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Il Ghiacciaio Fellaria: una goccia d’Islanda in Valmalenco

In Alta Valmalenco, a 3500 metri di altitudine, sorge uno dei ghiacciai più spettacolari dell’intero arco alpino: si tratta del Ghiacciaio Fellaria, situato nell’omonimo altopiano. Temibile e imponente, questo ghiacciaio si mostra purtroppo anche nella sua grande fragilità: in sofferenza come quasi tutti i ghiacciai, anche il Fellaria arretra sempre di più e rischia di scomparire.

Attualmente il ghiacciaio è diviso in due lingue distinte, in mezzo alle quali spicca la vetta del Sasso Rosso (3488 mslm). Lo scenario è così affascinante e suggestivo che qualcuno ama definire questa zona come una goccia di Islanda in Italia! Ed è proprio vero: l’ambiente, aspro e selvaggio, ricorda moltissimo i paesaggi estremi tipici del Nord Europa!

Il Ghiacciaio Fellaria Orientale e l’omonimo lago glaciale.
Riprese di Sara Bertoncello

La Valmalenco: come arrivare

La Valmalenco è una valle laterale della Valtellina che si apre a nord di Sondrio e che si estende per circa 15 chilometri verso nord. Prende il nome dal torrente Mallero, che la attraversa. Delimitata a nord dal Pizzo Bernina, la valle ospita anche la montagna più alta della Lombardia: il Pizzo Zupò con i suoi 3996 mslm.

Per raggiungere la Valmalenco si percorre la SS36 del Lago di Como e dello Spluga, si costeggia il Lago di Como sulla sponda destra e si attraversa la Valtellina fino all’altezza di Sondrio. Si seguono poi le indicazioni per la Valmalenco e si raggiunge l’abitato di Lanzada prima di iniziare a risalire i tornanti che portano dapprima alla diga di Campo Moro e successivamente a quella di Alpe Gera, punto di inizio dell’escursione proposta.

Sotto alla diga è possibile parcheggiare l’auto. La tariffa, ad agosto 2023, è di 6€ per l’intera giornata. Alternativamente si può parcheggiare alla diga di Campo Moro, per la stessa cifra, allungando un pochino l’escursione.

L’escursione in sintesi

Quella al Ghiacciaio Fellaria è una delle escursioni più spettacolari della Lombardia e rappresenta una grande occasione per vedere da vicino un grande ghiacciaio, ma non è particolarmente impegnativa ed è alla portata di tutti: occorre solo essere allenati e avere a disposizione l’intera giornata per il trekking. Per l’intera escursione bisogna infatti mettere in conto almeno 5-6 ore di cammino.

Il punto di partenza dell’escursione è il parcheggio sottostante la diga del lago di Alpe Gera a 2057 mslm. Da qui si risale verso il muro della diga e si prende il sentiero che costeggia il bacino artificiale sul suo lato sinistro e che risale fino al Rifugio Roberto Bignami a quota 2401 mslm. Da qui ci si inoltra verso il ghiacciaio seguendo le indicazioni per il sentiero glaciologico Luigi Marson che porta, con difficoltà diverse, a diversi punti panoramici.

Il sentiero glaciologico Marson si divide in tre varianti denominate A, B e C: l’escursione proposta prende in considerazione la variante C che va verso la lingua orientale del ghiacciaio (la più spettacolare) e arriva al lago glaciale che raccoglie le sue acque di fusione.

Per quanto riguarda le varianti A e B, la prima giunge al Fellaria Ovest e al Lago Fasso; la seconda si inoltra sempre nella valle occidentale del Fellaria laddove dove ormai il ghiacciaio si è ritirato.

Il sentiero nella sua interezza (A+B+C) richiede 5-6 ore di cammino (andata e ritorno) e un dislivello positivo di 500 metri. La sola variante C, la più lunga e impegnativa ma anche più spettacolare, si articola in 360 metri di dislivello e circa 2 ore/2 ore e 30 (sola andata) fino al lago glaciale di Fellaria (2604 mslm).

