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Macugnaga e la Valle Anzasca
Se è vero che Macugnaga, centro principale della Valle Anzasca, è una delle località montane più celebri e turistiche del Piemonte, è sbagliato credere che vi sia spazio solo per escursioni semplici e banali. Situate ai piedi del Monte Rosa, dal quale sono sovrastate, le frazioni di Macugnaga (che è un comune sparso, costituito da una decina di nuclei abitati) sono il punto di partenza ideale per semplici passeggiate adatte anche a famiglie e bambini (ad esempio quella al famosissimo Lago delle Fate), ma anche per importanti e impegnativi trekking in alta quota come quello che sto per descriverti.
Il Passo del Monte Moro, posto a un’altitudine di 2863 mslm, è un famoso passo alpino che collega la Valle Anzasca con la Saastal, una valle svizzera situata nel Canton Vallese. Dal passo si gode di una vista mozzafiato sull’imponente Monte Rosa, che con i 4634 metri di altitudine della Punta Dufour è il secondo massiccio delle Alpi per altezza dopo il Monte Bianco. Al passo sorge anche un piccolo laghetto, chiamato Lago Smeraldo, ed è possibile raggiungere la statua dorata della Madonna delle Nevi, alta cinque metri.
Inoltre, dal passo, si ha una vista strepitosa sulla Saastal e sull’incantevole lago Stausee.
Come arrivare
Si percorre l’autostrada A26 Genova-Gravellona Toce in direzione Gravellona Toce, si prosegue poi lungo la SS 33 del Sempione in direzione Valico di Iselle e si prende l’uscita Pieve Vergonte.
Da qui si seguono le indicazioni per Macugnaga. Risalendo lentamente la Valle Anzasca si giunge all’abitato di Staffa, dove è disponibile un ampio parcheggio a pagamento. A luglio 2023 la tariffa giornaliera è di 8€.
L’escursione in sintesi
Quella descritta in questo articolo è un’escursione impegnativa, da percorrere nei mesi estivi e con l’adeguata preparazione fisica. Sono inoltre necessari ramponcini da neve e bastoni da trekking, oltre che scarponi comodi e impermeabili.
Il punto di partenza è Staffa, la principale delle frazioni di Macugnaga (1327 mslm) e sede municipale, mentre il punto di arrivo è il famoso Passo del Monte Moro a 2853 metri di altitudine. Il dislivello positivo è di circa 1600 metri concentrati in una distanza di appena 6,5 chilometri (sola andata): ecco perché l’escursione è decisamente impegnativa!
Lungo il tragitto si incontrano due punti di appoggio:
- Ristorante Rifugio Scarteboden, 1500 mslm
- Rifugio Oberto-Maroli, 2782 mslm
La disponibilità d’acqua è limitata: sono presenti fontanelle solo prima della partenza, a valle. Il sentiero può essere percorso con cani, al netto del fatto che per la sua quasi interezza è esposto al sole e che sono presenti molti tratti sconnessi su pietraia. Inoltre, quasi certamente, ci saranno da attraversare dei nevai.
Prima di partire, ricordati di disabilitare il roaming sul tuo cellulare per evitare costi aggiuntivi indesiderati: oltre una certa altitudine ti connetterai alla rete mobile svizzera. La copertura telefonica lungo il percorso si interrompe una volta raggiunti i 2500 metri di altitudine circa.
Scarica qui la traccia gpx dell’escursione per muoverti in tranquillità ed evitare di perderti!
Di seguito qualche dato sull’escursione:
DISLIVELLO IN SALITA/DISCESA | 1600 metri circa |
ALTITUDINE DI PARTENZA | 1327 mslm |
ALTITUDINE DI ARRIVO | 2853 mslm |
SVILUPPO (ANDATA E RITORNO) | 14 chilometri circa |
TEMPO DI SALITA | 3 ore e 30 circa |
TEMPO DI DISCESA | 2 ore e 30/2 ore e 45 |
DIFFICOLTÀ | E (Escursionistico) fino a Rifugio Oberto-Maroli EE (Escursionistico Esperto) dal rifugio al Passo del Monte Moro |
PERIODO CONSIGLIATO | Luglio-Settembre |
Da Macugnaga all’Alpe Bill
Dal parcheggio di Staffa proseguiamo lungo la strada asfaltata verso Pecetto, ma svoltiamo a destra dopo il campo da golf seguendo le indicazioni per Rifugio Scarteboden/Alpe Bill/Passo Monte Moro e imboccando quindi il sentiero SI (Sentiero Italia) che coincide in questa sezione anche con la TMR (Traversata del Monte Rosa). Si svolta subito a destra lasciando la ghiaia e iniziando a risalire su un sentiero lastricato a tornanti, che guadagna quota in modo subito deciso.
Dopo circa 20-25 minuti si raggiunge il Rifugio Scarteboden a 1500 mslm, mentre una decina di minuti dopo si arriva a un suggestivo punto panoramico sul Monte Rosa, dove è stata posizionata una panchina in legno e delle bandierine tibetane adornano una staccionata di protezione. Da qui in avanti la salita diventa più ripida e il sentiero entra in un bellissimo e fresco bosco di larici. Si risale fino all’Alpe Bill. Attenzione: poco prima dell’Alpe purtroppo i sentieri non sono ben marcati: il consiglio è di non seguire i bolli bianco-rossi che deviano nel bosco sulla sinistra, ma di proseguire lungo la strada sterrata fino all’Alpe, dopodiché riprendere il sentiero in prossimità dell’arrivo/partenza della cabinovia.
