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Lago di Carezza, la perla dell’Alto Adige: dove si trova e come arrivare

Il Lago di Carezza – Karersee in lingua tedesca – è tra i laghi alpini italiani più famosi al mondo e non c’è da sorprendersi: ritrovarsi al suo cospetto significa inchinarsi di fronte alla meraviglia della natura. Saranno le imponenti vette del Massiccio del Latemar che occupano lo sfondo, oppure l’incredibile foresta di abeti rossi che circonda il lago; sarà il colore delle sue acque, che gli valgono il soprannome di “lago arcobaleno”, oppure il fascino delle leggende che lo hanno come protagonista. Quel che è certo è che il Lago di Carezza è la perla preziosa dell’Alto Adige, un luogo che – sebbene inevitabilmente turistico – è una vera e propria cura per l’anima.

Sei pronto a scoprire il Lago di Carezza? In questo articolo ti spiego tutto: dove si trova, come arrivare e quali sono le leggende che si tramandano su di esso!

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Lago di Carezza (Karersee), Alto Adige.
Le acque del Lago di Carezza assumono sfumature di colore molto particolari.
Le acque del Lago di Carezza assumono sfumature di colore molto particolari.
Visuale sul Lago di Carezza con il Massiccio del Catinaccio sullo sfondo.
Visuale sul Lago di Carezza con il Massiccio del Catinaccio sullo sfondo.
Dettaglio sul Massiccio del Latemar, che sovrasta il Lago di Carezza.
Dettaglio sul Massiccio del Latemar, che sovrasta il Lago di Carezza.

Dove si trova il Lago di Carezza?

Il Lago di Carezza si trova a Nova Levante in Val d’Ega (Eggental), in Alto Adige, a 25 chilometri da Bolzano e a brevissima distanza dal confine con il Trentino. Forse non lo sapevi, ma nonostante questi due territori siano uniti in una sola regione, il Trentino-Alto Adige, il loro confine è ben delineato ed esiste un forte campanilismo tra trentini e altoatesini! In particolare, il Passo di Costalunga (o Karerpass, in lingua tedesca) segna il confine con la Val di Fassa, compresa invece nel territorio di Trento.

Il lago sorge a 1534 metri di altitudine ai piedi del Massiccio del Latemar, che infatti si rispecchia nelle sue limpide acque. È incastonato in una bellissima foresta di abeti rossi, il cui legno, a causa delle sue superbe proprietà di risonanza, viene impiegato nella costruzione di casse armoniche per strumenti musicali.

A causa delle incredibili tonalità di colore che assumono le sue acque, tra l’azzurro e il verde, il Lago di Carezza è anche soprannominato Lago Arcobaleno – o Lech de Ergobando in lingua ladina. A influire sulla colorazione sono ovviamente la luce del sole, la fitta e verdissima foresta di abeti circostante e il riflesso della roccia dolomitica del Latemar. Questa particolarità del lago è anche però legata a doppio filo a una curiosa leggenda che parla di stregoni e ninfe … te ne parlo tra pochissimo!

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Lago di Carezza (Karersee), Alto Adige.

Il Lago di Mezzo

Nei pressi del Lago di Carezza, immerso nella foresta, si trova il Lago di Mezzo: uno specchio d’acqua effimero la cui presenza dipende fortemente dalla stagione, dallo scoglimento delle nevi e dalla pioggia. Originariamente i laghi di Carezza erano addirittura tre, ma nel 1800 una frana staccatasi dalle montagne soprastanti ha modificato per sempre l’aspetto del paesaggio – cancellando completamente il “Lago di Sopra”, che ormai è poco più che una pozza che compare sporadicamente in presenza di forti precipitazioni – e riducendo drasticamente il Lago di Mezzo (Mittelsee).

Dopo anni di siccità e secca, il Lago di Mezzo è finalmente tornato a riempirsi grazie alle ultime e abbondantissime piogge, tornando ad essere un vero e proprio lago. Seguendo il sentiero che effettua il giro ad anello del Lago di Carezza, in prossimità della foresta, si imbocca il Mittelweg, un sentiero sterrato che risale leggermente e che si addentra tra gli abeti, fino a raggiungere in pochi minuti la radura dove sorge il Lago di Mezzo.

Il Labirinto del Latemar

Oltre la grande foresta di abeti, alle spalle del lago, si erge il Massiccio del Latemar. Ai suoi piedi, addossato all’imponente parete, si sviluppa un breve ma suggestivo sentiero chiamato Labirinto del Latemar, che si snoda tra le rocce in un contesto “lunare” e privo di vegetazione tipicamente dolomitico. Il sentiero è il numero 20 e si imbocca facilmente a partire dall’anello del Carezza. Si tratta di un sentiero percorribile da tutti, bambini inclusi, perché non presenta alcuna difficoltà tecnica!

