Lo chiamano foliage, ma altro non è che il cambio dei colori delle foglie durante l’autunno. Quando arriva il periodo giusto, indicativamente tra la metà di ottobre e l’inizio di novembre, passeggiare nei boschi e lasciarsi incantare dalle mille sfumature di giallo, rosso e arancio che ci regala la natura è un’esperienza davvero unica.
Oggi ti parlo di una bellissima escursione all’interno della Valle di Predarossa, uno dei luoghi ideali dove ammirare lo spettacolo del foliage!
Indice dei contenuti
Foliage autunnale: come vederlo a Predarossa
La Valle di Predarossa, che si diparte dalla Val Masino all’altezza della frazione di Filorera, comprende due piane poste ad altezze differenti: la prima a 1950 metri e la seconda a 2100 metri di altitudine. Iniziamo precisando che si può raggiungere la prima piana anche in auto, percorrendo una strada non esattamente agevole e che nel periodo invernale viene chiusa preventivamente. Sono possibili anche chiusure senza preavviso nei mesi autunnali e primaverili a seguito di precipitazioni intense. In ogni caso, il transito è subordinato al pagamento di un ticket che può essere acquistato presso bar e tabacchini della valle: il costo per il pass giornaliero è, per la stagione 2024, di 12 euro.
In questo articolo parleremo della salita a Predarossa interamente a piedi.
Trekking Val Masino: l’escursione in sintesi
L’escursione che ti propongo ha inizio nella frazione di Filorera (850 mslm) e termina con il raggiungimento della Piana superiore di Predarossa a 2100 mslm. Il trekking è impegnativo per il dislivello da compiere (circa 1300 metri positivi e negativi) e per la lunghezza di oltre 22 chilometri, ma ti assicuro che garantisce un’esperienza immersiva e davvero indimenticabile tra gli spettacolari colori del foliage.
Sebbene il tragitto proposto non richieda competenze o attrezzature particolari (i sentieri sono sempre di difficoltà E, Escursionistico), è necessario un buon passo: bisogna mettere in conto almeno 3 ore per la salita e poco meno per la discesa, fattori da tenere fortemente in considerazione poiché in autunno le giornate iniziano ad accorciarsi notevolmente.
Il mio consiglio: parti presto e scarica la traccia gpx del percorso cliccando qui.
Di seguito qualche dettaglio in sintesi sul trekking proposto:
DISLIVELLO TOTALE | D+ 1300 metri, D- 1300 metri |
ALTITUDINE DI PARTENZA | 850 mslm (Filorera) |
ALTITUDINE DI ARRIVO | 2100 mslm (Piana Superiore di Predarossa) |
SVILUPPO (ANDATA E RITORNO) | 22,5 chilometri |
TEMPI DI PERCORRENZA | 3 ore (salita) 2 ore e 30 (discesa) |
DIFFICOLTÀ | E (Escursionistico) |
PERIODO CONSIGLIATO | Giugno-Novembre Ottobre-Novembre (per il foliage) *prestare sempre attenzione all’eventuale presenza di neve e/o ghiaccio sui sentieri |
Da Filorera al Rifugio Scotti
Partiamo da Filorera, dove si può lasciare l’auto nei pressi del pittoresco Laghetto del Möss, non lontano dall’albergo Rustichella. Da qui prendiamo la strada asfaltata per Predarossa superando l’hotel e proseguendo fino al primo tornante, che evitiamo di affrontare in quando poco più avanti si trova l’imbocco del Sentiero per Sasso Bisolo (facente parte del Sentiero Italia e marcato SI D20N), più recentemente inserito anche nel cosiddetto Sentiero dei Borghi.
Il sentiero sale su fondo erboso fino a ricongiungersi con la strada asfaltata. Proseguiamo facendo attenzione a riconoscere i tagli previsti a quasi ogni tornante, evitando quindi di percorrere la strada asfaltata inutilmente: già al tornante successivo possiamo tagliare e raggiungere la centrale idroelettrica di Sasso Bisolo in appena quindici minuti di cammino.
Facciamo particolare attenzione una volta arrivati al parcheggio di Valbiore in quanto il sentiero segnalato sulla sinistra dalle paline con destinazione Predarossa potrebbe risultare inagibile causa frane: in tal caso dobbiamo invece dirigerci a destra seguendo la strada asfaltata, transitando per un ponte sul Torrente Duino (che scende proprio dalla piana) e, dopo un po’ di salita, all’interno di un tunnel scavato nella roccia lungo appena 200 metri ma completamente buio. È presente un interruttore che consente l’accensione delle luci (che deve essere premuto per tre secondi) ma le luci sono comunque poche e soffuse: è più che consigliata una torcia anche per evitare di calpestare gli escrementi degli animali che transitano nella galleria!
Una volta superato il tunnel, in breve tempo raggiungiamo la località Sasso Bisolo, dove sorge il Rifugio Scotti.
