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I Laghi del Paione, una semplice escursione in Val Bognanco

La Val Bognanco

La Val Bognanco è probabilmente una delle valli ossolane meno note e frequentate dagli escursionisti. Nonostante venga spesso messa in ombra dalle ben più blasonate valli sorelle, come ad esempio la Valle Anzasca e la Val Divedro, questa zona, molto famosa per le sue sorgenti termali, ha in realtà moltissimo da offrire anche agli appassionati di trekking e hiking. L’escursione ai tre laghi del Paione è la dimostrazione del fatto che anche i luoghi meno turistici possono riservare delle piacevoli sorprese.

I laghi del Paione sono tre stupendi specchi d’acqua di origine glaciale, che hanno la particolarità di essere posti su tre livelli differenti: le acque del lago superiore, posto a 2270 metri, alimentano il lago di mezzo (2143 metri) che, a sua volta, confluisce nel lago inferiore (2003 metri) attraverso un torrente, che da quest’ultimo bacino si immette nel fiume Bogna, che scende fino a valle scavando per l’appunto la piccola Val Bognanco.

I tre laghetti sono balneabili. Un’ottima idea è quindi quella di portare con sé il custome da bagno per rinfrescarsi nelle loro acque in totale libertà. Certo, bisogna considerare che anche in estate la temperatura dell’acqua potrebbe essere fredda!

Come arrivare

Si percorre l’autostrada A26 Genova-Gravellona Toce in direzione Gravellona Toce, si prosegue poi lungo la SS 33 del Sempione in direzione Valico di Iselle e si prende la seconda delle due uscite per Domodossola.

Da qui si seguono le indicazioni per Bognanco Fonti e si risalgono i tornanti fino ad arrivare alla piccola frazione di Graniga, vero punto di partenza dell’escursione. Esiste una variante più breve e meno faticosa che parte invece da San Bernardo. In questo caso basta semplicemente proseguire in auto lungo la stessa strada fino ad arrivare a un grande parcheggio (non è possibile proseguire oltre). In questo articolo descriverò entrambe le varianti, quindi non preoccuparti ora di quale vorrai seguire!

L’escursione in sintesi

Quella di oggi è una tipica escursione estiva che non presenta particolari difficoltà tecniche, ma che può essere impegnativa per il dislivello se si sceglie di iniziare l’escursione da Graniga (come vedremo si può optare anche per una versione meno faticosa partendo da San Bernardo). Il tratto di sentiero che collega il lago di mezzo al lago superiore è leggermente esposto, pertanto richiede passo sicuro e assenza di vertigini. È sempre consigliato l’uso di bastoni da trekking e di scarpe comode, meglio se impermeabili.

L’intero tragitto è assolutamente dog-friendly. L’unico tratto critico per i nostri amici a quattro zampe potrebbe essere quello che congiunge il lago di mezzo con il lago superiore, in quanto il sentiero è esposto e passa su grosse pietre. La disponibilità d’acqua è inoltre limitata: sono presenti fontanelle nei pressi del camping Yolki Palki e dell’Oratorio di San Bernardo.

Prima di partire per l’escursione ho due suggerimenti! Cosa c’è nel tuo zaino? Verifica di avere con te tutto il necessario e di non aver dimenticato queste 10 cose fondamentali.

Scarica poi la traccia gpx dell’escursione, così potrai usarla come riferimento!

DISLIVELLO IN SALITA/DISCESA600 metri (variante da San Bernardo)
1200 metri (variante da Graniga)
ALTITUDINE DI PARTENZA1050 mslm (variante da Graniga)
1650 mslm (variante da San Bernardo)
ALTITUDINE DI ARRIVO2270 mslm (Lago superiore del Paione)
SVILUPPO (ANDATA E RITORNO)17 chilometri circa
TEMPO DI SALITA3 ore e 15 circa da Graniga
2 ore e 15 circa da San Bernardo
TEMPO DI DISCESA2 ore e 45 per Graniga
2 ore circa per San Bernardo
DIFFICOLTÀE (Escursionistico)
PERIODO CONSIGLIATOEstate, autunno
L’escursione in sintesi.

