cairasca. Non preoccuparti, perché la strada gippabile è molto larga e non rappresenta un problema neppure per chi soffre di vertigini. In breve sarai arrivato nel territorio del Parco Veglia-Devero. In prossimità del confine è presente un piccolo spiazzo erboso dotato di tavolini da pic-nic.

Superato il confine dell’Alpe Veglia, al bivio hai due possibilità: se vuoi dirigerti subito verso il Lago Bianco, svolta a destra e procedi verso la Cascata della Frua; se invece vuoi attraversare la Piana del Veglia e il villaggio di Cianciavero, passando per i laghetti delle Fate e delle Streghe, prosegui dritto. Nella traccia gpx che ho inserito in questo articolo ti propongo il giro completo, che passa da Cianciavero e dai laghetti prima di iniziare la salita al Lago Bianco.

Alpe Veglia: le baite di Cianciavero e il Monte Leone in sfondo.
Alpe Veglia: le baite di Cianciavero e il Monte Leone in sfondo.

Cianciavero è un gruppo di baite in pietra particolarmente suggestivo, che sorge alle pendici del Monte Leone. Ampi pratoni, che tra la fine della primavera e l’estate si riempiono di coloratissimi fiori, fanno da contorno a un paesaggio bucolico e molto rilassante. È il luogo ideale per fare una pausa rigenerante dopo la salita per la Val Cairasca, che richiede circa un’ora/un’ora e mezza dal parcheggio di Ponte Campo (circa 4 km).

La Piana dell’Alpe Veglia è anche un crocevia di sentieri: da qui si può scegliere anche di salire verso il Monte Leone raggiungendo la diga del meraviglioso Lago d’Avino, oppure di visitare le marmitte dei giganti, un fenomeno geomorfologico per cui la forza dell’acqua del Rio Cianciavero ha scavato e modellato la roccia.

Il Laghi delle Streghe e delle Fate

Attraversa Cianciavero seguendo il sentiero che si inoltra tra le sue baite in pietra. Al bivio per le marmitte dei giganti e per il Lago d’Avino, prendi la destra in direzione della grande foresta di larici. In breve arriverai a incrociare il Rio delle Streghe e subito dopo sarai arrivato all’omonimo laghetto. Il Lago delle Streghe è un pittoresco specchio d’acqua che sorge in mezzo ai larici e circondato da cespugli di mirtilli selvatici.

Proseguendo sul sentiero, scegliendo la destra al bivio con la traccia che sale alla Bocchetta d’Aurona, incontrerai un altro specchio d’acqua chiamato Lago delle Fate, molto più piccolo del precedente.

Una curiosità: esiste un ben più celebre “Lago delle Streghe” nei pressi della piana dell’Alpe Devero, altopiano che, sebbene ricada anch’esso nel territorio del parco Veglia-Devero, si trova geograficamente nella Valle Antigorio (un’altra valle laterale della Val d’Ossola). Anche il “Lago delle Fate” ha un illustre omonimo, precisamente in Valle Anzasca – non distante da Macugnaga.

Superato il Lago delle Fate, il sentiero riconduce alla Piana del Veglia (1750 mslm), in particolare in località Cornù. Nei pressi dell’albergo “La Fonte” si diparte il sentiero che sale al Lago Bianco.

La salita al Lago Bianco

In località Cornù ha inizio il sentiero che conduce in circa due ore al Lago Bianco (2157 mslm). Il sentiero è di difficoltà E (Escursionistico), quindi privo di difficoltà tecniche sebbene impegnativo. Tracce distinte cominciano dall’albergo “La Fonte” oppure dal Rifugio CAI Città di Arona. Presta attenzione nella parte iniziale, perché purtroppo la segnaletica non è molto efficiente. Una volta imboccato il sentiero, tuttavia, puoi lasciarti guidare dai bolli bianco-rossi – anche se ti consiglio di usare la mia traccia gpx come riferimento per evitare di perderti.

