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Alta Via 1 delle Dolomiti: tutte le tappe e come affrontarle

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Non c’è storia: le Dolomiti sono le montagne più affascinanti d’Europa. Non è un caso che il mondo intero ci invidi i “Monti Pallidi”, i giganti di dolomia che si estendono tra Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia e che attraggono ogni anno, nel nostro Paese, milioni di visitatori da tutto il globo.

Affrontare un’Alta Via delle Dolomiti è senza dubbio il modo più efficace e immersivo per godersi al 100% la natura e i paesaggi mozzafiato offerti da queste splendide zone d’Italia: da escursionista accanito, completare l’Alta Via numero 1 – “la classica” – era un vero e proprio sogno nel cassetto e quest’anno, finalmente, sono riuscito a realizzarlo.

Sei curioso di sapere come si affronta l’Alta Via 1 delle Dolomiti e quali sono le tappe del cammino? Te ne parlo in questo articolo, nel quale ti darò tutti i miei consigli per preparare e vivere al meglio questa fantastica esperienza tra le Dolomiti!

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Alta Via 1 delle Dolomiti: il percorso

L’Alta Via 1 attraversa le Dolomiti da nord a sud, partendo dal Lago di Braies in Alto Adige e arrivando fino alla città di Belluno, in Veneto. Nel mezzo, gli intraprendenti escursionisti che scelgono di affrontarla devono prepararsi a un cammino di circa 150 chilometri su straordinari sentieri che si snodano tra alcuni dei gruppi dolomitici più iconici e affascinanti: quello del Fanes-Sennes-Braies, quello del Lagazuoi, quello dell’Averau-Nuvolau, del Monte Pelmo, del Monte Civetta, la Moiazza e la Schiara.

Il tutto in circa 12 tappe, stando alla suddivisione “ufficiale” che consente di pianificare con tutta calma l’avventura. Dopodiché, ciascuno sceglie come organizzare il cammino in base alle proprie esigenze, necessità e capacità – come vedremo più avanti.

È bene sapere che i sentieri dell’Alta Via 1 attraversano alcune aree protette:

  • Il Parco Naturale di Fanes-Sannes-Braies;
  • Il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo;
  • Il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.

Quanto è difficile l’Alta Via n 1 delle Dolomiti?

Meglio chiarirlo subito: nessuna Alta Via è una passeggiata di salute, e ovviamente l’Alta Via 1 delle Dolomiti non fa eccezione. Stiamo parlando di un trekking impegnativo, che richiede una buona preparazione e un buon allenamento sui sentieri di montagna. Ma, soprattutto, percorrere l’Alta Via n 1 delle Dolomiti richiede una grande motivazione: sarà quella a spingerti ogni giorno, a farti mettere in secondo piano la stanchezza e a proseguire, tappa dopo tappa, fino all’agognata meta.

I sentieri che costituiscono l’Alta Via n 1 delle Dolomiti sono di difficoltà variabile tra gli itinerari turistici (T), escursionistici (E) ed escursionistici per esperti (EE). In un paio di occasioni, tuttavia, sono presenti delle vie ferrate la cui percorribilità è riservata agli escursionisti esperti dotati di attrezzatura specifica (EEA) – ma non preoccuparti, perché entrambe possono essere aggirate in modo tale da limitare la difficoltà complessiva del percorso ai sentieri escursionistici per esperti.

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Il vertiginoso panorama dalla Forcella del Lago verso il Lago Lagazuoi.

Parlando del profilo altimetrico del percorso, l’Alta Via 1 delle Dolomiti si sviluppa su un totale di oltre 7000 metri positivi e 8000 metri negativi – da suddividere ovviamente nelle diverse tappe. Considerando un numero medio di 8-12 tappe, se intendi affrontare questo cammino dovrai essere pronto a sobbarcarti un dislivello giornaliero non indifferente, ma neppure proibitivo: la sfida più grande di questo cammino è infatti quella di mantenere la concentrazione mentale necessaria per rimetterti in marcia (e alla prova) ogni giorno e con lo stesso entusiasmo. Per questo, come ti anticipavo, la motivazione è il requisito principale per scegliere di affrontare l’Alta Via.