Variante da Graniga

Parcheggiamo l’auto nel comodo parcheggio gratuito in località Graniga, a pochi metri dall’Hotel Cecilia. Da qui ha inizio l’escursione: proseguiamo per qualche centinaio di metri sulla strada asfaltata, fino a quando sulla sinistra notiamo che si diparte il sentiero D00 (Via del Monscera) che si immette nel bosco e inizia a guadagnare quota, in modo deciso ma non troppo ripido, attraverso una serie di tornanti.

Usciamo dal bosco, raggiungiamo un gruppo di baite, lo superiamo e continuiamo la salita fino a incrociare il sentiero D16, che costeggia il camping Yolki Palki. Incontriamo la strada asfaltata e sulla sinistra notiamo un divertente ceppo di cartelli che indicano la distanza che ci separa da alcune delle città più grandi del mondo.

Ci dirigiamo proprio a sinistra, raggiungendo un parcheggio, e svoltiamo subito a destra imboccando un sentiero (sempre marcato D00) costeggiato da alte felci. Torniamo quindi a immergerci nel bosco, in lenta e costante salita. Troveremo un bivio al quale dovremo prendere la destra (ben segnalata) e proseguiamo fino a raggiungere la località Gallinera. La salita non è mai troppo ripida, ma alterna alcuni tratti pianeggianti ad altri in cui la pendenza aumenta decisamente. L’intero percorso è fresco e ombreggiato.

In località Gallinera usciamo per un breve tratto dal bosco per attraversare un gruppo di baite, alcune delle quali sono abitazioni private. Per la prima volta dall’inizio dell’escursione il panorama si apre sulla vallata, regalandoci finalmente un meraviglioso colpo d’occhio.

Il sentiero attraversa un torrente, poi riprende a salire nel bosco dando un ultimo strappo fino al raggiungimento di un pianoro esposto al sole. Qui il sentiero è davvero scenografico e costeggia una lunga fila di giovani larici. Scorgiamo alcune costruzioni in lontananza, ma non ci facciamo ingannare: il Rifugio San Bernardo è ancora ben lontano.

Dobbiamo guadagnare la cima della collina erbosa, pertanto proseguiamo sul sentiero, che ora sale ripido e deciso, fino a incrociare il Sentiero Italia (SI) e nello specifico il D98. Notiamo una palina che ci indica i tempi di percorrenza, ci dirigiamo a destra e proseguiamo praticamente in piano per un breve tratto erboso; incontriamo il Rio Acquamorta e ci prepariamo all’ultimo allungo verso San Bernardo, con una modesta salita su ampio sentiero erboso (da segnalare la presenza di una fontanella).

Eccoci al crocevia: sulla sinistra troviamo l’Oratorio di San Bernardo, in faccia abbiamo invece un parcheggio (che può essere un comodo punto di partenza per l’escursione ai laghi, vedi variante proposta) e una serie di pannelli che illustrano i possibili itinerari (ad esempio, il Passo del Monscera). Possiamo approfittarne per una pausa rigenerante nell’area pic nic e rifornirci di acqua a una fontanella.

Variante da San Bernardo

All’Oratorio di San Bernardo svoltiamo a sinistra e proseguiamo seguendo le indicazioni per il Passo del Monscera (D008). Sulla sinistra troviamo la deviazione per il Rifugio San Bernardo. Al bivio scegliamo la destra, proseguendo sulla strada carrozzabile oppure sul sentiero erboso che si sviluppa in parallelo alla strada e che si ricongiunge ad essa in prossimità di uno spiazzo dove viene convogliata l’acqua del Rio Rasiga. Lungo questo breve tragitto possiamo ammirare l’imponenza della Costa del Dosso (2487 metri).

Ignoriamo i sentieri che si dipartono sulla sinistra e che portano al Rifugio Il Dosso, proseguendo invece sul sentiero D99 che inizia una salita moderata riportandoci nel bosco. Teniamo gli occhi aperti per individuare sulla sinistra la deviazione per l’Alpe Paione e per i fortini militari. Dopo non molto il bosco lascia spazio a un verdissimo prato in cui pascolano dei bellissimi asinelli; lo risaliamo fino a raggiungere l’alpeggio.