Le tre varianti (A, B, C) del sentiero glaciologico Luigi Marson.
Fonte: ecomuseovalmalenco.it

L’escursione proposta, dalla diga di Alpe Gera fino al ghiacciaio passando per la variante C, si sviluppa in 15 chilometri e poco meno di 700 metri di dislivello. La difficoltà è escursionistica (E) e non richiede alcuna attrezzatura o abilità specifiche. Il percorso è inoltre dog-friendly.

La copertura telefonica è di fatto assente per la quasi totalità dell’escursione e non sono presenti fontanelle d’acqua lungo il percorso, quindi occorre partire con una buona riserva di liquidi. Ho elencato le 10 cose da non dimenticare mai nello zaino da trekking, tra cui proprio i liquidi, in questo articolo!

Prima di partire, scarica la traccia gpx così da poterla usare come riferimento!

Il Ghiacciaio Fellaria, in Alta Valmalenco.
Il Ghiacciaio Fellaria, in Alta Valmalenco.

Di seguito qualche dato in sintesi sull’escursione:

DISLIVELLO IN SALITA/DISCESA667 metri
ALTITUDINE DI PARTENZA2057 mslm (Diga Alpe Gera)
ALTITUDINE DI ARRIVO2604 mslm (Fellaria Ovest, lago glaciale)
SVILUPPO (ANDATA E RITORNO)15 chilometri circa
TEMPO DI SALITA3 ore/3 ore e 30
TEMPO DI DISCESA2 ore e 30 circa
DIFFICOLTÀE (Escursionistico)
PERIODO CONSIGLIATODa giugno a settembre
L’escursione in sintesi.

La diga di Alpe Gera e il Rifugio Bignami

Una volta lasciata l’auto al parcheggio di Alpe Gera, inizia a camminare verso l’imponente muro della diga e imbocca il sentiero 342 che risale fino alla sua sommità passando di fronte alla casa dei guardiani. Dal muro della diga puoi godere di una prima straordinaria vista intorno a te: sulla destra il lago di Alpe Gera e il ghiacciaio del Fellaria Orientale che già si mostra in lontananza, imponente, a dominare la vallata. Sulla sinistra, guardando giù, hai invece un bellissimo scorcio sul lago di Campo Moro.

Entrambi i bacini hanno la tipica colorazione dei laghi glaciali: una bellissima tonalità tra l’azzurro e il grigiastro che varia molto in base alla luce del sole e che è dovuta sia al fondo di origine glaciale che ai detriti che vengono trascinati a valle dal ghiacciaio.

Supera la diga e portati sulla sponda sinistra del lago. Ti stai congiungendo con il Sentiero Italia (SI), che da qui risale verso il Rifugio Roberto Bignami. Il sentiero risale in modo lento e costante sul fianco della montagna: ci vuole circa un’ora prima di arrivare al rifugio, che sorge a 2401 mslm. Quando si inizia a intravedere il rifugio, dominato dal Fellaria Orientale, lo scorcio è decisamente spettacolare!

Il bacino del lago di Alpe Gera visto da un punto panoramico lungo il sentiero che sale al Rifugio Bignami.
Il bacino del lago di Alpe Gera visto da un punto panoramico lungo il sentiero che sale al Rifugio Bignami.

Ti trovi sull’Altopiano del Fellaria e il panorama che si apre di fronte a te è sensazionale: puoi ancora vedere una parte del lago di Alpe Gera verso valle, ma soprattutto puoi godere di una vista incredibile sul ghiacciaio e sulle cime che lo circondano: Cima Fontana (3068 mslm), Pizzo della Vedretta (2932 mslm) e Pizzo di Varuna (3453 mslm) sul lato orientale della valle; il Sasso Rosso (3488 mslm) al centro, a dividere le due lingue del Fellaria; mentre sul lato occidentale spiccano la Cima di Caspoggio (3136 mslm) e la Punta Marinelli (3181 mslm). La visuale è molto aperta e appagante.

