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Punta Lebendun: andiamo a sfiorare il Ghiacciaio dei Sabbioni in Val Formazza

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Il Ghiacciaio dei Sabbioni, o del Sabbione, sovrasta la Val Formazza e l’omonimo lago. Seppure in sofferenza, per fortuna negli ultimi anni sembra che il ghiacciaio abbia smesso di arretrare. Gigantesco e imponente, quello dei Sabbioni è un ghiacciaio in grado di far sussultare chiunque: con la sua maestosità ti lascerà senza parole.

Vuoi sapere come raggiungerlo? Oggi ti parlo di una bellissima escursione che arriva a sfiorarlo!

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Trekking Punta Lebendun: l’escursione in sintesi

Il colore turchese delle acque del Lago dei Sabbioni è dovuto proprio al fatto che queste sono alimentate dallo scioglimento dell’omonimo ghiacciaio. Inoltre, il fondo del lago, biancastro, è quello tipico delle zone glaciali e ciò contribuisce in maniera importante a rendere così intenso e puro il colore del bacino artificiale.

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L’imponente Ghiacciaio dei Sabbioni in Alta Val Formazza.

🟧 L’escursione proposta in questo articolo è impegnativa e richiede l’attraversamento di un sentiero EE (Escursionistico Esperto). Il tragitto non presenta particolari rischi e non richiede l’utilizzo di attrezzature specifiche, ma sono comunque fondamentali assenza di vertigini, passo sicuro e un buon allenamento.

L’intero sentiero si snoda su pietraie e grandi massi, e la traccia non è quasi mai evidente. Sono presenti bolli di vernice bianco-rossi che indicano grossomodo la via da seguire, ma occorre prestare sempre molta attenzione per individuare il tragitto migliore per risalire o per scendere. Pur non essendo esposto su dirupi o strapiombi, il fondo altamente instabile e le altitudini importanti sono fattori da prendere decisamente in considerazione prima di affrontare l’escursione.

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Un tratto del sentiero EE che conduce dal Lago Sruer alla Punta Lebendun.

⚠️ Tenendo presente la salita a piedi da Canza, l’escursione è lunga oltre 21 km e il dislivello positivo da coprire è di quasi 1600 metri.

Ti raccomando di utilizzare degli scarponi da trekking e dei bastoncini da trekking, che sono fondamentali per evitare di stressare la schiena durante le escursioni e per distribuire meglio il peso dello zaino. Ti consiglio di valutare questo modello in alluminio e fibra di carbonio che ha un ottimo rapporto qualità-prezzo:

⚠️ Non è consigliabile tentare l’escursione al di fuori dei mesi estivi. In tarda primavera o in estate inoltrata è comunque buona norma avere con sé i ramponcini da neve da utilizzare in caso di necessità.

👉 Qui trovi la traccia gpx completa!

DISLIVELLO POSITIVO E NEGATIVOD+ 1600 metri, D- 1600 metri
ALTITUDINE DI PARTENZA1293 mslm (Canza)
ALTITUDINE MASSIMA2850 mslm (Punta Lebendun)
SVILUPPO (ANDATA E RITORNO)21,3 chilometri
TEMPO DI PERCORRENZA4 ore (salita)
3 ore (discesa)
DIFFICOLTÀE (Escursionistico)
PERIODO CONSIGLIATODa luglio a settembre

Trekking Val Formazza: il Lago Vannino e il Lago Sruer

La salita al Lago Sruer, passando dall’Alpe e dal Lago Vannino, è una tipica escursione dell’Alta Val Formazza ed è un itinerario molto semplice che ho descritto in questo articolo. Seguendo esattamente la descrizione dell’escursione è quindi possibile arrivare al punto di partenza della salita verso Punta Lebendun, ovvero la sponda destra del Lago Sruer.

L’escursione a Punta Lebendun

La parte complicata dell’escursione ha inizio sulla riva del Lago Sruer: partiamo!

Inizia a costeggiare il lago seguendo il sentiero G37, che lo aggira sul suo lato destro. Di fronte a te avrai l’imponenza delle Torri del Vannino che, se l’acqua è placida, si riflettono perfettamente nel lago. Il verde della vegetazione e il colore unico del bacino dello Sruer rendono il paesaggio incredibilmente suggestivo. Man mano che prenderai quota, risalendo su uno stretto ma agevole sentierino, la vista sul lago diventa sempre più incredibile e soddisfacente: il paesaggio è bucolico e irresistibile!