Seguiamo il sentiero, che piega a destra una volta raggiunta la sommità e si congiunge con il D10 (Sentiero dei Laghi). Da qui in poi il paesaggio cambia rapidamente: ci ritroviamo esposti al sole e circondati da arbusti e rovi di lamponi selvatici. La salita diventa via via sempre più ripida, la vegetazione svanisce a poco a poco e ci ritroviamo a compiere gli ultimi chilometri che ci separano dal lago inferiore del Paione, in buona parte su pietraia o ghiaino.

Lo specchio d’acqua resta nascosto alla vista fino all’ultimo, facendosi desiderare! I nostri sforzi vengono però ricompensati quando, dopo uno scollinamento, il laghetto si mostra finalmente ai nostri occhi adagiato in una bellissima conca naturale. Notiamo ancora una volta, questa volta in modo più ravvicinato, l’imponente Costa del Dosso, che si riflette nelle acque scure del lago.

Il primo dei tre laghi del Paione.
Dopo una dura salita giungiamo al lago inferiore, dove possiamo concederci una meritata pausa.

Dopo una meritata sosta sulle rive del lago, e se vogliamo un bagno nelle sue fresche acque, attraversiamo un bellissimo ponticello in legno sulla destra e risaliamo lungo il sentiero per raggiungere il secondo lago.

La salita che conduce al secondo lago (il lago di Paione di mezzo) è forse il tratto più impegnativo dell’intera escursione, seppur breve (venti minuti di percorrenza). Valutiamo quindi un’adeguata sosta al lago inferiore in base alla nostra stanchezza!

Iniziamo a risalire guadagnando quota e costeggiando il torrente che scende dal secondo lago per poi immettersi nel bacino che ci siamo appena lasciati alle spalle. A un tratto, quasi verso la sommità, il sentiero vira decisamente verso sinistra (i bolli bianco-rossi sono presenti ma non molto evidenti, dunque occorre prestare molta attenzione per non finire fuori traccia). Da qui, in pochi minuti, giungiamo al bellissimo lago di mezzo, forse il più spettacolare dei tre.

Il Lago del Paione di mezzo.
Il Lago del Paione di mezzo.

Costeggiando lo specchio d’acqua possiamo godere di uno straordinario colpo d’occhio verso la vallata, con il lago che ci risulta effettivamente a strapiompo sul dislivello che abbiamo appena superato e le sue acque che sembrano gettarsi nel vuoto. Facciamo un’adeguata sosta anche qui, recuperiamo le energie e prepariamoci all’ultima salita: quella che conduce al terzo e ultimo lago.

Anche in questo caso impiegheremo circa venti minuti, che saranno brevi ma intensi. La salita richiede assenza di vertigini e passo sicuro. Ci inerpichiamo lungo il sentiero guadagnando quota molto rapidamente tenendo sulla sinistra il torrente che scende dal lago; poi ci dirigiamo a sinistra seguendo sempre i bolli bianco-rossi. Da qui il sentiero, spettacolare, prosegue in piano su grosse pietre e ci regala un panorama mozzafiato sul lago di mezzo.

In breve giungiamo al terzo lago, agognata meta della nostra escursione. Lo specchio d’acqua è adagiato in una conca stupenda e che trasmette un grande senso di pace. Generalmente è un luogo poco frequentato, quindi molto tranquillo e silenzioso.

Il sentiero D10 prosegue ulteriormente, salendo fino al Passo del Paione, che segna il confine tra Val Bognanco, Val Divedro (sulla destra) e Svizzera (in fronte a noi). Attenzione: non esiste un sentiero che dal Passo scende in Svizzera.

Il lago superiore del Paione.
Finalmente raggiungiamo il più alto dei tre laghi del Paione.

La discesa

La discesa avviene per lo stesso itinerario seguito all’andata almeno fino a San Bernardo; da qui si può scegliere di prendere il sentiero D08 che scende verso l’abitato di Vercengio e quindi all’omonimo alpeggio. Da qui prendiamo la strada asfaltata che ci riconduce al camping.

In caso contrario, da San Bernardo torniamo ad imboccare il sentiero D00 che ci riconduce a Graniga nel caso avessimo scelto la prima delle due varianti proposte.

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