Alla luce di quanto ti ho appena spiegato, capirai bene che per affrontare l’Alta Via n 1 delle Dolomiti sono richiesti non solo un ottimo allenamento fisico, ma anche un abbigliamento adeguato. La questione di “cosa indossare” va però a braccetto con un altro argomento che non fa che tormentare ogni aspirante escursionista: la preparazione e il peso dello zaino. Non preoccuparti: sono qui proprio per aiutarti!

Ma andiamo con ordine.

L’Alta Via 1 delle Dolomiti in tenda

Affrontare l’Alta Via 1 delle Dolomiti in tenda non solo è fattibile, ma è anche il modo migliore (a mio avviso) per fare in modo che l’esperienza diventi totalizzante e coinvolgente: l’occasione perfetta, insomma, per staccare completamente la spina della routine e immergersi al 100%, per alcuni giorni, nella natura e in quello che sarà il tuo cammino. Ovviamente, come ben potrai immaginare, ciò richiede però un grande adattamento, competenze e un minimo di esperienza per districarsi tra le varie insidie (non ultimo, anche quelle legate alle regolamentazioni locali) che il campeggio (o per meglio dire, il bivacco notturno) richiedono.

Differenza tra Campeggio libero e Bivacco notturno

La prima cosa da sapere, infatti, è che in Italia non esiste una regolamentazione specifica in tema di campeggio libero, bensì la decisione è delegata alle singole regioni – e spesso, all’interno di ogni regione sono i vari parchi a definire un regolamento preciso. Ciò che deve essere chiaro, comunque, è che il campeggio libero è sempre vietato, ovvero non è possibile in nessun caso piazzare la tenda e accamparsi in un luogo non espressamente adibito al campeggio (un camping autorizzato) e rimanerci per più di una notte.

Se deciderai di affrontare l’Alta Via 1 delle Dolomiti in tenda, dunque, dovrai assolutamente attenerti alle regole del bivacco notturno – che si differenzia dal campeggio libero perché segue delle regole ben precise:

  1. La tenda può essere montata esclusivamente in situazioni di evidente necessità (ovvero laddove non vi sono rifugi o bivacchi nelle vicinanze che possono essere facilmente raggiunti);
  2. La tenda può essere montata solamente dopo l’orario del tramonto e deve essere smontata prima dell’alba;
  3. Il bivacco non può ripetersi per più di una notte nello stesso luogo;

Inoltre, in nessun caso è tollerata l’accensione di fuochi liberi se non in caso di comprovata necessità legata ad una situazione di emergenza. Nota che le fiamme “controllate” dei fornelli da campeggio non rientrano invece in questo divieto, anche se (ovviamente) è necessario un po’ di buonsenso ed evitare di accendere il fuoco in zone soggette a incendi. Mi raccomando: è importantissimo!

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La Luna sorge sulle vette del Lagazuoi Grande.

Bisogna poi attenersi ad alcune regole extra:

  1. Mai posizionare la tenda vicino ai sentieri o troppo vicino ai rifugi;
  2. Non recare alcun disturbo alla fauna selvatica – anche a livello di inquinamento luminoso e acustico. In poche parole: niente baccano e utilizzo delle luci limitato alle situazioni di necessità.

Sappi, ad ogni modo, che queste regole sono generali e che, come ti ho anticipato, in ciascuna zona attraversata dal cammino possono valere regolamenti differenti: ti invito a controllarli nel dettaglio e in anticipo per evitare di incorrere in sanzioni e imprevisti. Il regolamento più stringente è ovviamente quello attuato dal Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi: qui è veramente importante attenersi alle regole perché i controlli sono più severi e stringenti, trattandosi appunto di un parco nazionale.