Verso il rifugio oberto-maroli
Superato l’Alpe Bill proseguiamo seguendo sempre le indicazioni per il Rifugio Oberto-Maroli. Il sentiero ci porta nuovamente sulla strada sterrata per un breve tratto, fino al bivio per l’Alpe Sonobierg. Prendiamo la sinistra e ci ritroviamo su un bellissimo sentiero, interamente esposto al sole, che risale un pendio erboso e poi prende decisamente quota.
Il paesaggio che si apre davanti ai nostri occhi è bucolico: il Monte Rosa sulla sinistra, una vegetazione imponente e i rododendri selvatici lungo gli stretti tornantini che stiamo lentamente percorrendo. Dopo circa un’ora e mezza di salita dall’inizio dell’escursione superiamo i 2100 metri e iniziamo a vedere tracce di neve sulle pareti più alte.
Due ore dopo raggiungiamo i 2300 metri di quota. La salita è sempre molto faticosa perché il sentiero non concede alcuna tregua e continua a salire senza mai spianare. Sempre camminando sotto al sole, notiamo che la vegetazione inizia a scarseggiare: intorno a noi sono rimasti solo cespugli e arbusti. Stiamo puntando verso le cime che prima avevamo sulla nostra destra. Nonostante la fatica, la vista e l’ambiente (ormai quello tipico della montagna oltre i 2000 metri) ci danno la spinta necessaria per andare avanti.
Giunti a un’altitudine di 2500 metri anche gli arbusti ci abbandonano e ci ritroviamo a risalire su un sentiero di pietre e ghiaino. Abbiamo perso la connessione cellulare e ci avviamo a passi spediti verso il Rifugio Oberto-Maroli. Inizia la parte più ripida e impegnativa dell’escursione, anche per il caldo dovuto all’esposizione al sole e all’assenza di vegetazione.
A tre ore dalla partenza iniziamo a vedere il rifugio in lontananza, bellissimo e imponente, a strapiombo sulla parete rocciosa. La salita è interamente su pietre e ghiaia, il sentiero a volte non è ben visibile e bisogna quindi ricercare con attenzione i bolli bianco-rossi o inventarsi un po’ la via laddove necessario. Occorre prestare molta attenzione perché il rischio di trovare nevai, anche nei mesi di luglio e agosto, è praticamente certa. In questo caso indossate i ramponcini da neve e sfruttate i bastoni da trekking per testare la profondità del fondo prima di ogni passo.
Ho parlato di cosa sono i ramponcini da neve, a cosa servono e come si utilizzano in uno dei miei ultimi articoli: dagli un’occhiata!
Non provare mai ad attraversare i nevai, specie se in forte pendenza, senza la giusta attrezzatura.
Superata una rapida salita, molto probabilmente su neve e con ramponcini, arriviamo al Rifugio Oberto-Maroli a 2782 mslm dopo circa 3 ore e 10 dalla partenza da Macugnaga.
l’ultima fatica: il Passo DEL MONTE MORO
Ormai ci siamo: ci troviamo quasi a 2800 metri di altitudine e ci manca solo un ultimo sforzo per raggiungere prima la statua della Madonna delle Nevi, e poi, finalmente, il Passo del Monte Moro.
Al rifugio prendiamo una scalinata sulla destra che risale e porta all’arrivo della cabinovia (che troveremo sulla nostra sinistra). Ci dirigiamo invece a destra e raggiungiamo il piccolo Lago Smeraldo, sicuramente almeno in parte ghiacciato. Da qui si prende una scalinata attrezzata che sale fino alla statua, dorata e imponente, attraverso degli scalini di ferro e un corrimano che facilitano la risalita sulla parete rocciosa. Pur essendo un itinerario turistico bisogna comunque fare attenzione, soprattutto quando si incontrano le altre persone, in quanto il posto è molto frequentato (grazie all’arrivo della cabinovia a breve distanza).
Poco prima della statua, guardando sulla sinistra, vediamo già aprirsi una spettacolare vista sulla Saastal e sul lago Stausee: il panorama è da sogno. Spostiamoci però in un posto più tranquillo e meno frequentato! Notiamo una seconda scalinata, con gradini in legno, dipartirsi sulla destra: la prendiamo e iniziamo il breve allungo verso il Passo. Questa parte di sentiero è di difficoltà EE (Escursionistico Esperto), prevede tratti esposti su roccia ed è attrezzato con scalini di ferro e catene lungo la parete. Occorrono sicuramente passo fermo e assenza di vertigini, ma non attrezzature particolari. Proseguite solo se ritenete di avere la giusta confidenza per farlo, e tenete inoltre presente che possono esserci tratti ghiacciati.
Una volta al Passo del Monte Moro, tre ore e mezza dopo la partenza, finalmente ci godiamo la vista, che spazia dallo Stausee al Monte Rosa, con il Lago Smeraldo poco più sotto. Si tratta di un panorama incredibile, apertissimo e suggestivo, che ci ripaga della grande fatica fatta per arrivare fino in cima.
Il sentiero prosegue, volendo, scendendo verso valle sul lato svizzero fino ad arrivare appunto allo Stausee.
La discesa
La discesa avviene per il medesimo tragitto fatto per la salita. Occorre prestare estrema attenzione alla discesa dal Rifugio Oberto-Maroli, in particolar modo ai tratti su neve e ghiaccio, che possono essere molto pericolosi. Anche il tratto di discesa sulla ghiaia deve essere affrontata con molta cautela, soprattutto se avrete le scarpe bagnate dopo l’attraversamento dei nevai.
Si discende a valle in circa 2 ore e 30/2 ore e 45.