Il sentiero sale subito con decisione, inoltrandosi in un meraviglioso bosco di larici e rododendri, che è fresco e ombreggiato anche in estate. La traccia è molto stretta ed è circondata da arbusti di mirtilli selvatici, che accompagnano la salita fino circa ai 2000 metri. Superata quest’altitudine la vegetazione si dirada, lasciando spazio a roccia e pietraie. Il sentiero passa proprio su una di queste, ma sempre in sicurezza: occorre semplicemente prestare un po’ di attenzione nell’ultimo tratto, specialmente se sono ancora presenti ghiaccio o neve residui, che possono essere un’insidia nei punti in ombra.

Poco oltre la metà salita si incrocia il sentiero che porta alla Forca del Rebbio (itinerario con via ferrata). Ignorandolo si prosegue invece per il Lago Bianco, che si raggiunge con un ultimo sforzo dopo circa due ore di cammino dalla Piana del Veglia (tre ore e mezza totali).

Il lago sorge in una conca naturale di origine glaciale a 2157 metri di altitudine. Il suo fondo limaccioso e biancastro rende le sue acque trasparenti particolarmente suggestive e gli conferisce una colorazione tendente all’azzurro. Nelle giornate di sole il panorama è da togliere il fiato, anche per via delle montagne che si riflettono nello specchio d’acqua. Tra le fine della primavera e l’inizio dell’estate non è raro trovare tantissimi girini nell’acqua bassa vicino alla riva. Il lago è balneabile e, infatti, ti consiglio di portare con te un costume da bagno per rinfrescarti nelle giornate torride!

Il Lago Bianco, gioiello della Val Divedro e dell'Alpe Veglia.
Il Lago Bianco, gioiello della Val Divedro e dell’Alpe Veglia.

Le opzioni per la discesa

Per tornare alla Piana del Veglia ci sono due possibilità: la prima è quella di seguire esattamente lo stesso percorso fatto per la salita (opzione che troverai nella traccia gpx); la seconda è invece quella di proseguire oltre il Lago Bianco, seguendo il sentiero che risale una costa rocciosa permettendo tra l’altro di vedere dall’alto lo specchio d’acqua, per poi ridiscendere a valle passando per il pianoro chiamato Pian Du Scricc. In tal caso devi seguire il sentiero F99 (Sentiero Italia) che costeggia il Rio Frua.

Questa variante, sebbene più lunga, presenta una discesa molto più dolce rispetto al sentiero fatto per la salita. Richiede inoltre di salire ancora, dopo il lago, prima di iniziare il rientro a valle. Ovviamente, la variante F99 può essere seguita anche per l’andata, per rendere la salita al lago meno ripida e faticosa.

Panorama dall'alto sull'Alpe Veglia: ben visibili la piana e il villaggio di Cianciavero.
Panorama dall’alto sull’Alpe Veglia: ben visibili la piana e il villaggio di Cianciavero.

Una volta raggiunta la Piana dell’Alpe Veglia, è possibile seguire il sentiero F10 (Sentiero Italia) che passa davanti alla spettacolare Cascata della Frua prima di ricongiungersi con la strade che sale dalla Val Cairasca. È possibile così rientrare a Ponte Campo seguendo lo stesso sentiero fatto per la salita, oppure scegliendo di proseguire sulla strada gippabile che torna al parcheggio evitando la ripida traccia fatta all’andata.

Escursione Lago Bianco: conclusioni

Quella di cui ti ho parlato in questo articolo è un’escursione classicissima della Val Divedro, che porta a scoprire le meraviglie dell’Alpe Veglia e il suo incredibile panorama dominato dal Monte Leone, dal Wasenhorn e dalla Punta d’Aurona. Il trekking al Lago Bianco è privo di difficoltà tecniche ed è adatto a chiunque abbia una preparazione adeguata e un discreto allenamento.

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