In linea di massima, comunque, a prescindere dai cavilli e dai formalismi, per dormire in tenda sull’Alta Via n 1 è sufficiente un po’ di buonsenso: fintanto che non metterai la tenda troppo vicino ai rifugi (a meno di non chiedere espressamente ai rifugisti, che spesso sono più che disponibili mentre altre volte non lo sono affatto), in bella vista o lungo i sentieri, difficilmente la tua presenza rappresenterà un problema. Comunque sia, non consiglierei a nessuno l’Alta Via 1 delle Dolomiti come prima esperienza in tenda perché implica delle difficoltà oggettive alle quali si sopperisce semplicemente con un po’ di esperienza.

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Escursione verso il Lago Lagazuoi: si nota il sentiero che sale verso la Forcella del Lago.

Dove posizionare la tenda (e dove NON posizionarla)

Amando spassionatamente la tenda e avendo ormai affrontato un certo numero di avventure (anche piuttosto estreme, come nel corso del mio folle viaggio in Islanda) ho capito una cosa importante: che la posizione ideale dove bivaccare … non esiste, se non sui libri!

Ecco tuttavia alcune indicazioni di massima su dove posizionare la tenda:

  • In un luogo aperto, che si trovi sufficientemente vicino a una fonte di acqua (che sia anche un fiume o un lago) ma non troppo (almeno 200-300 metri).
  • In piano, possibilmente.

Ecco invece dove NON è mai una buon’idea posizionare la tenda:

  • All’interno di conche (invitanti, ma pericolose) o a ridosso di pareti rocciose (a causa del rischio di frane e cedimenti);
  • Su alture o collinette circondate da pendii ripidi;
  • Troppo vicino a fiumi, laghi e torrenti (sia per un pericolo di inondazione, sia per una questione di umidità);
  • In presenza di antenne o aste metalliche nelle vicinanze, nonché di pochi alberi alti (per il pericolo di fulmini in caso di temporale);
  • In presenza di tracce del passaggio di animali selvatici (come impronte nel terreno, escrementi);
  • Nelle vicinanze dei pascoli: le vacche sono animali fin troppo curiosi e potrebbero trovare attraente la tua tenda, mentre le pecore e le capre … portano zecche!

Una regola importantissima è poi quella di non lasciare mai il cibo in tenda per evitare di attrarre gli animali selvatici durante la notte: se hai con te del cibo fresco dovresti lasciarlo fuori dalla tenda, ad almeno 100 metri di distanza e possibilmente in posizione sopraelevata (ad esempio su un albero). Meglio però evitare del tutto il problema e tenere nello zaino solamente cibo liofilizzato in busta da cucinare su un fornelletto da campeggio.

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Le Cinque Torri con l’omonimo rifugio (in basso a destra) visti dal Rifugio Nuvolau.

Attrezzatura per dormire in tenda

Per dormire in tenda lungo l’Alta Via n 1 delle Dolomiti ti serviranno:

  • Una tenda (e fin qui tutto bene!) che sia leggera, facile da montare e smontare e di comprovata resistenza a raffiche di vento e intemperie;
  • Un sacco a pelo caldo, ma allo stesso tempo ultra leggero e compatto. Io suggerisco una temperatura di comfort di 0°C. Personalmente mi sono trovato divinamente con il Lightech 800 della Ferrino, che è super leggero ma al contempo molto caldo.
  • Un materassino: meglio se gonfiabile. Io uso da tanto tempo questo modello dotato di pompa integrata che risulta comodissimo oltre che compatto quando richiuso.

Cucina da campo VS Mangiare nei rifugi

Essenzialmente, per chi dorme in tenda sull’Alta Via 1 delle Dolomiti, ci sono due opzioni: attrezzarsi con fornello, gas, gavetta e cibo liofilizzato per cucinare autonomamente, oppure mangiare nei rifugi.

I rifugi, lungo il percorso dell’Alta Via n 1, di certo non mancano: avrai quindi sempre la possibilità di fermarti a pranzare o a cenare in un posto caldo. I prezzi variano abbondantemente da rifugio a rifugio, ma in media si spendono 10-15€ per un primo piatto e 30-35€ per un pasto completo (primo e secondo). Se invece, come me, prediligi l’avventura al 100%, preparati a sobbarcarti del peso extra nel tuo zaino!