Il sentiero glaciologico Luigi Marson

Superato il Rifugio Bignami, continua a seguire il Sentiero SI (Fellaria-Bocchetta di Caspoggio-Marinelli, Alta Via 6) per alcuni chilometri. Lasciati invece sulla sinistra quello che sale verso il Rifugio Carate. Il sentiero passa di fronte ad alcune baite e attraversa un torrente. Al bivio imbocca il sentiero 305E in direzione Fellaria Est e prosegui fino a quando non inizi a vedere i cartelli verdi del sentiero glaciologico Marson.

Il primo bivio è quello che a sinistra porta verso il Fellaria Occidentale (variante A), mentre sulla destra si inoltra verso il Fellaria Orientale (variante B). La variante C si diparte dalla B, dunque segui le indicazioni per quest’ultima fino a quando non noterai la deviazione per la C in prossimità di un ponte che attraversa un corso d’acqua a dir poco impetuoso che scende dal ghiacciaio.

Il sentiero non è mai troppo esposto, ma in alcuni tratti sono presenti delle pietraie sulle quali bisogna camminare con attenzione. Qui devi individuare e seguire i bolli blu di vernice spray con i quali sono state contrassegnate le pietre. Questi purtroppo non sono sempre molto visibili, quindi bisogna prestare attenzione. Inoltre, nell’ultimo tratto, devi risalire un ripido pendio in cresta che conduce fino al lago glaciale. Il sentiero è comunque ben ampio e non comporta alcun rischio né un problema neppure per chi soffre di vertigini.

Il Ghiacciaio Fellaria Orientale

Man mano che ti sei avvicinato al ghiacciaio lo hai visto diventare sempre più grande e imponente. Visto a distanza ravvicinata, il Fellaria è sicuramente in grado di incutere timore con la sua maestosità. La parte alta del ghiacciaio è gigantesca e molto spettacolare! Da qui scendono tre cascate, in fondo alle quali sorge la parte bassa del ghiacciaio, probabilmente la più fotogenica, che finisce proprio nel lago di Fellaria, il quale raccoglie le sue acque di fusione.

Giunto sulla sommità della conca morenica, puoi iniziare a scendere lungo il sentierino di ghiaia che arriva fino alla riva del lago glaciale (2604 mslm). Generalmente, fino a giugno, questo è ancora ghiacciato. Nei mesi estivi è invece normale che nelle sue acque gelide galleggino dei piccoli iceberg che si staccano dal ghiacciaio: uno spettacolo incredibile che ricorda molto la laguna di Jökulsárlón in Islanda.

La parte alta del Ghiacciaio di Fellaria, a 3500 metri di quota.
La parte alta del Ghiacciaio di Fellaria, a 3500 metri di quota.

Puoi costeggiare il lago sulla sponda sinistra e avvicinarti alla lingua del ghiacciaio. Ricordati che è vietato, oltre che molto pericoloso, camminare sul ghiaccio o arrampicarsi sulle pareti! Non avvicinarti troppo e presta sempre attenzione: è normale che dalla parte alta del ghiacciaio si stacchino continuamente pezzi di ghiaccio e detriti, ma rispettando le norme non esistono rischi concreti per gli escursionisti che visitano il lago.

Un dettaglio della parte bassa del ghiacciaio, che termina nel lago glaciale di Fellaria.
Un dettaglio della parte bassa del ghiacciaio, che termina nel lago glaciale di Fellaria.

Negli ultimi tempi, complice il sentiero piuttosto accessibile che giunge fino al Fellaria, questa destinazione è diventata piuttosto turistica e frequentata. Il consiglio è quindi quello di partire molto presto in modo da evitare di incontrare troppe persone sulla riva del lago e di evitare i periodi di maggiore affollamento. Non è raro, al mattino o al crepuscolo, imbattersi negli stambecchi che si abbeverano nelle gelide acque del lago!

La discesa

La discesa avviene per lo stesso tragitto seguito per l’andata. Impiegherai circa 2 ore e 30 per ridiscendere al parcheggio. Presta molta attenzione quando scendi dal lago di Fellaria fino all’imbocco del sentiero Marson perché i bolli blu con cui sono marcate le pietre sono molto poco visibili in alcuni tratti e spesso i segnali sono approssimativi.

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