Dopo aver raggiunto i 2400 metri circa, il sentiero curva decisamente a destra e diventa notevolmente impegnativo. Ti accorgerai che anche il paesaggio è cambiato completamente: la vegetazione ormai è ridotta al minimo e qui a farla da padrona sono rocce, ghiaia e alte pareti. Man mano che proseguirai, la vegetazione sparirà completamente, lasciandoti con un fondo sconnesso e roccioso. Alle tue spalle c’è il Lago Sruer, che diventa sempre più piccolo e sempre più affascinante.

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Lago Sruer, Val Formazza.

Questa è la parte più complicata dell’escursione: la pietraia sale ripida e impietosa fino a circa 2550 metri di altitudine. Oramai non vi è più alcuna traccia: dovrai cercare a vista i bolli di vernice bianco-rossa sulle rocce più alte e tentare di individuare i punti più confortevoli dove passare per raggiungerli.

⚠️ Occorre fare molta attenzione e verificare sempre che le rocce dove stai per appoggiare il piede siano sufficientemente stabili. Ricordati che, a queste altitudini, anche in estate potrebbero essere rimasti residui di neve e ghiaccio, quindi dovrai essere pronto a indossare i ramponi, se necessario, o a cambiare strada per evitarli.

Finalmente, in prossimità del bivio che a sinistra conduce al Passo del Vannino e a destra prosegue verso Punta Lebendun, potrai riposarti per un momento e riprendere fiato. Qui le rocce sono ancora più grandi e camminarci sopra è impegnativo, ma la pendenza della pietraia è leggermente minore.

A 2650 metri di altitudine circa, il sentiero piega a sinistra smettendo di salire e proseguendo in cresta. La visuale finalmente si apre e ti ritroverai al cospetto del Ghiacciaio dei Sabbioni: la vista è mozzafiato e ti darà il giusto boost per proseguire oltre!

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Dettaglio sul Ghiacciaio dei Sabbioni.

Dovrai continuare a salire, avventurandoti sui grandi massi, mentre la traccia piano piano si avvicina a Punta Lebendun, che si erge alla nostra destra, e alle sue celebri Bianche Guglie. Sulla sinistra continuerai a vedere il ghiacciaio da varie angolazioni. Giunto prima dell’ultimo strappo riuscirai già a vedere sulla sinistra, giù a valle, il bellissimo Lago dei Sabbioni. In lontananza potrai scorgere anche i famosi rifugi Claudio e Bruno e 3A, nonché il Ghiacciaio dei Camosci poco più in alto. Ho raccontato dell’escursione al Lago Sabbioni e ai rifugi d’alta quota della Val Formazza in questo articolo!

A 2800 metri di altitudine, proprio sotto alla cima di Punta Lebendun, troverai diversi punti panoramici e spot fotografici sul Ghiacciaio dei Sabbioni, sull’omonimo lago e sull’intera Val Formazza. Lo scenario è unico, quasi da cartolina: non ti resta che goderti il momento e assoporarlo intensamente. Il tempo di salita fino a questo punto è di circa un’ora e mezza dal Lago Sruer.

Se te la senti di avventurarti oltre, il sentiero G39 prosegue andando a sfiorare le Bianche Guglie del Lebendun, il Pizzo del Costone, lambire il Ghiacciaio dei Gemelli di Ban e giungere infine all’ominimo laghetto e scendere dunque alla diga del Lago dei Sabbioni. Questo itinerario è lungo e molto impegnativo. Per raggiungere il laghetto dei Gemelli di Ban suggerisco invece di partire dalla diga dei Sabbioni, a partire dalla quale serve solo un’ora di cammino.

La discesa avviene per lo stesso tragitto dell’andata. Ovviamente occorre prestare notevole attenzione nella fase di discesa, soprattutto nel tratto di pietraia maggiormente ripido e laddove i bolli e la traccia sono particolarmente poco evidenti. Si impiega circa un’ora per ridiscendere fino al Lago Sruer.

Trekking in Val Formazza: conclusioni

Quella di cui ti ho parlato oggi è un’escursione impegnativa ma altamente spettacolare in Val Formazza, una valle scenografica che offre trekking per tutti i gusti e tutte le difficoltà. Non ci credi? Ecco una selezione delle migliori escursioni da fare in Val Formazza!

Su questo blog troverai tantissime fonti di ispirazione per le tue escursioni in montagna, ma anche per i tuoi viaggi in Europa e nel mondo! Continua a seguirmi!

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Nota: le eventuali tracce gpx inserite in questo articolo sono da intendersi unicamente come riferimento e potrebbero contenere imprecisioni o errori. L'autore non si assume alcuna responsabilità derivante dall'utilizzo da parte del lettore di tali tracce lungo i sentieri menzionati nell'articolo.

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