Per cucinare autonomamente avrai bisogno di:

  • Un fornelletto da campeggio sufficientemente potente per far bollire l’acqua senza problemi anche con basse temperature. Dopo una lunga ricerca ho trovato questo modello della FireMaple di cui non farò mai più a meno perché è davvero eccezionale!
  • Una bombola di gas da almeno 300 grammi, anche se per stare tranquillo io ho preferito portarne una da 450g. Fai attenzione all’attacco tra bombola e fornelletto: la maggior parte dei modelli oggi utilizza il filetto a vite.
  • Una gavetta ultra leggera, molto interessante è ad esempio questa.
  • Cibo liofilizzato.

Quando cucini, meglio farlo a qualche metro di distanza dalla tenda e lavare sempre pentolini e piatti affinché non restino residui di cibo.

Lo zaino per l’Alta Via n 1

Nel caso in cui affronterai l’Alta Via n 1 delle Dolomiti in tenda ti consiglio di scegliere uno zaino da 70 litri (ti segnalo questo modello della Ferrino che è una garanzia), necessario per contenere tutta la strumentazione da campeggio oltre che i vestiti di ricambio e tutto il resto. Come peso vale sempre la regola generale di non superare mai il 15-20% del proprio peso corporeo, ma devo ammettere che io sono andato leggermente oltre e, con un buon allenamento, non ho avuto particolari problemi. Il mio zaino pesava 15 kg + 1 kg di acqua.

Discorso diverso se invece pensi di dormire e mangiare in rifugio: in questo caso nello zaino dovrai avere solamente qualche vestito di cambio e poco altro (es. kit di pronto soccorso, kit bagno, crema solare ecc.), quindi dovresti riuscire a cavartela con una zaino da 30 litri e un peso di massimo 7-8 kg.

L’abbigliamento per l’Alta Via 1 delle Dolomiti

Sull’Alta Via n 1 delle Dolomiti devi essere pronto ad affrontare tutte le condizioni meteo e tutte le temperature: durante il giorno, nelle giornate di sole, in genere fa molto caldo e si cammina quindi con t-shirt e pantaloncini corti. Il mio consiglio è ovviamente quello di indossare pantaloni modulabili che possano facilmente tramutarsi in bermuda o pantalone lungo. Sarebbe meglio se fossero impermeabili, ma non è fondamentale.

Come t-shirt, invece, ti suggerisco assolutamente di acquistare dei capi in lana merino: costano un po’ di più rispetto ai tessuti sintetici, ma sono letteralmente la salvezza per noi escursionisti. Prima di tutto perché prevengono i cattivi odori (il che significa che potrai riutilizzare la stessa t-shirt più di una volta), e poi perché si asciugano in pochissimo tempo quando dovrai lavarle. Ultima ragione, ma non per importanza, è che le t-shirt in lana merino sono più ecologiche rispetto ai tessuti tecnici sintetici.

Inutile dire, poi, che la scelta di scarpe e calze è cruciale: io sui cammini di questo tipo utilizzo sempre una doppia calza della Danish Endurance che indosso solo dopo aver lubrificato per bene i piedi utilizzando della vaselina in crema. Come scarpa, invece, la soluzione ideale è invece uno scarponcino da montagna alto, che copra anche la caviglia. Evita però le scarpe nuove: molto meglio usare un paio già ampiamente collaudato e testato sui sentieri di montagna!

Immancabili sono poi:

  • Un cappello a falda larga per proteggersi dal sole;
  • Occhiali da sole;
  • Una mantella, un k-way o un guscio impermeabile per la pioggia;
  • Una giacca antivento, perché al mattino e alla sera può fare freddo;
  • Un piumino, dei guanti e dei vestiti termici nel caso di pernottamenti in tenda.

Personalmente, per dormire in tenda, io uso anche delle comode bustine scaldamani che all’occorrenza possono essere inserite un po’ ovunque!

Quando fare l’Alta Via delle Dolomiti

L’Alta Via 1 delle Dolomiti deve necessariamente essere affrontata nella stagione estiva, indicativamente da luglio a settembre, quando le temperature sono più miti, la probabilità di trovare neve e/o ghiaccio sui sentieri è minore, e quando i rifugi sono aperti.