La Piana inferiore di Predarossa
Una volta giunti al Rifugio Scotti possiamo scegliere se rimanere sulla strada, che passa esattamente di fianco al rifugio, o prendere un comodo sentiero sulla destra che invece passa sull’erba e aggira il rifugio ricongiungendosi alla strada in prossimità del primo di una lunga serie di tornanti.
Inizia qui il tratto più impegnativo dell’escursione: ci troviamo a 1500 metri di altitudine e dobbiamo guadagnarne oltre 400 in meno di tre chilometri. I tagli sono molto evidenti e ben segnalati. Gli ultimi strappi prima di raggiungere la piana sono i più duri. Nell’ultimissimo tratto di sentiero, all’altezza della Cascina Zecca, si possono trovare spesso in assoluta libertà asini e cavalli. Le fatiche ci vengono ricompensate dalla grandiosa visuale che avremo una volta raggiunta la prima piana, dopo circa 2 ore e 30 di cammino: il Monte Disgrazia (3678 mslm) domina la scena, con le cime di Corna Rossa (3180 mslm) e dei Corni Bruciati (3097 mslm) alla sua destra.
Di fronte a noi si staglieranno i nostri amati larici ingialliti. Non possiamo ancora apprezzare le “esse” che il torrente Duino disegna nella piana, ma possiamo già coglierne il colore azzurrognolo che contrasta con il rossastro della piana e della roccia che la circonda.
La Piana Superiore di Predarossa
La seconda piana di Predarossa è raggiungibile solamente a piedi. Abbiamo due possibili alternative per la salita: due sentieri risalgono attraverso i larici aggirando il torrente Duino sulla destra e sulla sinistra. Entrambi giungono allo stesso punto, dunque sono equivalenti; il consiglio è comunque quello di optare per la salita sul lato destro e di scendere poi sul lato opposto, in quanto il primo sentiero è più panoramico e passa attraverso i larici e quindi in autunno è un vero spettacolo. In entrambi i casi, attraversiamo la piana procedendo comodamente e senza alcun dislivello, per poi iniziare a salire.
In circa 20-25 minuti raggiungiamo la seconda piana. Se si opta per la salita sulla destra, è possibile anche deviare verso il Passo Scermendone nella Val Terzana.
La Piana superiore di Predarossa, posta a 2100 metri, offre scorci incredibili sui monti circostanti e soprattutto una veduta pazzesca sulla prima piana. Da qui possiamo ammirare la bellezza del torrente Duino in una visione d’insieme senza paragoni. Il miglior punto di osservazione e per scattare delle fotografie si raggiunge poco dopo aver superato un ponticello in legno che scavalca il torrente e che congiunge i due itinerari di salita.
Possiamo anche decidere (consigliato in estate, in caso contrario occhio alle ore di luce!) di proseguire fino al Rifugio Cesare Ponti, posto a 2500 metri di altitudine: in questo caso mettiamo in conto circa un’ora e mezza di salita e 400 metri di dislivello aggiuntivi.
La discesa dalla seconda piana può avvenire, come per la salita, per entrambi i sentieri che costeggiano il Duino. Una volta tornati alla piana inferiore, percorriamo lo stesso itinerario che abbiamo seguito all’andata per tornare a Filorera.
Cosa vedere in Val Masino
La Val Masino è uno dei gioielli della Valtellina. Si apre all’altezza di Ardenno e si spinge fino all’abitato di San Martino, centro principale della vallata. Conosciuta forse più per l’arrampicata che per l’escursionismo, questa valle offre in realtà una grande varietà di itinerari che vanno dalla Val di Mello alla Valle dei Bagni, note per le sorgenti termali. Soprattutto in autunno, però, quando la natura si tinge di colori sgargianti, questa zona regala paesaggi mozzafiato ed escursioni indimenticabili. La Piana di Predarossa è una tappa d’obbligo se si è in visita in Val di Masino, e a maggior ragione se si vogliono vedere i larici infiammati che si tingono di giallo e arancio.
Val Masino come arrivare
Raggiungere la Val Masino in auto è molto semplice.
Da Milano si percorre la strada statale SS36 del Lago di Como e dello Spluga fino a Colico, dopodiché si imbocca la SS38 e, all’altezza di Masino, si inizia a salire in direzione dell’omonima valle percorrendo una strada a stretti tornanti che conduce fino alle frazioni di Cataeggio e Filorera.
Provenendo da Tirano, si attraversa la Valtellina percorrendo la SS38 fino a Masino per poi imboccare la strada in salita che porta in valle.
Come arrivare in Val Masino in autobus
Da Morbegno (stazione comodamente raggiungibile in treno) è operativo un bus che porta in Val Masino: controlla gli orari aggiornati sul sito di STPS Sondrio.
Foliage autunno: conclusioni
In questo articolo ti ho parlato di Predarossa, una delle valli più scenografiche dove assistere al fenomeno del foliage – il magico cambio di colori delle foglie in autunno.
E tu, sei mai stato a Predarossa? Fammelo sapere nei commenti!
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