Dettaglio sul Massiccio del Latemar, che sovrasta il Lago di Carezza.
Dettaglio sul Massiccio del Latemar, che sovrasta il Lago di Carezza.

Come arrivare al Lago di Carezza

Il lago si raggiunge molto facilmente in auto, poiché si trova (purtroppo) lungo la strada statale SS241 che collega la Val d’Ega con la Val di Fassa attraverso il Passo di Costalunga (Karerpass). Da Bolzano si impiegano 40 minuti in auto, mentre da Vigo di Fassa se ne impiegano solamente 20 (il lago dista 13 km).

In prossimità del lago si trovano tre parcheggi. Il parcheggio più vicino al lago è a pagamento e può ospitare auto, moto e camper con tariffe che vanno dai 2€ per la sosta di 60 minuti fino ai 12€ per le soste oltre le 6 ore. Ti consiglio comunque di verificare le tariffe aggiornate qui.

I due parcheggi più lontani, invece, per le sole auto, sono gratuiti. L’area di Via Bellavista si trova a soli cinque minuti a piedi dal lago (che si raggiunge attraverso il ponte sospeso seguendo il sentiero numero 6). Il parcheggio “Paolina” si trova invece più distante, 20 minuti a piedi dal lago ma sempre raggiungibile attraverso lo stesso sentiero.

Visuale sul Lago di Carezza con il Massiccio del Catinaccio sullo sfondo.
Visuale sul Lago di Carezza con il Massiccio del Catinaccio sullo sfondo.

Le leggende del Lago di Carezza

Vengono tramandate diverse leggende che hanno come protagonista il Lago di Carezza, ma la più famosa è senza dubbio quella dello stregone Masarè e della ninfa Ondina.

Secondo questa antica storia, nelle profondità del lago viveva un tempo una ninfa di rara bellezza e dal carattere molto schivo, che si chiamava appunto Ondina. Un giorno, ammaliato dal suo dolce canto, lo stregone Masarè se ne innamorò perdutamente. Non trovando un modo per conquistarla, egli chiese aiuto alla strega Langwerda, la quale gli suggerì di stendere un enorme arcobaleno tra i massicci del Catinaccio e del Latemar per attirare la ninfa e ti travestirsi da venditore di pietre preziose per non farsi riconoscere.

Questo è proprio ciò che fece Masarè: stese il più bell’arcobaleno possibile tra le due montagne. La ninfa, attratta dall’arcobaleno, salì in superficie ma si accorse immeditamente della presenza del mago: così tornò a immergersi in profondità e nessuno la vide più.

Masarè, in preda alla disperazione, fece a pezzi l’arcobaleno e lo gettò nel lago insieme alle pietre preziose che aveva portato con sé: ecco perché, secondo la leggenda, le sue acque ne riflettono i colori – ed ecco spiegato anche il nome ladino del luogo, Lech de Ergobando.

Le acque del Lago di Carezza assumono sfumature di colore molto particolari.
Le acque del Lago di Carezza assumono sfumature di colore molto particolari.

Alto Adige, Lago di Carezza: conclusioni

Se anche tu, come me, storci il naso quando si parla di destinazioni molto turistiche – e credimi, Carezza inevitabilmente è molto turistico – spero che potrai comunque concedergli una possibilità e decidere di visitarlo. Del resto, potresti essere fortunato rimanere sorpreso come lo sono stato io quando l’ho fatto.

Pensa che era una giornata dal clima molto incerto e una volta raggiunto il lago, nel tardo pomeriggio, iniziò a piovere a dirotto. Le centinaia di persone che lo affollavano si dispersero nel giro di pochi minuti, ma io decisi di rimanere comunque e venni ricompensato: dopo un violento acquazzone, infatti, il cielo si aprì e tornò sereno, senza una nuvola, permettedomi di ammirare il Lago di Carezza in tutto il suo splendore … uno spettacolo solo per me, perché ero rimasto letteralmente solo! Un’occasione che, devo dire la verità, capita davvero raramente!

In questo articolo ti ho parlato del Lago di Carezza, uno dei laghi alpini più belli e spettacolari di tutta Italia: se stai pianificando una gita e ti stavi chiedendo dove si trova o come raggiungerlo, spero che le informazioni pratiche che ti ho dato ti siano state di aiuto!

Vacanza in Trentino-Alto Adige? Non perderti l‘escursione al Lago di Antermoia in Val di Fassa! Continua a seguirmi su questo blog e su tutti i miei canali social 🙂

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