Il periodo migliore va da fine luglio a inizio settembre, anche se a partire dalla seconda metà di agosto le temperature durante la notte possono scendere parecchio.

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Veduta dalla Forcella Lagazuoi verso Averau, Nuvolau e Cinque Torri. In lontananza la Punta Lastoi, il Becco di Mezzodì e il Monte Pelmo.

Organizzare l’Alta Via: come arrivare

Per chi arriva con i mezzi pubblici, organizzare l’Alta Via n 1 non è una passeggiata: io sono partito da Milano e ho dovuto prendere diversi treni e autobus prima di riuscire a raggiungere Braies. Se gli spostamenti richiedono molto tempo, come nel mio caso, ti consiglio di pernottare una notte a Dobbiaco (Toblach) e intraprendere il cammino all’alba del giorno successivo prendendo la prima navetta per il Lago di Braies.

In genere gli spostamenti in treno e autobus sono anche i più economici, tenendo conto della benzina, dei pedaggi e dei parcheggi che si andrebbero a pagare arrivando a Braies con l’auto. Ovviamente, in quest’ultimo caso, bisogna prevedere poi il rientro con i mezzi pubblici da Belluno a Braies, soluzione anch’essa poco pratica. Una possibilità più comoda, per chi proprio non vuole rinunciare all’auto, è quella di lasciarla a Belluno per poi raggiungere Braies con i mezzi pubblici e cominciare l’Alta Via. In questo modo, all’arrivo a Belluno, si troverà già il proprio mezzo.

La stazione dei treni più vicina a Braies è quella di Villabassa-Niederdorf. Da qui e da Dobbiaco-Toblach partono anche le navette per il Lago di Braies.

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Le celebri barchette ormeggiate al Lago di Braies.

Alta Via 1 delle Dolomiti: le tappe

Come ti anticipavo in precedenza, l’Alta Via 1 delle Dolomiti viene suddivisa “ufficialmente” in 12 tappe. Alcune di queste sono tuttavia piuttosto brevi e semplici, dunque la mia proposta in 8 giorni, che reputo adatta per escursionisti piuttosto allenati e che rappresenta un buon compromesso tra la durata delle tappe e il loro dislivello, è la seguente:

  1. Dal Lago di Braies al Rifugio Pederù
  2. Dal Rifugio Pederù al Rifugio Lagazuoi
  3. Dal Rifugio Lagazuoi al Rifugio Nuvolau
  4. Dal Rifugio Nuvolau al Rifugio Città di Fiume
  5. Dal Rifugio Città di Fiume al Rifugio Vazzoler
  6. Dal Rifugio Vazzoler al Rifugio Pramperet
  7. Dal Rifugio Pramperet al Rifugio Pian de Fontana
  8. Dal Rifugio Pian de Fontana ad Agordo (fermata bus “La Pissa”)

Questa suddivisione del cammino evita la Via Ferrata della Schiara, che si trova nell’ultima parte dell’Alta Via tra il Bivacco Marmol e Belluno.

Dalla fermata dei bus di “La Pissa”, nell’Agordino, si può prendere la navetta per Belluno e ritirare la spilla ufficiale presso l’ufficio turistico dopo aver presentato il “Passaporto delle Dolomiti” completo dei timbri dei rifugi.

Nota che, sebbene il passaporto sia un bellissimo souvenir, ai fini dell’ottenimento della spilla è sufficiente un foglio qualunque recante i timbri dei rifugi principali presenti lungo il cammino.

Alta Via 1 delle Dolomiti: conclusioni

L’Alta Via n 1 delle Dolomiti è uno dei trekking più spettacolari e avventurosi che si possano immaginare: percorrerlo ti darà una soddisfazione unica nel suo genere, non solo per i paesaggi mozzafiato che ti riserverà, ma anche perché, se vissuta in modo consapevole, ti saprà regalare emozioni indescrivibili.

Con questo articolo spero di averti dato un’idea di come organizzare al meglio la tua avventura, sia che tu voglia dormire in tenda, sia che tu voglia optare per i più comodi rifugi.

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